Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

1922:  Ala adotta lo stemma comunale  con i colori biancocelesti.

Tutti d’accordo…..o quasi.

 

stendardo vecchio 3

 

 

“Il sindaco da notizia che il 27 maggio 1922, anniversario della liberazione di Ala, sarà benedetta la bandiera della città.  Perché da una pergamena del 1473 appare che lo stemma nostro era un’ala bianca su uno scudo celeste chiaro, e sembra che lo stemma stesso risalga al 1200, si venne nella determinazione di mutare, in relazione ai colori dello stemma, anche i colori di quella che fino ad ieri si ritenne erroneamente la bandiera di Ala.” Questo scriveva  il giornale “La libertà” il 27 maggio 1922.

 

L’antico stemma sotto il leone di San Marco appariva sulla  pergamena   del codice della Repubblica Veneta del 17 novembre 1473 .

 

stemma Ala grande

Copertina dello  statuto del nostro Comune  approvato nel 1994 che riporta il leone della Repubblica Veneta dentro ghirlanda e sotto di esso vi è miniato lo stemma del Comune di Ala 

 

Il giornale , “pur convenendo  sulla veneranda età del simbolo”, lo giudicava  poco rispondente ”alle lotte diuturne per il nostro riscatto”, preferendo la bandiera di prima nota in tutto il regno  “bianca e verde con lo scudo rosso”. E, polemicamente, scriveva che i nuovi colori saranno graditi ”all’on. Toggenburg e ai suoi scagnozzi” (nda l’on. Toggenburg era un deputato  di lingua tedesca al parlamento italiano del primo dopoguerra). C’è da anche dire che lo stemma di Ala, fino al 1915, appariva sempre con l’ala argentea in campo rosso, naturalmente senza il tricolore.

 

Mutuo Soccorso 1913

1913 cartolina commemorativa della antica Società di Mutuo Soccorso di Ala  con lo stemma argenteo su sfondo rosso, disegnata dal prof. Luigi Dalla Laita.

 

Il solenne battesimo della bandiera si tenne     nella sala maggiore del municipio proprio l’anniversario del 27 maggio 1922 ,    con la benedizione del gonfalone alla presenza del decano mons. Alessandro Tita  dopo il messaggio letto dalla madrina rappresentata dalla    giovane Tognotti Maria, ferita nel bombardamento alla Gioppa del giugno 1918, dove perirono otto civili e alcuni soldati.

 

Tognotti Maria 01

La madrina della nostra bandiera Tognotti Maria, ferita nel bombardamento della Gioppa del giugno 1918

(fam. Tognotti Antonietta Tabarelli de’Fatis)

 

 Il sindaco dott. Zanotti Luigi, auspicando una pacificazione degli animi,    affermò di prendere in consegna il vessillo “che sventolava dal Municipio quando Ala era figlia devota della grande bella e forte Venezia, quando l’alato Leone di San Marco regnava su Ala….”. In silenzio il  corteo imponente  si recò  alla “Gioppa”, poi  alla vicina  Torretta dove si svolse il primo combattimento durante l’entrata degli italiani in Ala,  quindi alla lapide intitolata al volontario  Mario Soini e infine al cimitero con commemorazione dei caduti di Renato Wagmaister.  Conclusione in serata con la Banda cittadina, elegantissima nella nuova divisa, mentre tutti aspettavano con curiosità   il giorno successivo per assistere alla    cerimonia della Croce di Guerra assegnata alla città di Ala “per l’ammirevole condotta serbata e per le prove di alto patriottismo durante la guerra 1915-1918”. Ma di questo potremo riparlarne in occasione delle aspettative  di Ala per essere ricompensata dalla perdita delle stazione internazionale.  

 

stemma cartolina D'Annunzio

Cartolina commemorativa della cerimonia con evidente il nuovo simbolo bianco celeste.

 

Polemiche finite per il colore della bandiera? Niente affatto.   

Il giornale “la Libertà” , fortemente nazionalista,  vedendo alla cerimonia  qualche persona ritenuta “fedele adoratore del crollato impero”, auspicava che il giovanissimo  Sindaco dott. Luigi Zanotti  irruente e bellicoso “cambiasse i colori, se non della bandiera cittadina, almeno di alcuni fra quelli che gli stavano vicini”. Polemica a dire il vero sorta un paio di mesi prima  per la composizione del comitato festeggiamenti della Croce di guerra, più volte ricomposto  e  nel quale erano presenti,  a detta del giornalista,  elementi che “portano ancora lo scapolare regalato loro da Francesco Giuseppe e che non esposero mai dalle loro case la bandiera nazionale”, mentre invece fu escluso Pietro Pallaver sebbene fosse stato sindaco durante tutta la guerra. Poi la polemica perse vigore , pur restando in città un  clima non del tutto riappacificato che proseguirà per alcuni anni.

 

Si intuisce che la maggioranza della popolazione era poco coinvolta in queste dispute, preoccupata invece dell’assenza di  lavoro e sfiduciata verso le nuove istituzioni. Basti pensare che in quel biennio ben 60 famiglie emigrarono verso la sola Francia.    

 

Lo stemma di Ala sarà valido anche per le frazioni di Pilcante, Chizzola, Serravalle e Santa Margherita entrate a far parte del Comune di Ala nel 1928.

 

In data 8 aprile 1929 conclusione definitiva con   il diploma di riconoscimento del Capo di Governo che  confermò  il gonfalone in questo modo:  “D’azzurro al semivolo spiegato in argento”.

 

E tuttora rimane.

 

Cartoline dalla raccolta di  Enrico Brusco

Azzolini Mario

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