Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Viva il primo Maggio, abbasso la pellagra. 125 anni di Festa del Lavoro ad Ala.

 

garofano

 

Nel 1884 a Chicago il Congresso delle Trade Unions stabilì che dal primo maggio 1886 la giornata lavorativa sarebbe stata fissata in otto ore. Il Congresso socialista del 1889 a Parigi adottò il primo maggio come giornata di sciopero, e quella celebrazione fu occasione in molti paesi di scontri e proteste, finché non fu riconosciuta dai governi come festività. In Italia avvenne nel 1891.

Nel Basso Trentino (allora sotto l’impero austroungarico) si fa risalire al 1897 la prima manifestazione a Rovereto, ma piuttosto che una manifestazione di protesta rappresentò una delle tante espressioni di solidarietà e culturali operaie con una conferenza sul primo maggio, poesie, declamazione dell’Amleto; fu una scelta precisa dei socialisti trentini quella di misurarsi sul medesimo terreno culturale e nazionale della borghesia.

Ala fu testimone di questa ricerca d’identità ancora incerta quando i lavoratori socialisti locali celebrarono la loro festa nella Chiesa di S. Pietro in Bosco.

Scriveva il corrispondente dell’Avvenire del lavoratore del 7.5.1897 “Bello era vedere questi contadini supplicanti il Dio della misericordia perché non tolga la speranza di un avvenire migliore, perché voglia una volta risolvere questa triste lotta dell’uomo contro l’uomo”. E’ una delle tracce di presenza simultanea di orientamento socialista e tensione evangelica come si realizzò in tante regioni italiane, identificabile anche nella ricerca da parte dei socialisti di una collaborazione, se non addirittura un’unità, col mondo operaio cattolico il quale scelse comunque di non confondersi troppo con i socialisti.

La manifestazione del 1898 a Rovereto, sotto la finestra del Podestà, contestò la tassa del pane, ritenuto alimento indispensabile a sostituire la polenta che provocava la pellagra; da qui le prime richieste di panifici comunali, come quello di Ala nel 1903, con prezzi calmierati ma dalla qualità, almeno per Ala, non sempre all’altezza.

 

 

primo maggio TN

Primo maggio 1897 a Trento da “Un saluto dal Trentino”

 

-     Ritornando ad Ala, con i primi del novecento la festività è celebrata in modo ricorrente, come nel 1904 con una cena all’Albergo Corona organizzata da Stefano Trentini, presente anche il prof. Dalla Laita (direttore della Scuola popolare industriale) che auspicò la costituzione di una società operaia di mutuo aiuto. Nel 1908 la festa fu monopolizzata dai ferrovieri locali, molto numerosi e sindacalizzati a causa della presenza della stazione internazionale, con un’ordinata sfilata alle cinque del mattino per non perdere ore di lavoro. Nel 1913, in un clima sfiduciato per la partenza della Dogana italiana, una cinquantina di operai si riunì per un comizio e, come scrisse un giornale liberale dell’epoca per “parlare male dei siori e di quelli che hanno l’automobile”.  

 

Ventennio

 

Dopo la fine della prima guerra mondiale, la festa rappresentò terreno di scontro con l’emergente nazionalismo fascista. Il primo maggio del 1919 il manifesto dei sindacati reclamava maggior partecipazione dei lavoratori alle scelte del governo e pari dignità con il capitale.

 

-    Ad Ala le attività produttive languivano e furono i ferrovieri e gli operai della squadra rialzo (oltre duecento occupati) ad organizzare nel Maggio 1921 una sfilata fino a Pilcante, avvenuta senza incidenti. Fu l’ultima volta perché l’anno dopo Mussolini, arrivato al potere, proibì la ricorrenza del primo maggio sostituendola nel 1924 con la Festa del Lavoratore spostata al 21 aprile – il cosiddetto Natale di Roma. Ma, pur rischiando il carcere, molti tennero viva la memoria presentandosi sulle strade con il garofano rosso o con scritte sui muri.

 

 

Ferrovieri stazione Ala

Nel dopoguerra i ferrovieri della squadra rialzo erano il gruppo più organizzato politicamente e elessero ben 15 esponenti su 20 nel primo Consiglio Comunale – archivio Brusco

 

Fine della Guerra.

