Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

 

Lascio    

 

 

A-volte-si-deve-lasciare-stare

 

 

 

Sulla pagina fb  "Sei di Pilcante se…" uno dei commenti all’articolo uscito sull’ Adige del 16 maggio 2019 a titolo “Meglio una buca di una discarica” in riferimento al progetto di nuova discarica nelle cave di Pilcante, è del segretario del Patt alense  .

Essendo coinvolto dal contenuto del post, vorrei dare una risposta , spero chiarificatrice:

Questa parte del post di Francesca Aprone:

“Magari chissà, potrei pensarla così anche io. Il problema è che quando si è ratificata la conversione io non c'ero, e chi si straccia le vesti oggi sì. Forse è per quello che è sembrato più facile (benche banale) attaccare la persona anziché ricordare i tanti passaggi tecnici e in consiglio, i tavoli di lavoro dove anche i rappresentanti dell'associazione erano coinvolti. Sembra che qualcuno voglia far credere che un iter di questo tipo sia nato ieri, o magari l'abbia inventato io. Purtroppo e sottolineo purtroppo viene da lontano. Ho dato per scontato che si potesse rimanere nell'alveo delle intenzioni realmente espresse (tutt'altro che rose e fiori visto che ho espresso riserve) senza voli pindarici. Ma tant'è. Voglio vedere come oggi qualcuno possa dire "di qua non si passa", ripeto oggi, alla luce di questo. Io mi sono semplicemente sentita di dire che considerata la (preoccupante) situazione è bene mettere in campo ogni misura di controllo possibile. Mi viene il dubbio che questa esibizione muscolare tenda proprio a distogliere l'attenzione da quel "qualcosa" che si poteva fare, quando si poteva fare, e non è stato fatto. Da chi, non spetta a me dirlo. Non c'ero. E gli altri?”

Questa la mia risposta...


Quando si affrontano argomenti difficili, ostici, in generale complessi, quando si ritiene e si vuole avere un ruolo politico, è d'obbligo conoscere nel dettaglio la cronistoria degli avvenimenti.

La frase "Il problema è che quando si è ratificata la conversione io non c'ero, e chi si straccia le vesti oggi sì. Forse è per quello che è sembrato più facile (benche banale) attaccare la persona anziché ricordare i tanti passaggi tecnici e in consiglio, i tavoli di lavoro dove anche i rappresentanti dell'associazione erano coinvolti. Sembra che qualcuno voglia far credere che un iter di questo tipo sia nato ieri, o magari l'abbia inventato io. Purtroppo e sottolineo purtroppo viene da lontano" è assolutamente ingiusta, denota la non conoscenza , appunto, della cronologia degli avvenimenti.

 

Qui nessuno si straccia le vesti, lasciamo stare le frasi ad effetto.

 

Ricordo che il piano cave è stato approvato nel 2012 dalla giunta Peroni; ricordo che l'ultima riunione nella quale ero presente in qualità di rappresentante dell'Associazione per la Tutela del Territorio risale al luglio 2009, ed in quella riunione fu approvato in via definitiva quello che doveva essere il piano cave concordato, che prevedeva il ripristino della buca Manara ad uso agricolo.

 

Fu poi la volontà della successiva amministrazione 2010-2015, senza più la presenza dell’ Associazione, a stravolgere il piano per come poi approvato dal consiglio comunale.

 

Quindi sottolineo che prima di insinuare non verità ed appioppare gratuitamente giudizi sarebbe utile e conveniente leggere pazientemente tutti i documenti . I documenti per provare le mie affermazioni ci sono.

 

Suggerisco alla politica che ritiene di doversi difendere sui social, di attivarsi per informare a breve nelle dovute maniere istituzionali la cittadinanza.

 

Fine della risposta. Ora le cose serie.


Mi sono occupato degli abusi ambientali attuati nel territorio di Pilcante dal 1979 ad oggi, con scarsi risultati in verità.

 

Ho fotografato, denunciato con esposti, ho parlato e mi sono scontrato con i politici locali e provinciali.

 

Con l’Associazione dal 2006 si è tentato di limitare lo strapotere dei cavatori a mezzo del nuovo piano cave.

