Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

IPOTESI SULL'AFFOSSAMENTO DI UNA SPERANZAtotò

ovvero, i manovratori ed i manovrati.

 

Quando nel 2006 l'amministrazione comunale di Ala, sindaco Tomasoni, iniziò lo studio per il nuovo piano estrattivo comunale, sembravano esserci premesse sufficienti per giungere ad una regolamentazione che portasse a risanare i pericoli e le irregolarità presenti nella zona estrattiva di Pilcante.

Sufficienti perchè attorno ad un tavolo erano stati collocati i portatori dei vari interessi che guardavano alla zona estrattiva: quelli economici rappresentati dai cavatori, quelli di risanamento rappresentati dall'Associazione per la Tutela del Territorio, quelli di gestione del territorio rappresentati dal comune di Ala. Inoltre c'era la Provincia di Trento rappresentata dall'Ufficio minerario.

L'incarico di mettere nero su bianco le nuove regole fu assegnato ad un tecnico scelto dall'amministrazione. Tecnico che aveva già nel 1989 disegnato il vecchio piano estrattivo, scrivendo le regole attuative che hanno portato quale risultato l'attuale  situazione infelice dell'area estrattiva di Pilcante.

frontespizio"Cavallo vincente non si cambia".

Dato che nella storia delle  cave di Pilcante non si sono mai visti cavalli vincenti a nome della collettività e del territorio.....sembrava ovvia la necessità del cambio. 

La scelta dell'amministrazione fu la riconferma del "cavallo", nonostante i risultati constatabili sul campo. Ufficialmente la motivazione fu di scelta effettuata in base a criterio di miglior convenienza economica.

Chi manovra e chi è manovrato?

 

A dare ulteriore speranza che una soluzione fosse possibile l'approvazione all'unanimità di due ordini del giorno, ottobre 2010, da parte del consiglio provinciale impegnanti la giunta provinciale al risanamento della zona estrattiva di Pilcante.  

In seguito si è compresa  l'inutilità di certi apparenti impegni dell'amministrazione provinciale.

Chi manovra e chi è manovrato?

 

Tre anni abbondanti sono serviti al tecnico incaricato dall'amministrazione comunale per arrivare al deposito presso gli uffici della VIA del progetto di nuovo piano estrattivo.

Sono poi trascorsi altri due anni e tre mesi.

Sono state concesse per cinque volte proroghe alle vecchie autorizzazioni estrattive, con un attenzione particolare a prorogare anche quelle da anni esaurite.

Chi manovra e chi è manovrato?

 

 

Qualche elemento in più nell'articolo "piano cave,storia di burocrazia e disinteresse straordinari"

 

Torniamo ora al titolo. La speranza.

L'affossamento della speranza  porterà la data 2012 ?

Nel corrente anno probabilmente terminerà l'illusione che il territorio di Pilcante possa chiudere un'epoca quarantennale di abusi e sfruttamenti avvenuti sotto l'occhio benevolo di amministrazioni ben attente a non interferire con interessi economici e politici, anche sovra-comunali.

Chi manovra e chi è manovrato?

 

 

Proviamo  ad ipotizzare i vari scenari che, seppur nella stagnazione di iniziative, o meglio, anche per merito della mancanza di interesse manifestata dall'amministrazione comunale tra il 2010 ed il 2012 per sbloccare la situazione, potrebbero prender forma in un futuro prossimo.

 

Elenchiamo le maggiori criticità presenti nei territori interessati dal nuovo piano comunale.

 

A Sdruzzinà, località Valfredda, all'interno della zona estrattiva sono stati individuati vari depositi di rifiuti che richiederanno la bonifica delle aree interessate.

Essendo la fretta cattiva consigliera, ci sono voluti due anni abbondanti per assegnare incarico per la caratterizzazione dei rifiuti al fine di bonifica dell'area.

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Incarico assegnato al tecnico progettista del piano cave in discussione.

Se si attendesse la bonifica dell'area di Sdruzzinà per l'attuazione del nuovo piano cave, l'attesa sarebbe indefinibile in termini di anni.

