Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

“Da questa terrazza di desolazione.....” *

 

D'accordo, la vegetazione negli alvei di fiumi e torrenti non rappresenta il massimo della sicurezza, non è alleata  della prevenzione per  improvvise piene e in prossimità della stagione primaverile viste anche le abbondanti nevicate in quota, un lavoro di pulizia degli alvei è opportuno e oltremodo rassicurante.

 

 

 

Ma una cosa è la pulizia e la sistemazione, un' altra e ben diversa  è la deforestazione totale delle rive e dei letti, l'asporto totale di ogni forma arborea.

 

 

Altro aspetto sconcertante è la frettolosità, quasi di rapina, che anima gli interventi come quello che sta concludendosi nella parte del Torrente Ala che va dal Mulino Zinelli alla foce; un' azione  tesa esclusivamente alla rimozione delle piante senza altra considerazione per una  distinzione, anche minima che preservi  qualche esemplare vegetale.

 

Il lavoro sembra più frutto di una vendita a cottimo che non il ripristino di un  alveo,  lo sfruttamento di una risorsa a buon mercato che una bonifica a tutela dell' incolumità pubblica, e ancor più assomiglia ad un obbligo da assolvere  nel minor tempo possibile che alla cura di uno spazio da considerare ormai parte del paesaggio cittadino.

 

La normativa a latere per questo tipo di interventi prevede la tutela delle specie che nidificano in un habitat acquatico nel nome della diversità biologica ma non sembra affatto siano state attivate queste precauzioni.

 

Per direttive superiori  o per incuria nella sorveglianza ?

 

Al momento nulla  è dato a saper se non che la responsabilità ricade nell'ambito delle competenze dei Bacini di Sistemazione Montana, un efficiente quanto meritorio Servizio della Pat e che è stato autore di una encomiabile azione di irreggimentazione dei corsi d'acqua, di sistemazione dei versanti vallivi e del recupero delle zone a vario titolo coinvolte in eventi catastrofici.

Una struttura che nel sorso della sua quasi cinquantennale esistenza (sorta dopo la disastrosa alluvione del 1966) può annoverare oltre 30.000 opere,  dalla semplice briglia al recupero di intere valli e la loro messa in sicurezza.

 

Sono queste benemerenze che rendono amara la vista dell'alveo del Torrente Ala, una pietrosa distesa  di sassi che si accumulano nel tempo, che  elevano il letto ed intasano la foce accumulandosi pericolosamente sotto i viadotti Autostradale e Ferroviario.

 

Per molto tempo a venire l'ameno paesaggio che accompagnava il passeggio lungo la ciclabile sarà interdetto alla vista  e sostituito dalla sky line  e  dal cemento dei Centri Commerciali.

 

Per l'occasione perchè non ricordare che negli alvei dei torrenti esistono delle zone di rispetto entro le quali non sono consentite attività economiche quali ad esempio l' agricoltura anche se queste  poca cosa rispetto alle edificazioni che insistono “nel Torrente”.

 

Speravamo che la positiva accoglienza che la cittadinanza ha riservato alla pista ciclabile  potesse costituire stimolo per incrementare il vecchio progetto di un Parco Acquatico comprendente non solo il Torrente ma anche la quella parte che appartiene al Patrimonio delle Ferrovie.

 

Una speranza  appena sussurrata tanto è il timore di reinterpretazioni esterporanee  quali la copertura dell'intero alveo per ricavarne posteggi avanzata dalla precedente Amministrazione o il ponte  strallato sull'Adige di quella attuale.

 

Rimane tutt'ora  aperta l'opportunità di operare per l' arricchimento del Patrimonio da destinare al Tempo Libero ma questo presuppone una riconsiderazione dell'attuale politica che tende al mero sfruttamento delle risorse e non considera le opportunità che gli investimenti sul territorio potrebbero avere.

 

Una parte, solamente una piccolissima parte di quei 2.300.000 € stanziati, deliberati e spesi per la Lessinia  dall'Amministrazione Peroni.      Cosi.   “..un po' per celia e un pò per non morir “  potrebbero avere anche nel fondovalle un impatto notevole anche sull'occupazione.

