Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

 

Riepilogo ed epilogo

 

IMG 1907 (Copy)


Si sappiamo essere un lungo articolo, ma gli amici che ci hanno seguiti nel lungo viaggio delle cave, vanno salutati con calma e dovizia di tempo.

 

Alla maniera di Q. Tarantino

La vicenda delle cave poi delle discariche di Pilcante Chizzola assume sempre più i caratteri di una sceneggiatura di Tarantino consuetudinariamente demenziale e geniale .

Storie aggrovigliate e confuse, sovrapposte, in continuo mutamento, personaggi che blaterano senza posa , muoiono, rinascono, assumono indifferentemente la parte del carnefice e della vittima, un non sense della malavita specularmente sovrapponibile ai fatti e vicende della storia di questi ultimi 40 anni

 

Fase 1 “Bastardi senza gloria” l' ardita operazione dietro le linee nemiche

 

Si comincia negli anni '60 con l'estrazione con ritmi alterni, dapprima una piccola fossa, poi esaurita se ne apre una seconda , poi una terza e come l'appetito vien mangiando anche il business diventa ingordo. Gli ettari dedicati all'escavazione si dilatarono complici i pochi piani e le molte deroghe benevolmente concesse tra una partita al flipper, un pò di sana lobby, una testa che si gira e un occhio che si chiude inopportunamente, fino a raggiungere i 46 ettari attuali, non tutti scavati ma tutti scavabili...

Questa potremmo chiamarla la fase del Far West pionieri senza legge ( senza macchia e senza paura si addice agli eroi del Cappa e Spada) e prima che alcuni principi basilare di diritto provassero ad affermare un minimo di legalità, i nativi erano relegati nello loro riserve.

 

Fase 2 “Pulp Fiction” un melting pot di nefandezze

 

Le cave che col tempo (anni 70/80) si esaurivano furono oggetto di appetiti insaziabili di speculazioni a basso costo; facilmente adattate e riconvertite dal privato con pochi scrupoli e dal pubblico incapace a trovare soluzioni compatibili, rinacquero a nuova vita.

 

E così le buche – Casarino, Neravalle, Pereri furono riempite di nefandezze senza nome, di residui di lavorazione industriale, di terre inquinate, di copertoni , che ancora fanno bella mostra.

Il comprensorio creò 2 discariche di rifiuti urbani e alla via cosi. Qualche camion di terra una stentata e macilenta vegetazione mimetizzò malamente i siti incriminati, tra la tanta disattenzione e molto menefreghismo istituzionale che in una non ipotetica graduatoria, vede tutti equamente disposti , mano nella mano, sul gradino più alto del podio .

 

Fase 3 “Diango Unchained” quando anche lo schiavo si ribella

 

Una mobilitazione popolare dapprima forte, motivata documentata e consapevole dei propri diritti, ottenne fosse attivato il monitoraggio delle discariche attraverso la messa in opera di pozzi piezometrici che controllassero la falda dell'Adige che scorre solamente a qualche metro dalle discariche.

E siamo sul finire degli anni 90. Discariche non impermeabilizzate, dove il percolato fluisce indisturbato. E infatti i pozzi non ebbero fortuna , spostati, privi di manutenzione, non controllati, finirono per sparire o magicamente cambiarono posto.

 

Il prelievo di sabbia continuava sempre più in profondità e sempre avvicinando il rischio di arrivare pericolosamente vicino alla falda. Anche qui il monitoraggio con pozzi di ispezione ebbe un andamento fluttuante e ancora nulla di certo si sa circa la qualità delle acque e la tipologia dei rilasci da monte.

 

E su tutto, l'occhio vigile di coloro che chiamare indifferenti è un banale artifizio linguistico per evitare complicanze. Tra questi spiccano come un diamante sul velluto nero, le varie amministrazioni Provinciali, Comprensoriali, Comunali. Pochissime le ispezioni, pressoché nulle le sanzioni alle tante violazioni che puntualmente e in maniera documentata erano segnalate. Il muro di gomma si era ora consolidato in un triplice strato, la ramificazione delle competenze aveva e ha creato un intrico invalicabile nei meandri della pubblica amministrazione.

 

Fase 4 “dal tramonto all'alba”   dove avvengono fatti da non credere

 

Esaurito il prelievo come cava, e siamo negli anni 2000, la buca creata si reinventa una vita nuova, il riempimento diventa appetibile motivo di lucro.

E qui si entra nella cronaca ampiamente documentata in molti articoli della stampa e dell' Associazione.