La soluzione sensata sarebbe di stralciare la zona Valfredda dal piano cave complessivo.

E questa ipotesi manterrebbe ancora in piedi la speranza.

 

A Pilcante la situazione più complessa.

 

C'è la discarica RSU Neravalle e, più in generale, la zona estrattiva esaurita senza bonifica posta a monte della strada provinciale SP 90.

 

Qui le cose si complicano.

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Per la presenza della discarica RSU del C10, D2 ;

 

per la presenza del tentativo di bonifica della cava Costruzioni Pasqualini, momentaneamente classificata come discarica abusiva     vedi articolo "Sequestro cava";

 

per la voce circolante di una  bonifica della discarica RSU ;

 

per la proposta di discarica per rifiuti non  pericolosi della ditta Cave di Pilcante.

Proposta cassata nel 2006.    vedi il progetto di discarica     

Punto importante del progetto Cave di Pilcante era la messa in sicurezza con spostamento ed impermeabilizzazione della discarica del C10.

 

I privati che gravitano su quella zona estrattiva, dopo la distruzione degli originali pozzi piezometrici che dovevano monitorare negli anni la falda sottostante la discarica, pozzi mai utilizzati in spregio alle indicazioni date per la gestione della discarica, hanno realizzato a partire dal 2007 due nuovi pozzi piezometrici utilizzati anche da APPA per verifiche sulla falda.

Il valore di minimo inquinamento rilevato,riferito al manganese, aveva fin'ora fatto decidere di non toccare la discarica.

 

Per questa zona le possibilità erano e sono varie:

 

  • Il ripristino a zona agricola come previsto anche dal vecchio piano estrattivo, con ripristino dei vecchi pozzi piezometrici distrutti per un controllo costante negli anni. Dopo il sequestro della cava Pasqualini, il fallimento della ditta stessa e l'apertura di un contenzioso pluriennale fanno saltare qualsiasi ipotesi di possibile recupero agricolo dell'area.                                                                                       

Un grazie che non ci stancheremo mai di ripetere al comune di Ala  presente nell'area estrattiva solo al momento di emettere ordinanze di sgombero, omettendo prevenzione e controllo.

 

  • Esclusione  dalla zona estrattiva, quindi dalla programmazione del ripristino a carico dei cavatori interessati, di tutta la zona estrattiva esaurita senza bonifica posta a monte della strada provinciale SP 90 per metterla direttamente sotto controllo di APPA.   

Tentativo ripetuto svariate volte nel corso delle discussioni per la stesura del nuovo piano, sempre rifiutato dalla precedente amministrazione comunale.    

Qual'è ora l'atteggiamento di questa amministrazione comunale?

 

 

  • Intervento con il PRG per cambiare la destinazione d'uso dell'intera area. Da discarica inerti finalizzata ad essere riutilizzata per uso agricolo a discarica .......

 

 
  • La discarica RSU dei Lavini si avvicina all'esaurimento e Marco si oppone al suo ampliamento. Quindi la voce circolante sulla bonifica della vecchia discarica RSU, con spostamento ed impermeabilizzazione dei rifiuti, ci starebbe.

 

  • Come potrebbe starci una riedizione della proposta discarica delle Cave di Pilcante. L'amministrazione attuale potrebbe riaprire una partita che a Pilcante si pensava chiusa.
 

Qualcuno dovrebbe dire ai cittadini di Pilcante quali sono i giochi che si intendono fare, possibilmente prima di concludere furbescamente la partita, evitando nel frattempo lamentazioni per voci più o meno corrette che possono circolare in merito al piano cave, ormai pluriennale non per la durata della programmazione (18 anni) ma per la durata della progettazione (5 anni e mezzo fin'ora).

 

 

Pensiamo si possa escludere ci sia un approccio prettamente di tipo ambientale nell'ipotetica bonifica della discarica del C10.

Infatti sono due le vecchie discariche per RSU del C10 nella zona, D1 e D2 in rosso.