 

A presto  il  Chi Cosa, Quando , Dove e Perchè.   

Ovvero la reinterpretazione  della regola delle 5W da parte dell'Amministrazione .

 

Cordialmente

Luciano

 

  * G. Ungaretti

{besps}Torrente Ala-taglio{/besps}

 


 

Nel merito della sistemazione dell'alveo del Torrente Ala, scrive il dott.Andrea Darra, direttore dell' Ufficio Zona 3 del Servizio Bacini Montani della PAT. 


Buongiorno,
prendo atto delle critiche, anche severe, riferite al  taglio vegetazione nell'alveo del torrente Ala, ad Ala, per provare di seguito, in qualità di direttore dei lavori in questione,  ad illustrare le finalità
 dell'intervento.

Il tratto di torrente Ala a monte della statale, in particolare in prossimità del centro commerciale, era caratterizzato dalla presenza in alveo di una fitta vegetazione arborea soprattutto di pioppo.  La rimozione dei soggetti con diametro superiore a 5-8 cm, che possono creare ostacolo al flusso della corrente o sradicati e trasportati a valle in occasione di eventi di piena, costituisce una delle attività di manutenzione dei corsi d'acqua finalizzate alla sicurezza idraulica facenti capo al Servizio Bacini montani.
Il possibile rilascio di soggetti arbustivi  per mitigare l'effetto dell'intervento, nel caso specifico non è stato attuato posto che, una volta allontanata la vegetazione, si intende modellare l'alveo creando un letto di magra in modo da mantenere la corrente con un sufficiente tirante anche in caso di portate minime.
Contestualmente, si prevede di "smembrare" l'isola centrale all'alveo creatasi con il deposito di materiale e  che ora devia il flusso della corrente verso l'argine destro. Il materiale verrà sistemato a ridosso del muro arginale anche con la finalità di mascherare il brutto paramento in calcestruzzo.
La modellazione del materiale lungo le sponde consentirà inoltre la piantumazione di salici o altri arbusti compatibili con la sicurezza idraulica. E' altresì probabile che la medesima modellazione dell'alveo porti ad una migliore fruizione del torrente anche dal punto di vista ricreativo.
Ancora, si prevede il posizionamento di alcuni massi in alveo per creare delle nicchie favorevoli  alla fauna ittica.
Con la speranza di aver chiarito il tenore dell'intervento in atto, resto a disposizione  per un eventuale  confronto.
Cordiali saluti


dott. Andrea Darra
direttore Ufficio Zona 3
PAT - Servizio Bacini montani
Via G.B. Trener, 3  -   38121 TRENTO

 


Ringraziamo il Dott. Andrea Darra Responsabile di Zona del Servizio di Sistemazione Montana della PAT per il contributo alla comprensione dei lavori in atto nell'alveo del Torrente Ala dei quali non avevamo dubbi sulla loro necessità quanto piuttosto sul modo a nostro avviso eccessivamente impattante sotto il  profilo paesaggistico e della tutela di alcune specie animali.

 

La conoscenza , per diretta esperienza, della qualità degli interventi dei Bacini Montani è stata sin da subito riconosciuta come un buon viatico per il risultato finale, la critica è indirizzata, lo ribadiamo, nei confronti di un intervento che avrebbe potuto rivelarsi più morbido soprattutto se parcellizzato nel tempo .

 

L' approccio per la futura sistemazione dell'alveo del Torrente , anche se molto radicale, potrà costituire un ulteriore elemento di valorizzazione dell'intera zona ormai parte del tessuto cittadino armonizzandosi ancor più con la Pista Ciclabile , ma su questo aspetto riponiamo una ragionevole fiducia.

 

La preoccupazione è sulla durata dell'intervento e l'auspicio , presente anche nell'articolo,  va nella direzione della ricerca  di una collaborazione con l' Amministrazione per la valorizzazione di un ambiente di così grande importanza :  storica, paesaggistica e naturalistica;

 

ricordiamo ogni tanto, e l' Amministrazione ne prenda coscienza e se ne faccia carico, che le fortune passate della città devono molto alle acque del Torrente Ala  e all'interno delle annuali manifestazioni potrebbero un domani  trovar spazio momenti per ricordare e far conoscere questo elemento della nostra storia. I Palazzi, le Chiese, le Fontane, i costumi, le trine e i drappeggi sono  come le sete e i velluti: il risultato di una quotidianità di fatiche consumatesi in gran parte sul Torrente.

 

In conclusione un invito a sviluppare una comunicazione che informi; in questo, come nei tanti cantieri Comunali, la presenza ( obbligatoria per il privato!) di una cartellonistica o di qualsiasi altro strumento che aiuti a descrivere e comprendere gli interventi oltre che doverosa sarebbe certamente di reciproca convenienza: per l'amministrazione e per il cittadino non costretto sempre a congetturare.

 

Ma questo è un atteggiamento non ancora compreso appieno.

  

Grazie ancora al dr. Darra e buon lavoro.

 

Luciano

 

 


 

Lettera inviata al Dirigente del SERVIZIO SISTEMAZIONE MONTANA

della Provincia Autonoma di Trento

in merito all'intervento di "pulizia" nell'alveo del Torrente Ala

 

 

                                                                   Egr. Sig.

Dirigente del

SERVIZIO SISTEMAZIONE MONTANA

                                                                  della Provincia Autonoma

                                                                  via G.B.Tretter 3

                                                                 38100  T R E N T O                       

         

 

                                         C'è sgomento, perplessità e indignazione in molti strati della popolazione di Ala per l'intervento nell'alveo del Torrente Ala che ha sconvolto in maniera del tutto inusuale e come mai è stato fatto negli anni precedenti un paesaggio che è ormai parte integrante della città.

 

Condivisibili le motivazioni e le precauzioni che devono essere messe in atto per scongiurare eventi calamitosi ma una mano più leggera, più sensibile al comune sentire più' rispettosa anche dell'obbligo di preservare habitat per favorire  la specificità di una fauna e la diversità biologica, avrebbe potuto ottenere gli stessi risultati.

 

Non è dato a sapere se a qualcuno è scappata di mano (come si mormora) la situazione, se è mancata la vigilanza; neppure si conoscono le caratteristiche  dell'intervento e la sua durata. E' così complicato a questo riguardo esporre una tabella che  ne indichi la tipologia, i committenti, la ditta esecutrice e il responsabile?  I privati devono soggiacere a questo obbligo per iniziative  di gran lunga inferiori.

 

Spiace che proprio a un Servizio che in questi quasi 50 anni si è reso meritorio per la salvaguardia del territorio Montano, si debbano addebitare simili disattenzioni e siffatti sfregi. Tanto varrebbe, se sta così a cuore la regimentazione del torrente, provvedere all'abbassamento dell'alveo in prossimità del ponte autostradale e di quello ferroviario  innalzatosi negli ultimi 20 anni di oltre un metro.

 

La necessaria segnalazione ha lo scopo di sollecitare una risposta circa la tipologia e la durata dei lavori oltre alla richiesta di una maggiore attenzione nei confronti della sensibilità delle popolazioni. Si può operare, anzi si deve, con minor furore e zelo dosando se necessario l'avanzamento dei lavori.

 

In attesa di un cortese cenno di riscontro si porgono distinti saluti.

 

 


 

 

RISPOSTA DEL SERVIZIO BACINI MONTANI

 

 

Ringraziando il Servizio della P.A.T. per la sollecita risposta, rileviamo che il contenuto della lettera non porta ulteriori informazioni rispetto al precedente intervento del dott. Andrea Darra.

 

Va rimarcata la non comprensione da parte dell' Ente Pubblico della necessità di informare i cittadini anche quando si attuano interventi sul territorio.

 

Questa mancanza di informazione era uno degli appunti mossi nella nostra lettera.

 

Riteniamo che non solo all'associazione, che in questa occasione come in altre ha sollevato l'obiezione, vada indirizzata l'informazione, ma ai cittadini, sempre, preventivamente, ed in modo trasparente. 

 

 

Leggi la lettera di risposta

 

 

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