 

Tralasciamo pro bono pacis, la descrizione delle vicende legate alle bonifiche e alle modalità che nel tempo sono state adattate e modificate ai desiderata . Non facciamo menzione ai piani cava approvati, cambiati, rinati come un' araba fenice . Tralasciamo anche le modalità di riempimento e di conformazione del terreno bonificato ( progetto e prescrizioni ancora attive, nel caso qualcuno se ne fosse dimenticato) .

 

Ricordiamo che pende sulle Amministrazioni di Ala e da molto tempo l'ingiunzione alla bonifica della discarica dei Pereri e quella detta Neravalle. A chi rimarrà in mano il cerino?

 

Fase 5 “Kill Bill vol.1”   come saldare i conti

 

La proposta di trasformazione della particella 600 in mega discarica di 2.066.00 mc pari a 3.500.000 tonnellate, con una vita prevista di 14 anni, un traffico di 400 automezzi giornalieri nelle fasi di punta e 8 mezzi pesanti stabilmente in azioni sul fondo della fossa , con tipologie di versamenti che hanno nomi quali, cromo, piombo, mercurio, cadmio, arsenico, zinco, nichel, fanghi vari.*          Questo il pacco regalo per le future generazioni .

Richiesto,  e non ci stancheremo mai di sottolinearlo, di elevare i valori limite di pericolosità dei metalli pesanti fino a tre volte.

 

Sappiamo perchè la scienza ce lo dice, che il materiale radioattivo racchiuso nel sarcofago della centrale nucleare di Cernobyl tra un numero infinito di anni sarà inerte.

Ma i metalli pesanti citati no. Quelli sono stabili e il mercurio fra 10-100 mila anni sarà ancora mercurio, e assieme agli altri avrà modo di creare composti capaci corrodere ogni protezione.

Lo studio prevede coefficienti di protezione 50 volte superiori alla media prevista e suggerita. Perchè tanta precauzione?   Incertezza? Resipiscenze? Scrupoli? Indecisione? Insicurezza? Hanno figli?  Nipoti ?

Pensano ai poveri cittadini di Pilcante di Ala di Chizzola e giù lungo il corso dell'Adige sino a Rovigo sicuramente allarmato.

 

Ma il clou dell' arroganza mascherata da compiacenza è la relazione “non Tecnica” , Un allegato il cui nome lascia interdetti, scritta “ perchè il linguaggio semplificato aiuta meglio a comprendere e – si cita ancora a memoria – laddove i termini scientifici non trovano sinonini accettabile ci si scusa. La “Relazione non tecnica” si spinge in considerazioni pseudo filosofiche e antropologiche del tipo: “ Di fronte al beneficio che molti ne trarranno da questo progetto, altri subiranno un disagio che sarà prevalentemente “ Emotivo”,” ( citazione a memoria.)

I Pilcantori come i 300 di Leonida.

 

All'obiezione legittima: “ Ma da qualche parte si dovranno pur mettere questi residui di lavorazione?” si risponde: certo; questa società gli ha prodotti e questa società deve farsene carico.

Ma chiedere all'industria di attivare processi più sofisticati per ridurre i la concentrazione di residui non è una bestemmia. I costi sono maggiori indubbiamente, ma non è lasciando ad altri la soluzione che si affronterà in maniera definitiva il problema.

 

Si sono astenuti per pudore di far riecheggiare la frase simbolo: “E' il Mercato che lo impone”. Una ragionevole ipotesi suffragata dal titolo di un quotidiano che apriva con: Una discarica per i rifiuti trentini, si può azzardare.

 

Tutti i CRM sono ingolfati di rifiuti di ogni genere, carta, ramaglia in parte la plastica, gli inerti dell'edilizia trovano o possono trovare albergo nel riciclaggio, ma i rifiuti indicati nei CRM come pericolosi, ad esempio vernici, oli minerali, lampade al neon, elettrodomestici, elettronica varia , a quale fine sono chiamati? E ormai sono molti i CRM in Trentino. Un luogo, uno solo, che per un numero molto grande di anni possa offrire una boccata d'aria ( non certo salubre), è stato trovato. Dove?

 

Suggeriamo questo motto per lo stemma di Pilcante:

Mai così tanti hanno avuto cosi tanti disagi e nessun vantaggio da così pochi”

 

Solamente una curiosità da soddisfare : quali industrie in Trentino hanno lavorazioni che prevedono quel tipo di metalli?

Quali sarebbero i fanghi? Un dubbio un' ipotesi e un condizionale: e se i materiali conferibili avessero altre provenienze, magari si azzarda, da bonifiche di altri siti?

Facessero parte di un'azione di concentrazione in un unico punto di tanti piccoli depositi? In mancanza di precise rassicuranti (?) informazioni ogni ipotesi e ogni dubbio sono leciti.

