“Andiam, andiam, andiam a lavorar...!”
Veramente piacevoli le sensazioni che si provano nel percorrere la ciclo-pedonabile lungo il torrente Ala nella quiete di una giornata di sole , senza fretta e con la curiosità di godere dei molti stimoli sensoriali che l'ambiente ci rimanda.
Il rumore del vento, il canto delle numerose specie di avifauna che hanno ritrovato un habitat confortevole e tranquillo tra la vegetazione che offre una piacevole ombra, il rumore dell'acqua che da sempre , come un mantra innesca quell' estraneità che rende piacevole il percorso, ma soprattutto la corona di piante di diversa natura che rendono meno crudo l'impatto visivo delle nuove costruzioni mentre valorizza scorci di quella vecchia Ala cosi come doveva apparire a quanti vi arrivavano da nord.
Un ' esplosione di verde destinata a durare qualche mese quando il ciclo della natura è rispettato, qualche settimana allorquando le illuminate menti dei tecnici non decidono di anticipare la periodica “ deforestazione” dell'alveo, declamando ad alta voce i rischi e la pericolosità in caso di piena, di disastro annunciato, di distinguo di responsabilità.
Un ' ampia letteratura in materia ha ormai consolidato l'assunto che non si tratta di scienza o coscienza ma di filosofia o più semplicemente di un atteggiamento mentale del tutto individualizzato.
Molti eminenti studiosi esaltano il ruolo di consolidamento che un appropriato numero di piante e di un certo tipo possono esercitare a sostegno delle rive e a salvaguardia dell'alveo rallentandone l'erosione.
E quindi assisteremo ad altri scempi, come quelli lungo la ciclabile, prenderemo atto con rabbia e dispiacere all'indiscriminato taglio di tutto ciò' che la motosega delle squadre di demolizione ritiene debba sparire .
Questa la sentenze emanata dall'alto, il grande iappellabile giudizio, il plastico modo di confrontarsi inteso dalla nuova nomenclatura, Una nota, una mail, un cenno, un confronto uno scambio che avrebbe potuto riusltare anche proficuo. Questo è il nuovo modo di intendere il rapporto con le collettività.
DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 872 DI DATA 10 Novembre 2016
Lucro? speculazione? Guadagni facili? Niente affatto! La qualità del legname ricavato da queste spoliazioni è talmente irrisoria da non giustificarne neppure la trasformazione in cippato.
Nulla quindi di illecito, dal punto di vista giuridico ( o forse no? magari qualche inefficacie azione di controllo?).
Prevale l'opinione personale dell'addetto di turno, la sensibilità (nel caso l'insensibilità) verso l'ambiente, verso la funzione di riparo per molte specie animali ampiamente documentate dal gruppo fotografico Natura Ala.
Quasi certamente quello che manca o risulta carente è la categoria del bello ampiamente compesata da quelle del pratico e del comodo .
Prevale infine - e questo è un deplorevole vulnus alla democrazia partecipata o almeno informata, la presunzione di non doversi mai confrontare con nessuno, l' invalicabile schermo determinato dalla distanza tra il luogo delle decisioni e quello della ricaduta delle stesse.
Capiterà di assistere impotenti alla “ fienagione” degli alvei, qualche voce si leverà - ex post - in una vana protesta. Magari verranno rinnovate le promesse mai mantenute di risistemare l'alveo con scogliere destinate ad abbellirne l'aspetto forse verranno profuse o notificate per iscritto. Insomma la solita sceneggiata che ad anni alterni ci viene elargita.
Una voce la nostra non certo isolata, un dissenso da liquidare con “ i soliti verdi” - declamato con un che di supponenza.
La nostra richiesta non cambia: si proceda con giudizio, qualcosa può rimanere, non tutto deve essere ridotto a deserto, soprattutto, si valuti caso per caso e non applicando in modo semplicistico una generica direttiva , simile a quella, quando in tempi non lontani, ai militari di leva dal Brennero a Pantelleria si imponeva il cambio dell'uniforme nella stessa data.
Si ponga la debita sorveglianza alle squadre di demolizione affinché non prevalga un possibile latente eccesso di zelo.
Si applichi il vecchio motto latino “ est modus in rebus” c'è un modo meno radicale , più razionale, convincente e coinvolgente per fare le cose: ma le speranze visti i precedenti sono scarse.
E se proprio scempio si vorrà fare , non ci si propini per mesi la catasta di legname destinata a trasformarsi il marciume prima di essere prelevata. Un pò come quei disordinati e squallidi mucchi di legname visibili lungo le rive dell'Adige da Mattarello a Volano o altre che da oltre un anno punteggiano i prati della Lessinia Alense .
Vero assessore? Vero funzionario di turno?
A proposito delle promesse e dei confronti, delle assicurazioni e le prospettive creative: che fine ha fatto la scogliera che avrebbe dovuto completare parte del percorso del torrente Ala e arrecare valore alla Ciclo-pedonabile.? Dove sono i massi individuati e periziati a spese del comune. ? Dove il progettino?
Mera illusione la nostra, solo promesse; ma in questo caso nessuno chiede regali, ma solo l' esercizio compartecipato di quanto interessa il territorio.
L' Associazione o meglio le Associazioni sono qui, disponibili a discutere e decise questa volta a pretendere un puntuale rispetto di ogni norma.; conprese le determine del dirfigente e la sanzione eventuale delle inadempienze.
Al termine molti esclameranno : “Ma che peccato, l 'era si bel!” oppure : “Ma voi no podè far gnent?”.
No, da soli non si va da nessuna parte e quindi accetteremo ancora una volta che tutto ci venga imposto dall'alto. In un ' alzata di spalle, un boffonchiare lieve, si esaurirà lo sdegno e ci farà dimenticare il tutto. Ancora una volta, come le molte trascorse …....come sempre.
“ Ci sarà pure un giudice a Berlino!” esclamò il contadino di fronte ad un sopruso di Federico il Grande. Federico il Grande non un Pinco -Palla qualunque!
Un saluto
Luciano Rizzi di Pan-Eppaa
Vedi anche:
"Da questa terrazza di desolazione"
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