“ Voi suonerete le vostre Trombe e noi suoneremo le nostre.....................ops! “
Guardate i segni dicevano un tempo quando il futuro era incerto, la fame e la miseria si avvicinavano, i governi si susseguivano e la speranza era nelle mani del Signore.
Avremmo di che essere preoccupati ad applicare questa filosofia ai giorni nostri ; e come non esserlo ? ad una estate uggiosa e fredda che ha compromesso i raccolti e creato disagio in tutti, ha fatto da contraltare un' altra , torrida e sconsolante per la politica alense. Un estate al calor bianco che non ha risparmiato nessuno dei grandi temi che avrebbero dovuto cointeressare con maggior partecipazione i nostri amministratori.
Nel setaccio della cronaca politica è finito il raccolto di questi ultimi anni e la pula è risultata essere molta più del grano!
Il Presidio Ospedaliero, la Scuola Media, il complesso delle Scuole Elementari, lo Studentato dell'ex Convitto, il Museo della Musica, quello del Tessuto , i Centenari da celebrare, il Parco ex Pizzini, l' Università sono stati evocati un po' da tutti : da Amministratori, ex Sindaci e Assessori , Operatori Sanitari e Collegi Professionali, Cittadini e Assessori Provinciali di riferimento, e poi ancora …... Sindaco , Vicesindaco , Presidente del Consiglio …. un vero disco per l'estate, in una ridda di ricostruzioni, di ipotesi per il futuro, di accuse, recriminazioni e molte ma veramente tante “ Chiamate fuori” o come si usa dire in gergo , “ distinzioni di responsabilità”.
Le vicende sono ancora in divenire soprattutto quella dell' ex presidio ospedaliero mentre è ormai definitivamente giunta alla conclusione, la breve e poco intensa vicenda Universitaria Alense mentre le altre vivacchiano pronte a dileguarsi al crescere del disinteresse.
Colpe? E come no! Chi amministra le ha per default o “ a Prescindere” come diceva Toto' e non per una semplice sovrapposizione del ruolo politico e amministrativo.
Chi ha governato, sia pur con qualche distinguo, le colpe se le deve assumere .
E vediamo anche come e quante. Il chi a coloro che hanno seguito le vicende:
Vicenda ex Ospedale
Dove è stata l'informazione e il coinvolgimento della cittadinanza nelle more tra i lavori della Commissione e la sottoscrizione del famoso Protocollo (sembra di parlare del celebre quanto fantasioso Protocollo di Sion)? Perchè la cittadinanza non è stata puntualmente informata?
E quando il Protocollo è divenuto carta straccia, così ridotto prima dall' assessore Borgonovo Re che prometteva incontri, e poi definitivamente dalla Giunta Provinciale, dove erano i nostri amministratori? Ad attendere di essere convocati? Per essere posti di fronte al fatto compiuto di una scelta rivelatasi all'animo ingenuo degli stessi alquanto diversa dalle aspettative .
E allora scuse , accuse e scuse , senza ritorno *, distinguo ed esercizi di dialettica , fughe dai fatti e dalla dura realtà; chi coerentemente all'indietro per recuperare il tempo perduto e chi in avanti per reinventare soluzioni impossibili.
La cronaca locale da tempo quieta e sonnolenta si è risvegliata all'improvviso trovandosi in un terreno fertile per raccogliere le tante piccole ormai insignificanti, spesso patetiche prese di posizione, disperse in un estenuante lavorio di elencazione di se , ma, forse, però può darsi.
Tra tutti questi “ io non c'ero “ una sola cosa risulta veramente chiara e veritiera : in effetti non c'era nessuno.
Nessuno consapevole della delicatezza della materia e sufficientemente lucido da capire che una strategia priva dell' unione dei due Comuni di Ala e Avio, senza una mobilitazione della cittadinanza , avrebbe ridotto il tutto ad una parodia, dove il risultato era già stato scritto.
Troppo grande lo squilibrio di forze, troppo debole una sola amministrazione comunale, ancor più' fragile se in balìa di una politica incerta, isolazionistica, poco lungimirante e debole.
L'Ospedale o ex se ne sta andando; i resti di questa amministrazione risalgono precipitosamente la valle per chiedere udienza a Trento (per rimanere in tema di centenari), pronti chi ad incatenarsi chi a sbattere sdegnosamente la porta chi a rinchiudersi in un drammatico silenzio .
