Andiamo al Cinema !
Pochi luoghi sono così intimamente suggestivi ed evocativi come una Sala Cinematografica.
Un' ambiente accogliente, colori pastello, pareti morbidamente foderate, panneggi in velluto, moquette sul pavimento per attutire i passi e smorzare i rumori , suoni rarefatti contrappuntati da leggeri brusii, un'atmosfera di complice comune attesa,
Luci soffuse declinano sincrone al suono che cresce , la pupilla si adatta alla discreta penombra, si sprofonda nella comoda poltrona, il corpo si rilassa, la musica crescente ti avvolge , lo schermo si riempie di luci e inizia lo spettacolo dell' ottava arte: Il cinema.
Parole inadatte a ricreare le magiche atmosfere del cinema e lo spettacolo di una sala cinematografica assorta nella visione, mirabilmente fatte rivivere da Tornatore con il suo Nuovo Cinema Paradiso e più recentemente da Martin Scorsese con Ugo Cabret o dal film vincitore dell'Oscar 2012: The Artist.
Inadatte e ancor più ingenerose se pensiamo quanto sono diverse le condizioni nelle quali si trova immerso l'utente e l'appassionato di cinema, ma il discorso vale anche per il Teatro, che frequenta il Cinema Teatro Comunale Sartori di Ala.
Dimentichiamo la descrizione , cancelliamo le atmosfere, accantoniamo la poesia e torniamo pure sulla dura terra. Intendiamoci, la sala è decorosa anche se la ristrutturazione si ispira a misteriosi modelli estetici ed architettonici , svolge una funzione polivalente, è preposta ad ospitare rappresentazioni e situazioni sceniche tra loro assai diverse.
E' luogo delle filodrammatiche e dei Saggi Scolastici, delle Conferenze a Tema e delle esibizioni Canore. Luogo di Commemorazioni e Celebrazioni e proprio per questo presenta dei limiti per ognuna di esse. Un compromesso sostanzialmente accettabile ma non per la Proiezione Cinematografica , non almeno come è interpretata e messa in scena in quella sala .
Ad ogni appuntamento cinematografico si rinnova la delusione e il dolore per gli occhi, le orecchie, il corpo e lo spirito.
La proiezione è spesso fuori centratura, l'audio sembra provenire da una Tromba Megafono da Fiera amplificata, le casse acustiche non hanno alcuna risposta dinamica congruente con le immagini, si ignorano totalmente i progressi compiuti , i gadget tecnologici installati per invogliare la frequentazione quali il suono sourround, il dolby stereo; insomma quella tecnologia ormai presente nei moderni televisori domestici e negli impianti di diffusione del suono quali gli Home Theatre.
Nel glorioso cinema Sartori si ritorna indietro nel tempo, a quel lontano 28 dicembre del 1895 quando i Fratelli Lumierè presentarono la loro prima proiezione nei sotterranei del Gran Cafè di Parigi . Era la nascita del “ Cinematographè “
Avere una stagione cinematografica, poter rappresentare quasi in anteprima il meglio della produzione è meritevole e di grande prestigio, ma non ancora sufficiente. La componente tecnologica della sala deve essere migliorata ricorrendo senza esagerazioni e avventurismi, alla moderna tecnologia. I costi non sono indifferenti ( ma neppure proibitivi ) , ma ne va della dignità delle opere presentate e del decoro dell' Amministrazione.
Non è sufficiente essere inseriti nel Circuito Cinematografico magari per godere di contributi e semplificare programmazione o procedure o perchè la PAT desidera che così sia e neppure il ricorso a soggetti esterni può essere perseguito per abbattere i costi (è poi vero?) e qualche volta a scapito della qualità del servizio.
Sabato 24 novembre si proiettava al Cinema Teatro Sartori di Ala il film record d'incassi al botteghino, Prometheus di R. Scott. Un trionfo di effetti speciali, un'evoluzione narrativa che poggiava sulla fotografia , il sonoro e sulla tecnologia in 3D ( al momento fortunatamente non visibile al Sartori) , un film da godere esteticamente e poco altro .
Ai limiti tecnologici della sala , dei quali si è cercato di rendere la gravità, se ne aggiungeva un altro: l' ambiente era freddo ! Altro che incantesimo, magia, meraviglia, estasi e rapimento. Due ore di sofferenza.
E miglior sorte non capita agli spettacoli Teatrali. Le compagnie non abbisognano fortunatamente di grandi scenografie o sofisticati impianti di distribuzione del suono e delle luci, ma non per questo devono accettare lo squallore rappresentato da camerini, spogli, freddi e scarsamente accoglienti. Qualche centinaio di € spendibili all'IKEA potrebbero rappresentare un buon compromesso, ma il convincimento è quello di una sostanziale disattenzione e poca considerazione per l'ospitalità e le forme.
Forse è necessario ripensare una diversa politica di gestione del Teatro Sartori, adattando la struttura con implementazioni tecnologiche certamente, ma allargando anche l' offerta di spettacoli valutando se serve l'opportunità di ricorrere a privati o a un mix tra questi e l'Amministrazione.
L'uso o il sotto utilizzo che attualmente viene fatto della Sala non può essere giustificato tirando sempre in ballo i costi. Si ripensi ad una strategia di coinvolgimenti diversa, all'allargamento dell'offerta, a sponsorizzazioni . Andare a nozze con i fichi secchi non onora la Cerimonia ne tanto meno la Sposa!
Si può anche considerare l'ipotesi di star fermi un giro per rimettersi in forma piuttosto che continuare in maniera così incerta e tentennante. E questo non da ora.
L'attuale situazione si trascina da troppo tempo e dedicarvi risorse e progetti dovrebbe ormai apparire cosa evidente. La cultura costa , i tempi non sono propizi, si tratta forse di valutare e predisporre una graduatoria di priorità riducendo se serve , la presenza pubblica in altre iniziative;
Lasciar cadere qua e la i petali di qualche buona iniziativa non trasforma la Città nell'Infiorata di Noto. Il risultato è più simile a quello mostrato dalla continua rabberciatura del manto stradale di Ala :...... ….l'immagine di una sostanziale trascuratezza.
Certo così com'è il Cinema Teatro Sartori sarebbe meglio si chiamasse solo Sartori.
Cordialmente
luciano/ piero
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