- Dettagli
- Pubblicato Sabato, 15 Dicembre 2012 08:00
- Scritto da Rizzi Luciano
- Visite: 2487
“ REGALO DI NATALE “
La retorica del “nà volta si che l'era bel, nè contentèvene de poc, basteva volerse ben.....” suona se non fasulla irrimediabilmente improponibile a generazioni cresciute nello sfavillante atmosfera delle vetrine illuminate e dei ricchi addobbi che fanno corona a edifici, vie, monumenti, nel tentativo spesso riuscito di una corale omologazione al rito mercantilistico del Natale.
Era ed è questo lo spettacolo che adulti e bambini guardavano, così si riempivano gli occhi, verso quel dispiegarsi del benessere e del lusso si indirizzavano i sogni , non era certo ammirato e considerato di buon auspicio lo scheletrito alberello decorato con poveri addobbi, dispensatore di conforto, ma poco d' altro.
Ricordo ancora le povere case di qualche mio amico d'infanzia, nulla che fosso poco più che triste, beninteso il tutto era nascosto , ma ben avvertibile sottotraccia si coglieva lo sforzo per proporre un clima di letizia , ma solamente ai bambini non sfuggiva, o piace pensarlo, quanto fosse artefatto . Il Natale era un altro di tanti giorni uguali con la pena aggiuntiva di dover essere allietato e la fatica di agghindarlo per renderlo un giorno diverso e un po' migliore.
Reminiscenze e suggestioni le stesse rievocate dall'immagine di questa povera città e da alcune parti di essa ormai agonizzanti e parlarne o solamente accennarle stringe il cuore ed evoca l'immagine di Maramaldo.
Poche cose sono deprimenti e malinconiche come un Natale in un luogo con strade desolatamente buie e deserte, con finestre scolpite da una luce fioca su facciate cadenti e sbrecciate dagli intonaci contrappuntati da macchie di muffa e umidità, dove un gatto scivola spaurito lungo il muro per dileguarsi nella fessura di un portone fradicio e incerto come o forse più del palazzo al quale dovrebbe offrire protezione.
Una lenta lunga discesa verso il nulla è ormai la vicenda terrena della Via Nuova, così scombiccherata nel suo vestire , abbandonata legittimamente dagli operatori economici, resa triste da un'illuminazione cimiteriale, dalla solitudine che la popola e dal silenzio amplificato per il contrasto con “l'esterno”; ma ancor più la Via Torre da tempo sotto l'incombente minaccia di crolli che periodicamente e fortunatamente in misura lieve si verificano per i cedimenti di parti del Palazzo Malfati Pietro che nessuno sembra volere e che è ormai fonte di imbarazzo per amministratori e titolari e la grande casa d'angolo con Via Carrera di proprietà dell' ITEA luogo ideale per una film location genere horror . “ La casa dalle finestre che ridono “ tanto per citare il titolo d'esordio di Pupi Avati , ma soprattutto paradigma di una situazione che dovrebbe togliere il sonno agli amministratori locali o provinciali.
Ma quello si sa è per definizione “il sonno dei giusti”.
Quest'anno niente luminarie, pochi abeti natalizi, addobbi sobri in tendenza con la situazione complessiva ma soprattutto una coreografia adatta alla decadenza scenografica della Via Nuova e di parte del Centro Storico. Una scelta decorativa sostanzialmente condivisibile, qualsiasi altro tentativo di nasconderne sia pur per qualche giorno la malinconica decadenza avrebbe finito per enfatizzarne il declino; la scena conclusiva del racconto “ La Piccola Fiammiferaia”....una fiammata, una visione, un sogno e poi..................”
Un approccio minimalistico quindi, l'accettazione rassegnata di un ruolo da comprimari, un segno, una testimonianza, una specie di “ te ricordet......?
E quindi va bene così. Oltretutto è nei momenti di difficoltà che si esalta l'inventiva, la fantasia e la partecipazione e gli esempi non mancano. Dal grande abete naturale all'albero in panforte passando da quello in ferro in attesa di altri, proprio lì sulla Piazzetta del Mosè , cuore di quello che per un breve istante sembrava fosse il Cantiere simbolo della rinascita del Centro, proprio dove dovrebbe essere posto in Opera il simbolo della Città: l'Ala.
A proposito di questa collocazione circola un maligno aneddoto che riportiamo:
L'autore del manufatto sembra sia in attesa di conoscere dai Committenti , (il Comune) , da quale lato orientare la punta dell'Ala.
Nasce anche qualche dubbio che dietro al mito del risparmio si nasconda una sostanziale mancanza di inventiva ma è doveroso, in omaggio alla festività del Natale concedere qualcosa alla buona fede e all'onesta degli intendimenti.
“Oltretutto si risparmiano c.a. 15.000 € “ - afferma il Primo cittadino, risorse che verranno destinate alle Associazioni che fanno sport, agli asili, ai disoccupati, all' Azione 19 in favore dei senza lavoro. Condivisibili le motivazioni e sottoscrivibili gli obiettivi.
Solamente una piccola osservazione: restituire alla Città questi risparmi, sotto forma di decoro, arredo, abbellimento, promozione potrebbe essere una compensazione altrettanto meritoria. Qualche spesa fatta in trasparenza e con oculatezza potrebbe far risultare il tutto meno amaro e produrre comunque qualche beneficio. Si guardi con maggior ragionevolezza a certi fantascientifici progetti di modernizzazione , non sono le situazioni che mancano, piuttosto le attenzioni.
“ Ne alberi ne luminarie: Ala ha scelto un Natale sobrio, “ Titola il Trentino-on line - riportando le impressioni del Sindaco; ma è proprio vero che tali risparmi troveranno una diversa destinazione? Non esiste qualche problema per stornare fondi già iscritti a bilancio per finalità diverse da quelle originali?
Lieti comunque che il saldo algebrico dei tagli arborei in città e nelle vicinanze sia parzialmente riequilibrato, risparmiando – speriamo non siano già stati destinati ad altro - 23 alberi d'alto fusto. Una resipiscenza tardiva ma di buon auspicio.
Qualcuno, anche se non sono abeti, poteva forse essere recuperato dal disbosco selvaggio della pineta Dei Piazzi sovrastante la città?
Un passo alla volta , rallegriamoci intanto di queste manifestazioni di Buona Volontà.
Se questa è l'avanguardia per una amministrazione attenta della cosa pubblica , ben venga con l' auspicio sia estesa ad altri comparti della spesa, dalle progettazioni esterne, alle opere insostenibili , dalle consulenze facili, alle iniziative di facciata .
La città paga il suo doveroso tributo ad un Natale più sobrio, speriamo non sia, come spesso, la sola.
Auguri intanto alle iniziative del Consorzio delle Attività Economiche di Ala Insieme . La speranza per una rinascita passa anche da queste.
Buone feste
luciano
{jcomments on}