Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

L’ Ala che verrà (3)

 

 Convitto

 

Terza parte

                                          

Bilancio 2018 - conclusione

                                           

Altri avvenimenti e la necessità di dare loro la priorità, ha ritardato la pubblicazione dell'analisi / commento al Bilancio 2018 presentato alla comunità di Ala nell ' Aula Magna della Scuola Media.

L' ultima parte di questo complessivamente lungo intervento si sofferma sulla scarsissima partecipazione della cittadinanza nelle scelte che contano e sulle   manifestazioni   per la celebrazione/ricorrenza/ commemorazione del centenario della Grande Guerra senza trascurare.........

 

…...... I Musei

Non è peccato pensare in grande, l' importante è cercare di concretizzare una idea ascoltando, guardando, studiando ;   un progetto destinato a ridisegnare l'impianto culturale della città merita ogni considerazione e nessuna critica verrebbe mossa alle spese destinate ad acquisire esperienze, consigli suggerimenti. Tutt' altra cosa sarebbe un progettino elaborato nel chiuso delle stanze   magari in piena autarchia.

 

…........L' Ambiente

L'ambiente non è ancora considerato nel dovuto modo risorsa da valorizzare, anche economicamente certo, ma nel rispetto delle diverse sensibilità e della legislazione in materia, l'ambiente appare ora tutelato in modo incerto, non di rado con criteri di   arbitrarietà, dimenticando spesso l' esistenza di sensibilità e attenzioni tra loro diverse e contrastanti , che vanno armonizzate nel rispetto delle regole ampiamente presenti e dettagliate. ( vedi articolo sulla costituenda Rete delle Riserve )

 

…........Il complesso Scolastico e la P.A.T.

Riprende vita in quella che dovrà essere la sua forma definitiva il cantiere conosciuto come ex Convitto: la Nuova Scuola Elementare, parte di Puzzle nel quale ogni pezzo si lega indissolubilmente agli altri.

Non vi può essere cantiere della Scuola Media se prima non verrà ultimato quello della scuola Elementare e la progettazione del Comparto necessita una visione complessiva, di un ragionare ampio e capace di spaziare nel tempo.

Un inizio che è stato subordinato al pagamento di una pesante penale di oltre 300.000€ provocata dall'ente titolare del precedente appalto ma materialmente pagata dal Comune e quindi dai cittadini di Ala per una responsabilità mai avuta .

 

…..... L' ex Ospedale.......... e ancora la   P.A.T.

Si affievolisce nel frattempo quel minimo di ottimismo sopravvissuto alle tante sperticate assicurazioni , alle lusinghe di Assessori Provinciali e tecnici dell' Azienda Sanitaria solerti nelle promesse, vacillanti nel mantenerle.

Giugno sembra essere il mese di inizio dei primi lavori di riadattamento e riconversione dell'ex nosocomio per adibirlo a Casa di Soggiorno per Anziani. L'Amministrazione dovrà assumersi l'impegno per aggiungere a questi anche i 20 posti si Sollievo a suo tempo promessi, previsti in bilancio, progettati ma mai definitivamente concessi. Una struttura di 40 posti letto integrata da servizi sussidiari per la popolazione non solo anziana, si avvicinerebbe alle ormai vetuste promesse

 

Infine una considerazione,   in margine e con rimpianto .....

 

…..il Centenario

Ala fu il luogo nel quale per la prima volta dopo 4 anni di guerra,   si manifestò la volontà di porre fine ad un inutile massacro. Sul nostro territorio prese avvio quel processo che in breve tempo portò alla pace generalizzata. Proprio qui , ad Ala. Un evento di importanza storica .

Certo, non si conclusero le trattative d ' armistizio o di pace come a Compiègne in Francia o a Brest-Litovsk ora in Biellorussia o a Villa Giusti a Padova, o a Parigi ma l'avvenimento racchiudeva in se un grande simbolismo , una capacità di attrazione e un' emozione enormi.

A poco più che frammentate presenze ( rispetto alle potenzialità offerte) si possono definire le iniziative finora realizzate .

Un programma leggero, adattato in itinere,   ma debole   di quello spessore storiografico che   avrebbe potuto offrire   opportunità per il futuro .

Lo sanno molto bene i territori che furono teatro degli avvenimenti bellici della Grande Guerra , quale interesse questa susciti e quanto grande sia l' indotto legato al turismo. Questo il motivo per cui si parla di occasione mancata.

Non sono mancate le proposte, i contributi e i suggerimenti volti ad incrementare quella che avrebbe dovuto rappresentare una grande opportunità . La democrazia assegna la responsabilità delle scelte a chi ci governa e agli altri   il diritto al dissenso.

Cause politiche, economiche, di coordinamento , non di rado anche ideologiche, la necessità di mantenere equilibri delicati e confrontare   sensibilità diverse non sono state un buon viatico e non hanno reso agevole il lavoro spettante all'Amministrazione .

Diamo atto al volonteroso anche se infruttuoso tentativo di coinvolgere   l'Associazionismo locale , ma sin dall'inizio questo non diede l' esito sperato; forse la ricorrenza è stata vissuta con fatica e l' obiettivo non è stato sufficientemente messo a fuoco,   velato   dall' incertezza di come valorizzare al meglio le potenzialità che invece mostrava in chiaro,

E' stato lodevolmente effettuato il recupero di alcune testimonianze . Il fatto che queste siano ancora in attesa di essere completate da ben 3 anni   con una segnaletica e qualche fotografia, deve essere ricondotto ad altre responsabilità.

 

A parziale giustificazione di quanto sopra ha giocato indubbiamente il devastante protagonismo di altre località. Da Trento a Rovereto a Padova.

 

Siamo consapevoli   che forse due o tre eventi   corposi come I Velluti, il Centenario, , l'Attività Concertistica sono troppi e faticosi per essere gestiti in contemporanea.

Ma la ricorrenza meritava a nostro avviso di più .

 

Partecipazione e informazione, le grandi assenti

Rimane comunque quello presentato , complessivamente un buon   bilancio,   per il concretizzarsi di alcune importanti infrastrutture che la collettività attendeva e per le potenzialità che offre allo sviluppo della città soprattutto in termini di opportunità dovute ad iniziative legate al commercio, ai servizi, all'ospitalità ;   è il risultato della sintesi   di un lavoro   che risale nel tempo,   soffocato da una burocrazia lenta, spesso mal gestita con un alternarsi di scelte dovute anche alla complessità di progetti da affrontare in modo unitario e con una visione a tutto tondo. Cosa non da poco.

 

Una nota di rimpianto per l' assenza di partecipazione della cittadinanza e delle sue diverse componenti e di una comunicazione spesso   incerta . Strumenti di democrazia e di governo   che se ben applicati potrebbero   generare importanti benefici .

L' affermazione si riferisce alla cittadinanza come ovvio, ma non esclude il contributo che tutte le forze politiche avrebbero potuto apportarvi.

 

Una comunicazione ,   intermittente, troppo istituzionale ed essenziale. