Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

LAVORI PUBBLICI

 

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Piano, con cautela, con la circospezione che accompagna i primi passi di un bambino , con la  curiosità di esplorare il mondo circostante  e  lasciare  una piccola traccia di se , con il bagaglio  di entusiasmi e delusioni,  questa nuova Amministrazione si  scuote  proponendosi  alla ribalta della vita cittadina  consapevole anche  di doverla rappresentare  e di  impegnarsi  per dar seguito ad alcune delle tante promesse fatte .

 

Perché nuova? Per quanto sotto le ceneri del silenzio una scintilla di vita fosse presente ,  è  trascorsa quasi metà della legislatura perché qualcosa della vita amministrativa    si mostrasse con qualche  ben augurale  scoppiettio .

 

Come l'anima di Platone che vede il mondo sotto forma di ombre anche l'amministrazione comunale è vissuta dando le spalle alla realtà vivendo nel limbo di un sogno fatto di grandi progetti e fantasiose  realizzazioni.

 

Non è negativo pensare in grande,   esercitare la mente in grandi ambizioni, perseguire  la gloria e gettare la fantasia oltre l'ostacolo della mesta quotidianità. Tuttaltro! Purchè il tutto non scada nel velleitarismo  o si limiti al vagheggiamento e all 'illusione.

 

Purtroppo qualche volta accade che  il risveglio non  sia   né dolce né rassicurante . Qualche volta veste  le sembianze di  una gelida secchiata d'acqua , dolorosa ma provvidenziale per  uscire dal sogno  disneyano  e  questa crisi economica con le sue drammatiche conseguenze, con la drastica contrazione delle risorse ha molto probabilmente dato  l'avvio ad una gestione meno velleitaria  con ambizioni più morigerate e  ispirate alla concretezza.

 

Ed eccoci quindi all' esordio  di realizzazioni all'apparenza  più modeste quanto  concrete , poco vistose   ma sicuramente attese e importanti;  ecco finalmente un approccio razionale e saldamente con  “i piedi per terra” , orbitante attorno a quelle opere pubbliche poste al servizio della quotidiana esperienza di vita, ecco finalmente quello che speriamo sia l'avvio della  manutenzione della città.

 

La spaventosa incuria di piazza Giovanni  XXIII, gli inquietanti cedimenti della via Nuova, la consapevolezza di quanto sia effimera la gloria della festa , il raggiunto limite del pudore  forse anche le polemiche e le critiche di immobilismo che cominciano a scuotere il torpore dei cittadini, hanno contribuito a  suonare  la Diana ad un'  Amministrazione sin qui  impegnata più  a ricercare la via della gloria, risvegliandone  un senso di responsabilità e di orgoglio.

 

Dopo questo sonnolento periodo, la città sembra pulsare sotto la spinta di numerosi cantieri. Niente di così eclatante , ma anche il rumore più piccolo   contribuisce a rompere la tranquilla sonnolenta  monotonia dello stagno.

 

L'avvio (senza meriti) dei lavori della rotatoria del bivio di Pilcante,

 

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la pavimentazione della via Nuova o meglio della Piazzetta Cantore e via 27 maggio,

 

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i lavori per ridare un briciolo di dignità alla Piazza Giovanni XXIII sono accolti con soddisfazione accettandone anche i disagi iniziali frutto di un dilettantismo imputabile  più alla disaffezione  dell'apparato che a reali difficoltà logistiche,  dimentico della necessità di approntare le necessarie alternative per ridurre i disagi ai cittadini .

 

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Ma insomma tutto bene;  sul piano concreto per gli interventi che a breve potremmo ammirare e  forse sul versante  ideologico per aver questa amministrazione compreso che qualche volta “piccolo è bello” e che la  consapevolezza  dei limiti finanziari, progettuali, ideativi e di efficacia  delle risorse  a disposizione – inteso questo nella sua più ampia accezione -  possono rappresentare il discrimine tra la volontà e la capacità, tra il desiderio e la concretezza.

 

Quando le transenne verranno tolte , i nastri tagliati, i simboli riposti, le briciole dei rinfreschi  svanite come le parole di rallegramento e  di auto compiacimento, ognuno potrà giudicare i risultati.

 

La città ha sinora subito dolorosi  affronti che è cosa buona e giusta non dimenticare perchè ancora dolorosamente infissi nel suo tessuto vitale:

 

-  Il muro  (The Wall) di via Gattioli imposto dal servizio beni culturali della PAT  coautore della ristrutturazione della  “Malga di Val de Gat”  denominata il Blockhaus

 

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- la Palizzata nella piazzetta  di S. Giovannino : “ l'Ok  Corral" ,

 

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-“ la Bacheca fantasma” sorta nottetempo sul piazzale del Perlè inquietante monito alla correttezza dell' amministrazione chiamata a un imbarazzante arbitrato ,

 

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ma ha potuto  godere della realizzazione della pista ciclabile  bisognosa di una messa a punto delle rispettive competenze ,

 

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e anche del nuovo comparto natatorio/balneare  utilissimo  anche alla luce delle crescenti difficoltà economiche e  reso  oltremodo accogliente dopo la pulizia dalle erbacce infestanti .

 

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Rimane  a questo proposito , sempre un moto di scoramento e delusione  per doversi appellare alla disponibilità  e al conseguente intervento del Primo Cittadino per un compito che dovrebbe costituire routine da parte dei responsabili e degli addetti.

 

Ma tant'è ! evidentemente l' intraprendenza non è un prerequisito fondamentale per appartenere all'organico.

 

Alcune cose buone altre  un po' meno come nell'ordine degli accadimenti.  Ora aspettiamo che si scopra il velo su Piazza Giovanni XXIII.  Intanto si intravede una grande colata di asfalto nero, una drastica riduzione delle aiuole sicuramente compensata dall' abbellimento di quelle sopravvissute e ci si chiede:  perché tanto spazio vuoto ? 

 

 

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Per i   posteggi?  Oltre a quelli pertinenziali della Piscina e di Via Gattioli? - sembrerebbe un sacrificio eccessivo.

 

Per far prendere aria alle bancarelle del mercatino del sabato invogliando altri operatori a incrementarne l' attuale numero  attratti  dalle nuove superfici? 

 

Rimane la preoccupazione per i risultati di una doverosa quanto -  ahinoi - preoccupante autarchia progettuale e realizzativa;  ma non si può essere eccessivamente pretenziosi. 

Quindi accontentiamoci “ de quel che buta el convent” . Fortunatamente è lì vicino!

 

L' attivismo e il fervore di questa estate che declina sono accolti come buon viatico per gli altri necessari quanto numerosi interventi che la città aspetta e per i quali qualche proposta anche da parte nostra  è stata fatta.

 

cordialmente

grillo

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