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- Pubblicato Mercoledì, 13 Aprile 2016 16:24
- Scritto da Ferone Mauro
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LAUDATO SI’
Qualche giorno fa ho mandato a decine di persone una mail con allegate delle informazioni dettagliate per comprendere meglio l’importanza di votare SI il 17 aprile al referendum per l’abrogazione dell’estensione temporale dello sfruttamento delle concessioni di coltivazione di idrocarburi in mare entro le 12 miglia dalla costa.
L’allegato alla mail - Referendum trivelle Balzani, Della Volpe, Faccini - è formato da 29 pagine di dati ufficiali riguardanti le concessioni attive, quelle interessate e quelle non interessate dal referendum e la loro produzione, la produzione di petrolio, le riserve ed il consumo in Italia.
Molto interessante il grafico dove è subito evidente quanto petrolio è già stato estratto e quanto ne rimane.
Viene analizzato l’effetto economico in caso di vittoria dei SI :
La sola spesa del referendum vale come l’incasso delle royalties di diversi anni di estrazione.
Ricordo che questo governo non ha voluto accorpare il Referendum alle prossime elezioni Amministrative.
Poi viene spiegato perché è strategico non consumare completamente le nostre risorse di oro nero e non lasciare ai nostri figli e nipoti un paese pieno di debiti e senza risorse naturali, perché dobbiamo immediatamente pensare ad un piano energetico nazionale che applichi le direttive della Conferenza Mondiale sul Clima di Parigi ( COP21).
Non possiamo condividere la preoccupazione mondiale del disastroso effetto dei cambiamenti climatici causati dall’ innalzamento delle temperature per poi comportarci in maniera incoerente come sempre.
Questi sono gli ultimi dati della temperature pubblicati dalla NASA riguardanti l’anomalia termica di febbraio 2016, la più alta mai misurata finora.
Nell’allegato della mail sono contenute molte altre informazioni scientifiche che evito di ricordare perché mi preme evidenziare i riscontri che ho avuto dalle persone che ho coinvolto.
C’è chi giustamente mi ha consigliato di usare il SI al referendum piuttosto che il no alle trivelle per non fare confusione, c’è chi mi ha risposto immediatamente dichiarando che sarebbe andato a votare e che avrebbe votato SI.
Altri, la maggioranza, mi dicevano che l’allegato era troppo lungo da leggere e che avrebbero deciso la loro partecipazione in base alla loro “sensibilità”.
Questa ennesima esperienza mi ha convinto che molte persone ritengono di non avere il tempo per informarsi ed aggiornarsi oppure sono indifferenti o insensibili o sfiduciati della politica intesa come partecipazione e coinvolgimento nelle scelte per il nostro futuro e quello delle future generazioni.
Allora, come sempre più persone credenti o non credenti mi confermano, non ci resta che Papa Francesco come ultima speranza per cambiare le sorti di questa umanità sempre più disperata.
Con la sua enciclica del 24 maggio 2015, “Laudato sì”, Papa Francesco lancia un appello per la salvezza della Terra, nostra sorella, come la casa comune di tutti noi e richiama la necessità di un’alleanza tra scienza e religioni per la cura dell’ambiente e critica il modello di gestione del mondo imposto dalla globalizzazione neo-mercatista, di un’economia che non rispetta l’uomo, della sottomissione della politica al potere tecnocratico e finanziario.
La forza di questo Papa è già evidente, molte parrocchie si sono attivate per stimolare i credenti a partecipare al referendum con inviti durante le messe domenicali.
E che dire degli scandali “petrolifici” scoperti in questi giorni che dimostrano gli affari sporchi che girano intorno a molti progetti di trivellazione in Italia? Che siano opera divina?
Mauro Ferone
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