Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

logobib“Come si chiama la nostra  Biblioteca?.......“

 

 

 

 

 

“Ciao, spegaza giornal !

Quel por om del maestro,

pasoti corti strapegoni e moli,

che fin l'altro dì el metèa sul foli

ogni monada se ghe neva l'estro ! "

 

Con queste parole Nando da Ala nella sua poesia “ E' Mort el Nando” tracciava un'immagine colorita del Maestro Italo Coser. Un ritratto  fatto di poche caustiche fulminanti parole, uno schizzo, quasi una vignetta per l'uomo conosciuto come il Giornalista, Il bibliotecario, il Segretario della Scuola Elementare.

 

Un ritratto dissacrante e svillaneggiante solo per quanti non conoscevano o  non hanno avuto modo di conoscere questi due personaggi, emblematici ma illuminanti caratteri di una certa scomparsa Alesità.

 

Così simili e così distanti, apparentemente inconciliabili e inesorabilmente vicendevolmente attratti . Lingue salaci e intelligenze argute, pronti entrambi alla battuta dissacrante, allo sberleffo verso  la  consuetudine  e la normalità; più il Nando del maestro in verità. Ma entrambi accomunati da un commovente amore per la loro città. Usandone il nome  come pseudonimo Nando il Poeta, dedicandole intelligenza, impegno, passione, azioni  e  tanto, tanto  tempo, il Maestro  Coser.

 

E così mentre uno sfarfallava nel suo mantello,  perennemente a bordo di un treno,  ininfluente il tragitto   tanta era   la frenesia di cogliere ogni attimo di quelle  sue interminabili  inquiete giornate, l ' altro manifestava le sue passioni con il lavoro, lo studio, la ricerca, l'applicazione e la volontà .

 

La virtù dell'azione del Maestro  contrapposta  alla spigliatezza, alla genialità e all'esuberanza del Nando.

In  entrambi la volontà comune di depositare nella storia della città un segno della loro presenza,  una traccia del loro passaggio.

 

Forse per dare sostanza ad un'inquietudine intellettuale il Nando, per compensare con il lavoro la mancanza di una famiglia e di amori terreni il Maestro Coser.  Ambedue  desolatamente vittime della solitudine e  forse per questo animati da una vitalità ed esuberanza straordinari.

 

Se Ala dispone di una Biblioteca, se questa è classificata Storica, se figura o figurava, tra le maggiori e più importanti del Trentino, lo deve al Maestro Italo Coser

 

Vivendo a Trento, negli anni settanta, non era inusuale, accertata la mia provenienza da Ala , che seguisse il commento:  “ Ah ! El paes del Nando! quel con quela bela Biblioteca”. Un genuino momento di orgoglio e anche la spiegazione di quanto sia ora  difficile scindere i due personaggi.

 

Anche  in morte condividono almeno una  peculiarità.  La collocazione nel dimenticatoio di questa Città  da questi come da altri  amministratori, l'ingratitudine di una “ intellighenzia”  insensibile alla  memoria .

 

Non l'oblio per onore del vero.

 

Una celebrazione ormai lontana nel tempo per il Nando è stata  consumata “ una Tantum “, voluta e sostenuta quasi certamente da coloro che avevano  avuto la fortuna di conoscerli.

 

La sorte sembra essere stata più benigna per il Maestro Coser.

 

Una sala, udite, udite  “   ben una sala  “, della Biblioteca è dedicata ad Italo Coser. Una sala  importante  ma che sembra soffrire di qualche carenza normativa.

 

Ricorre quest'anno il sessantesimo della rifondazione della Biblioteca.

 

vecchia bibliotecaMa di rifondazione si può parlare solamente perché sessant'anni fa un piccolo cicciotello maestro di scuola elementare neppure originario di Ala – proprio come il Nando! anche lui originario di Avio scelse  di affigliarsi a questa cittadina –  si rimboccò, da solo, le maniche per dare avvio alla seconda fondazione della prestigiosa Istituzione cittadina.


Non è difficile evocare la figura  così abilmente descritta da Nando, girovagare per le case alla ricerca di libri, non di rado proprio quelli  della Biblioteca Civica, che la guerra aveva disperso,  aiutato nel lavoro da giovani e ragazzi  per il trasporto e la sistemazione,  ripagandoli infine  con una gita a Venezia (immaginiamo a sue spese).

 

E  un'immagine istintiva è quella del Maestro dietro la sua scrivania ingombra di carte  nell'angolo della sala lettura al primo piano dell'immobile ora adibito a sede delle associazioni e dell'Inter club e  tuttora custode della prestigiosa Pietra Miliare Romana.

 

Pochi gradini di una scala in legno portavano  all'unico ambiente accessibile al pubblico nel quale si svolgevano tutte le funzioni di una biblioteca: la catalogazione, il prestito, la lettura e la consultazione e da parte del maestro anche  quella  di corrispondente locale del quotidiano l'Adige. (Da qui quel “Spegaza giornal” dei versi iniziali).

 

Una sala lettura di una biblioteca nella quale il maestro ovviamente poteva …..fumare. Proprio come a casa sua e tale certamente la considerava non solamente per il tempo condiviso  ma perché i suoi affetti e le sue gratificazioni erano lì, in quello   scombiccherato  e tanto amato luogo.

 

Suo il merito della Rifondazione, suo quello di aver custodito, protetto e conservato la piccola collezione Naturalistica, la sezione Numismatica e la piccola preziosa armeria di cimeli storici.

 

bibliotecaAlmeno sino quando poté essere presente.  Ora rimane fortunatamente la Biblioteca; la sezione Numismatica fu oggetto di furto con destrezza, quella Naturalistica si volatilizzò pezzo dopo pezzo  . Di quanto eventualmente rimane inoltriamo preghiera per una opportuna quanto tardiva  valorizzazione.

 

E sorge spontaneo un interrogativo :  A che serve  disporre di una piccola collezione chiamata  “ Lascito Dalla Laita”  se questa è da decine di anni scomparsa  e vive nei recessi profondi della Biblioteca o di qualche magazzino Comunale?  Preziosamente conservata  senza  dubbio alcuno,  sicuramente vezzeggiata e coccolata, ma in  attesa  di che cosa? 

Di un nuovo Howard Carter ?  Riconsegniamola  alla luce,  consentendone il godimento  a quanti lo desiderano.

 

Infine una doverosa richiesta all'Assessore alla Cultura,  non solo  per il ruolo istituzionale ricoperto  ma perché un tempo  fu  il  Bibliotecario successore del Maestro Coser e  il  protagonista di  quella che un domani  chiameranno   la Terza Fondazione,  ma  principalmente  quale uomo  di cultura.

 

Questa città dispone di alcune onorevoli e invidiabili strutture e associazioni che sono conosciute con il nome della Città :  anche la Biblioteca è  “solamente”  la Civica Biblioteca di Ala.

 

 

Non sarebbe il caso signor Assessore di cominciare a considerare l'importanza della conservazione della memoria di alcuni rispettabilissimi nostri  concittadini dedicando loro qualche luogo o istituzione che ne ravvivi e conservi la Memoria?

 

Suonerebbe così male intitolare  la Biblioteca Cittadina a ITALO COSER ?

 

Quanto ha dato  è molto più di quanto una pur capiente sala può contenere. Non Le pare?

 

O si pone il problema dei timbri, delle etichette, della carta intestata …...o della pigrizia e della disattenzione diffusa?

 

Cordialmente

Luciano Rizzi

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