 

All’indomani della liberazione, il primo maggio, partigiani e lavoratori, anziani e giovani che non avevano ancora memoria della festa del lavoro, si ritrovarono nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo.

La ricorrenza del 1947 (anno in cui fu dichiarata festa nazionale) fu rattristata dalla strage di Portella della Ginestra in Sicilia per opera del bandito Giuliano con complicità mai venute a galla, mentre nel 1948 le piazze diventarono lo scenario di una profonda spaccatura anche all’interno del Sindacato, segno della fine della solidarietà nazionale.

Il giornale Adige di quell’anno fotografava al comizio di Trento “tante bandiere rosse, poche le bianche, rari i tricolori.”

 

-      Le cronache non registrano iniziative ad Ala, d’altronde gli operai erano ancora pochi nella modesta industria locale – ben 580 disoccupati nel 1959 iscritti alle liste – e solo con i primi anni 60 decollò lo sviluppo industriale. Diamo merito al circolo ACLI che negli anni 50 tenne viva la festa organizzando, dopo la Messa, incontri all’Oratorio o partecipando al Raduno di Trento; in tale occasione c’erano orari di partenza molto mattinieri da Ala a seconda dell’utilizzo della bicicletta, della moto o del pullman (ben dieci dal solo Basso Trentino).

 

Arriva il sessantotto

 

Il 3 maggio 1968 alla Sorbona di Parigi 400 studenti occuparono l’Università. Si aprì una breccia non più richiudibile e aperta da parte di una generazione che non s’identificava più con gli schemi dominanti. Con ripercussioni sulla politica e il movimento sindacale. A Milano il primo maggio del 1969 la neonata formazione “Servire il Popolo” realizzò un documentario dal titolo “Viva il primo maggio rosso e proletario”, tanto per ricordare il clima che si respirava.

A cavallo degli anni 70 nel Sindacato metalmeccanico maturò la necessità di lavorare per l’unità e di organizzare manifestazioni condivise in tutto il Paese.

Nel 1971 a Trento la manifestazione delle tre Confederazioni fu disturbata da Avanguardia Nazionale che lanciò tra la folla volantini “il primo maggio non è la nostra festa”. L’anno dopo, sempre a Trento, presenziò solo di un centinaio di operai reclamando la riforma sanitaria che garantisse per tutti le medesime prestazioni.

 

primo maggio - Vita TN 1.5.77

Il settimanale diocesano di Vita Trentina diretto da don Cristelli dava molto spazio vicende del lavoro.

 

-    Ad Ala, complice la situazione di crisi di alcune industrie come l’Orlandi e la Motta o la Vinilavio e la Valmec ad Avio, comparvero alcune forme unitarie di partecipazione e contestazione in entrambi i consigli comunali e assemblee al Teatro Sartori alla presenza delle autorità locali, provinciali e sindacalisti. I sindacati metalmeccanici, con Giuseppe Mattei della CISL, operavano assieme e nel 1977 la ricorrenza fu festeggiata proprio ad Ala con un grande corteo che partito dal Perlé raggiunse Piazza Villalta dove si alternarono vari oratori, ma non il Sindaco perché il Comune era commissariato.

 

Nei 1976 la Parrocchia spostò in questa ricorrenza anche la Marcia della Pace da Marani a S. Valentino, finora organizzata il primo giorno dell’anno in cui spesso nevicava, mantenendola per alcuni anni.  

Poi il clima si stabilizzò e dal 1990 la manifestazione nazionale inserì anche un grande concerto all’aperto per coinvolgere i giovani e le nuove generazioni e accompagnare l’avvenimento con un momento di gioia e di festa.

 

-     Ad Ala non furono organizzati eventi particolari, preferendo partecipare alla manifestazione di Trento. A partire dai primi anni duemila il circolo ACLI locale riprese in mano l’iniziativa programmando la Messa e la cerimonia ufficiale in uno stabilimento locale, sempre diverso ogni anno, per consegnare alle nuove generazioni il testimone di una giornata che ha contrassegnato la storia delle nostre comunità suscitando speranze e solidarietà.

 

Festa ACLI alla Ala Porfidi

Una delle ricorrenze del primo maggio organizzate dalle ACLI al capannone Ala Porfidi.

 

cantina sociale

 Primo maggio 2016 alla Cantina Sociale.


 

Azzolini Mario

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