 

Va ricordato che se a Pilcante abbiamo una mega discarica di pneumatici (Pereri) ancora in loco nonostante l’ordinanza di sgombero, due discariche di rifiuti del comprensorio (Casarino e Neravalle) poste a pochi metri sopra la falda e praticamente mai controllati gli effetti sulla medesima, una discarica derivata da ripristino di una cava (Neravalle) anche questa oggetto di ordinanza di sgombero, va appunto ricordato che tutto è conseguenza dell’ attività estrattiva e di una regolamentazione che pur prevedendo ripristini delle cave esaurite, non è mai stata fatta rispettare né dagli organi provinciali né tanto meno dalle amministrazioni che avrebbe dovuto essere più interessate al buon mantenimento del territorio.

 

Mi permetto quindi di essere molto scettico sulle prese di posizione del Patt a mezzo stampa. Nella consueta tradizione, si gioca di rimessa sempre dopo che i cavatori presentano le loro nuove proposte volte solamente ad ottenere altri vantaggi privati che la buona politica dovrebbe essere in grado di limitare a vantaggio della collettività.

 

Mai una volta che l’impegno della politica si sia speso per imporre il rispetto degli obblighi che i cavatori hanno sottoscritto.

 

Lo si è potuto constatare anche nel luglio 2018 quando, sempre il Patt ,ha appoggiato su quotidiano locale e sul giornalino comunale la proposta dei cavatori per ripristinare le cave a monte della SP90 con materiali non previsti nel piano cave.

 

Il piano prevede quelle buche riempite entro il 2020. Ad oggi nemmeno una badilata di terra è stata immessa per il ripristino.

 

E la politica si presta al loro gioco.    Facilitatori...

 

Concludo rassicurando il segretario del Patt che il dibattito di questi giorni, costretto nel recinto dei social, non prevede nessun attacco “ad personam”, le reazioni, i commenti, l’ironia a volte erano e sono rivolti alla forma di comunicazione scelta, fatta di apparenza e generiche affermazioni.

Traduca il tutto in azione ed informazione diretta e concreta, informando e ascoltando nelle forme istituzionali la cittadinanza interessata, e non solo quella di Pilcante.


Per quanto mi riguarda, scettico sulla capacità e volontà della politica nostrana di incidere positivamente su questa vicenda e su quelle arretrate sopra citate, abbandono definitivamente l'impegno ambientalista sul territorio comunale.

 

Marcello Cavagna

 


 

Sto pensando all' abbandono di Marcello Cavagna dal suo impegno di ambientalista, se pur limitato al territorio di Ala.

Sento il rumore di tappi, immagino strizzate d'occhio, gesti dell'ombrello e altri meno convenienti, immagino i sospiri e i tanti "L' era ora! ".

" Uomo tutto d'un pezzo" Con dispiacere accetto la decisione di Marcello memoria storica della vicenda cave/discariche.

Le nefandezze commesse , le scorrettezze, le assenze colpevoli, il disimpegno della politica accompagnato dall' ignoranza dei problemi dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile e infine la sufficienza con la quale si guarda ai problemi dell'ambiente, rilasciano delle tossine che alla lunga avvelenano lo spirito e fiaccano la volontà e le resistenze di chi ha profuso tanto impegno. Pesano troppo. 


La negazione dell'evidenza, l'atteggiamento dilatorio , il muro di gomma che le amministrazioni sanno cosi abilmente costruire.

 

Non ci sarà alcuna variazione di percorso nell'annosa vicenda delle cave, sarà una semplice ricapitolazione di quanto è avvenuto sinora. Un nuovo capitolo aggravato dai nuovi progetti e ambizioni, accompagnato dalle rinnovate disattenzioni, dal silenzio colpevole di una politica che , questa volta si, ha "Messo la testa sotto la sabbia".

 

Se, come sembra inevitabile, visti i tempi e i modi i comportamenti e i silenzi tutto verrà accettato , non credo sia un' iperbole dire che " il bello è ormai alle spalle."

 

Un augurio a Marcello. Personalmente non credo nella casualità degli eventi come la disattivazione del sito in un momento nel quale si stava avviando una coraggiosa opposizione ai progetti. Un augurio che qualcuno raccolga il testimone.

Tu Marcello sei ai cavallo di quei 70 che io ho superato abbondantemente. Un sincero largo ai giovani. PS non è un epitaffio.

 

Luciano Rizzi

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