Speriamo nella prossima tornata amministrativa; dalla rapa di questa politica non si potrà estrarre nè sangue nè risultati. Un errore fidarsi di un protocollo dove era previsto un po' di tutto tanto per accontentare le diverse, troppe istanze, con poche indicazioni realistiche , concrete, e perseguibili nella difficoltà del momento.
Un solo obiettivo, uno solamente, ma fermo consapevolmente scelto e difeso.
Ex Studentato ed ex Università
Aver prestato attenzione ai segni che nel tempo si mostravano, aver cercato di tessere una rete di colloqui e di contatti con i responsabili, provato ad affrontare assieme il problema della sede o dell'accoglienza, forse non avrebbero magari sortito effetti, ma almeno rafforzato la consapevolezza di aver operato in termini costruttivi.
Accadimenti come la chiusura di una Facoltà con ben cinque corsi non avviene dalla sera alla mattina e neppure con una lettera raccomandata.
Ancora una volta i segni premonitori ci sono stati, i segnali sono stati inequivocabili : è mancata la capacità e l'umiltà di leggerli e di intervenire,
I continui rimandi e ridimensionamenti dello studentato dell'ex convitto, la sospensione dell'inizio di qualche corso di laurea, il trasferimento a Rovereto dei Servizi di Segreteria, la rinuncia a spazi, non sono quisquilie che sfuggono nel vento: sono, avrebbero dovuto rappresentare preoccupanti segnali e stimolare un qualche intervento.
Ma cosi non è stato e l' Università se ne andata. Dai fasti del Ginnasio ne XVIII secolo alla scuola Media nel XXI secolo. Un gran bel progredire; un gran bel modo per essere ricordati!
La scuola media
è li nella graduatoria delle Comunità di Valle . Molto ridimensionata , ma questo potrebbe anche essere positivo.
La scuola elementare
attende di capire in quale strano compromesso edilizio dovrà collocarsi, una volta ultimato l'ex Convitto. In quale strano animale architettonico collocarsi, considerato che si tratta di un accrocchio tra due distinti progetti di edilizia scolastica,
Musei.
Si fa presto a dire Musei: ma quali ?
Del Tessuto nel restaurando Palazzo Taddei, del Pianoforte nel restaurando Palazzo Pizzini, quello ex Dalla Laita o almeno di quel poco che ancora rimane accorpato a quello Diocesano in un titanico sforzo progettuale.
E se questo non bastasse, ha chiuso anche il Convento dei Padri Cappuccini.
Quella si una vera perdita. Con loro non chiude solamente un'istituzione meritevole, ma finisce un periodo.
La storia cambia il suo corso, saremo tutti culturalmente e spiritualmente più poveri. E di questo la Cittadinanza ne ha colto appieno il significato profondo.
A testimoniare del grande credito che si acquisiste con la presenza discreta e con il lavoro continuo, soprattutto se rivolto disinteressatamente agli altri. Un' ennesima lezione alla politica (anche alense)
Un tempo , la difesa delle virtù cittadine era affidata ai cittadini chiamati dal suono della campane.
Neppure questo è concesso all'Amministrazione Alense
Infatti il “ Battocchio” della Campana della chiesa di S. Giovanni è rovinosamente caduto sullo slargo che porta a via Anzelini , senza provocare danni alle cose ed agli uomini. Eppure la Chiesa appartiene alla Cittadinanza, si tratta del tempio Civico di Ala, di proprietà della città affidata in custodia all' Amministrazione.
Ma tant'è La cura del Patrimonio Artistico non appartiene a questa classe politica .
Per fortuna il cielo si è rivelato ancora una volta più attento della terra .
“ Voi suonerete le vostre trombe – disse il fiorentino Pier Capponi ai delegati imperiali che chiedevano la resa della città – e noi suoneremo le nostre Campane! “
Ben altra conclusione avrebbe avuto ai giorni nostri la celebre frase :
Ai delegati, l' Amministrazione , questa volta in “ bonissima et onestissima “ compagnia ha consegnato, senza troppa resistenza , ben più delle chiavi della città ! Ha consegnato la speranza di un futuro meno cupo.
un alense
* de Andrè
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