 

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Entrambe gestite all'epoca nello stesso modo, entrambe con il fondo non impermeabilizzato, entrambe gravanti sulla medesima falda acquifera, entrambe con i medesimi interrogativi a riguardo dei materiali conferiti, entrambe con gli originali pozzi piezometrici distrutti prima del possibile utilizzo. Andrebbero bonificate entrambe.

 

L'Associazione ha più volte depositato presso il comune di Ala documentazione atta a sollevare seri dubbi su possibile inquinamento della falda sottostante le discariche, senza mai ricevere riscontro di un fattivo interessamento.

 

Rimane infine la "grande buca", aperta e disponibile, per milioni di mc, ai voleri ed ai tempi dell'amministrazione provinciale.

Buca per la quale sembra che l'attuale sindaco sia impegnato a trovare la soluzione migliore.

Vorremmo noi tutti capire per chi sarà migliore.

Chi manovra e chi è manovrato?

 

 

Si dovrà notare, qualsiasi sia la soluzione scelta per le varie situazioni critiche, che chi ha creato, provocato le criticità, non sarà chiamato a contribuire alla riparazione.

In tutte le ipotesi i cavatori, sempre sollevati in modo "allegro ed anticonvenzionale" dall'obbligo di ripristino previsto dalla legge, ne escono a costo zero. Potrebbero anzi riciclarsi in nuove attività lucrative.

Nei decenni la collettività ha dovuto pagare uno scotto ambientale pesante, senza introiti per le casse comunali a risarcimento almeno parziale del danno.

La legge provinciale del 2006 sulle attività estrattive prevede un risarcimento ambientale a favore del comune. A sei anni di distanza manca ancora il regolamento che quantifichi l'entità del risarcimento!

Allora, chi manovra e chi è manovrato?

 

 

Attendiamo fiduciosi che questa amministrazione comunale, buttato forse  a mare il tentato progetto di guida della zona estrattiva targato Tomasoni,  concretizzi rapidamente le nuove idee per il risanamento del territorio.

Cambiamo pure la targa, ma se non si tiene conto di chi, come e quando i danni sono stati provocati, se si è minimamente complici dell'idea che il territorio è solo merce, a volte di scambio, si affossa molto più della speranza di un risanamento ambientale.

 

E finalmente si discuta e si informino i cittadini proprietari del territorio, governato solo pro tempore dalle varie amministrazioni.

 

Ricordiamo per memoria storica, che l'unica informazione data alla cittadinanza di Pilcante è venuta  dalla nostra Associazione nel gennaio 2008, già allora con qualche disappunto dell'amministrazione in carica.

 

 

Quando cercheranno, questi amministratori, la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini?

Servirà  anche ad Ala qualche lista grillina per far oscillare poltrone di comodo?

O potremmo finalmente confidare nel buon senso di una parte della maggioranza che ci amministra?

 

 

Frivola annotazione finale.

Il 31 dicembre 2012, esattamente tra sei mesi, scade la quinta proroga concessa alle vecchie autorizzazioni, anche a quelle esaurite da anni.

Si ripresenterà il dilemma, si...ni...no..., con alcuni mal di pancia nella politica.

Ai fini di concessione di nuova proroga è ininfluente che il nuovo piano estrattivo sia approvato entro la fine 2012.

L'attuale progetto prevede, nelle norme attuative, sei mesi di tempo dopo approvazione perchè i soggetti interessati all'estrazione presentino il progetto unitario. E senza progetto unitario niente autorizzazioni estrattive. I calcoli sono presto fatti.

A meno l'amministrazione voglia buttare il bambino con l'acqua sporca, riscrivendo le norme attuative, escludendo la progettazione unitaria, il coordinatore del progetto e quant'altro.

 

In merito al coordinatore unico per l'attuazione del progetto unitario, incarico assegnato dal comune, ci attendiamo qualche sorpresa...unica.

 

Prepariamoci quindi alla sceneggiata natalizia.

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