 

Chiaro che di fronte ad una escalation l'azione di protesta non può essere relegata al bon - ton degli esposti, delle proteste e mozioni e raccomandazioni. E' ora più che mai necessaria una fase di mobilitazione generale, di impegno attivo, di una presenza e vigilanza fisica a presidio del territorio.

 

Fase 6 “ Kill Bill vol 2”   dove la Sposa giunge alla resa dei conti

 

Una fase che deve veder coinvolta la popolazione e non solo quella della destra Adige.

Ala non può cullarsi nella presunzione di incolumità al riparo della bandiera arancione, Ala si disseta con la falda del fiume e ci troviamo a valle di quella mostruosità che si sta avvicinando.

 

Il tempo del teniamoci fuori, si sta restringendo.

 

L' Associazione Tutela del Territorio ha ceduto il testimone al neonato

 

COMITATO NO DISCARICA-Pilcante specificatamente rivolto ad evitare l'insediamento di quel moloch sul territorio.

 

 L'associazione non esce di scena,  rimane quale osservatorio per le tante problematiche, alcune anche gravi, dell'ambiente, che la Città, nonostante i pomposi titoli cui cerca di imporsi sul panorama nazionale, è vittima.

 

Persone giovani, preparate, trasversalmente rappresentative della popolazione, apartitiche ma come tutte le azioni e posizioni di lotta e protesta, fortemente politicizzate verso una polita orientata alla difesa della salute e della qualità della vita .

 

A loro spetta confrontarsi con potentati economici, con amministratori pavidi, con la burocrazia provinciale matrigna e poco benevola verso i deboli.

 

L'amministrazione locale potrebbe volendolo, giocare un ruolo determinante . Come?

 

-          Rifiutando alcune tipologie, tipo i metalli pesanti,

-          Puo' legittimamente sostenere che le infrastrutture viarie sono insufficienti

-          Appellandosi alla pericolosità delle tipologie di versamenti per la salute

-          Pretendendo che non ci sia il vallotomo ma, limitando la quantità, che ci sia raccordo con i lati della cava mantenendo                 l'inclinazione dei fianchi

-          Può appellarsi al progetto complessivo di ripristino (2012) che valuta unitariamente tutta la zona

           estrattiva

-          Predisponendo una nuova e diversa perizia a convalida o confutazione di quella presentata.

 

Ma soprattutto giocando il Jolly, usando l'unico linguaggio comprensibile.

 

Fase 7 alla maniera di “Jackie Brow” , dove si fa di tutto per blindare il bottino


Questa:

l'autorizzazione alla trasformazione della discarica da inerti a altro non nominabile, è subordinata:

 

a) al deposito di 5.000.000 di € quale immediato e parziale deposito cauzionale per qualsiasi disfunzione, eventi sismici e meteorici compresi, utilizzabili a discrezione dell'Amministrazione comunale, per ripristini, ovviare a disagi sulla qualità della vita, realizzando miglioramenti ambientali, effettuando controlli, commissionando consulenze ad esperti per verificare la conformità nell'esecuzione dei lavori, ordinando analisi mediche, compiendo monitoraggi dell'acqua e dell' aria;


b) la ditta o consorzio mette a disposizione dell'amministrazione comunale l'importo necessario per il pagamento di personale qualificato da assegnare in maniera continuativa alla discarica per verificare la tipologia dei conferimenti , per procedere all' esame chimico e tipologico da eseguire per ogni carico;


c) l'attrezzatura di laboratorio e componenti accessori sono a carico della ditta;


d) per ogni carico in regola conferito, al Comune di Ala verranno corrisposti ...........€;


e)l' importo di cui al prec. punto d) verrà versato anticipatamente sulla base delle stime annuali cosi come indicate nel piano dei conferimenti;

 

Si tratta banalmente di quello che faceva e fa lo Stato Italiano nelle raffinerie e nelle distillerie in uscita e le cantine vinicole in entrata.

 

Il business non verrebbe intaccato se non di poco e i rischi contenuti, ma soprattutto il tutto potrebbe essere considerato sotto una diversa prospettiva.

 

NB il tutto naturalmente di fronte ad un pull di notai. Delibere , convenzioni, capitolati non hanno cittadinanza di fede .


Non vogliamo neppure ipotizzare una

 

Fase 8 The Hateful Eight

 

Auguriamo a quanti aderiranno al nuovo movimento di essere forti, di mantenere saldo l'obiettivo, di non scoraggiarsi di fronte alle prepotenze o indifferenze, di avere la consapevolezza di essere nel giusto, di agire per questa e per le prossime generazioni.

Buona fortuna.      

* dati tratti dal documento che la ditta Montana ha depositato per l'approvazione alla PAT

 

la redazione

X

Diritti riservati

Copia non permessa