Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Maria Pallaver ……105 anni di amore per la Sega

 

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Per noi alensi appassionati frequentatori della Lessinia, è una presenza cara e abituale, un po’ come quella dei faggi secolari suoi coetanei” così riporta un  bel servizio dell’Adige  dalla Sega  in prossimità del 6 agosto , compleanno della cara nonna Maria, classe 1910.

 

Si, proprio 1910, con due sanguinose guerre trascorse, il crollo di due imperi e  tanto altro, ma la Sega non è cambiata di molto. Ma come appare  invece     Ala, sua città nativa ,   nel 1910 quando Maria muove i primi passi?    Quella sì piuttosto  diversa da adesso.

 

Il Comune, allora  molto meno esteso  dato che amministrava  solo  il capoluogo , Marani, Ronchi e le contrade minori , conta   5.200 residenti , di cui ben circa 500 nella sola Ronchi.  Le famiglie sono molto  numerose con una media di quasi  sei componenti ciascuna.   

Ora negli stessi luoghi  vivono circa 5.900 abitanti , ma  solo 94 a Ronchi.

Il centro terminava  con l’Ospedale a sud e poche case in San Martino a nord.

Podestà dal 1908  guarda caso  è Pietro Pallaver, padre della Maria, stimato  esperto del settore agricolo  sposato con  Giulia de Pizzini  e ricoprirà l’incarico fino alla scoppio della prima guerra mondiale e successivamente svolgerà le funzioni di Sindaco fino al 1921 nel difficile periodo dell’entrata in Ala delle truppe italiane e della primissima ricostruzione. La comunità intera rimase profondamente addolorata della sua morte avvenuta nel dicembre 1930.

 

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 Articolo de il Gazzettino del dicembre 1930 sulla morte di Pallaver

 

Una curiosità, proprio nel 1910 il Comune stabilisce di avviare le pratiche per costringere la contrada di Ronchi a distaccarsi da Ala e ripristinare il vecchio Comune autonomo, con la motivazione che i problemi della frazione sono  diversi da quelli del capoluogo  e che comunque può  mantenersi da sé. Ma tutto finisce  lì (…se pensiamo che adesso vengono favorite le unioni di Comuni).

In quegli anni (siamo sotto l’impero Austroungarico)  la situazione economica è   abbastanza florida, complice la Dogana internazionale che funge da volano alla occupazione.

Ma proprio alla fine dell’anno arriva la doccia fredda addirittura  dal Re d’Italia che in una Riunione dei vari comandi della Finanza annuncia la partenza della dogana italiana verso Peri e il podestà Pallaver si troverà a gestire l’imprevisto declino della nostra Stazione, tra speranze e dura realtà, con inutili viaggi a Vienna.   Comunque visto il diffuso benessere , la vita associativa alense gode di   un periodo di particolare vivacità. Quell’anno nasce finalmente anche  la  Società abbellimento (una Pro loco nostrana) fondata da Francesco Pallaver.   Nel settembre del 1910 il Veloce Club alense , avviato nel  1896 proprio da   Domenico de’Pizzini (nonno  della nostra  Maria),  organizza un grande convegno di ciclisti  con la benedizione del vessillo sociale e  grande partecipazione di folla.

 

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Folta partecipazione al Convegno ciclistico del 1910 - la pioggia non fa desistere gli appassionati -

una curiosità: osservate la ex sede della Cassa Rurale - manca la vecchia fontana trasferita alla Gioppa

e quella nuova non è ancora stata posta, ma ne riparleremo.

 

E’ interessante scorrere l’annuario Trentino del 1910  che riporta gli esponenti dei principali sodalizi del Comune (il padre Pietro è coinvolto in molte).

 

Per una chiara lettura, click sull'immagine

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Che dire invece della sua amata Sega? 

Mai come quell’anno l’altipiano gode degli  onori della cronaca. In giugno lo sconfinamento di due impiegati postali in gita alla Sega provocano quasi un incidente diplomatico tra Italia e Austria (vedi articolo riportato su questo sito dal titolo “Taliani famati e soldati focosi”).

Nello stesso mese lo studente di  una comitiva di  roveretani saliti sull’altipiano si ferisce seriamente  con una bottiglia e il dott. Riccardo Largaioli accorre prontamente  a cavallo a portare i primi soccorsi.   

Interessante  una cronaca del giornale Alto Adige del  giugno 1910 in cui il cronista afferma: ”Son venuto con amici quassù da Ala dopo 15 anni  e ho trovato  una bella novità: la nuova strada (a dire il vero realizzata nel1899), uscita da una oscura e brutta valletta, di mano in mano che si alza diventa sempre più attraente. Sotto il prato di Rondaia (è scritto proprio così) si apre una bellissima vista ; sopra lo stesso sale, ombreggiata da faggi antichi e colossali, una via romantica verso la   Sega……….. Trovai alla Sega l’osteria molto ampliata e un buon trattamento. Peccato che l’edificio per utilizzare l’antico fabbricato sia riuscito sconnesso. L’oste spera verrà migliorato……. La posizione dell’albergo non è molto felice, ma a poca distanza vi sono selve e pendici stupende. Del resto una cosa mi fece meraviglia. Alcune famiglie di Ala s’erano proposte di fabbricare quassù delle villette e mi fu narrato che per certe miseriuzze locali il Comune, proprietario dei prati,   frappose tali difficoltà da farne passar la voglia……. Ma il bello è che, se è vero quanto si dice, che quaggiù potrebbe invece venire fabbricata una caserma. Sarebbe il colmo”.

 

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L'albergo Alpino ristrutturato, sempre amato dalla popolazione di Ala

 

A onor del vero  un anno dopo lo stesso  giornale riporta con soddisfazione che si sta ultimando una villetta e che l’avvocato Pietro Sartori ha  comperato un terreno per lo stesso scopo. Inoltre proseguono i lavori per dotare l’albergo di una spaziosa sala da pranzo e altre stanze.

 

Nel frattempo amiamo pensare che la Maria abbia mosso i suoi primi passi protetta  dai fratelli maggiori in quella ridente località che non smetterà più di amare.

 

Tanti auguri signora Maria e…….alla prossima.

 

Mario Azzolini

Foto  Brusco Enrico, Pinter Giuseppe, archivio personale

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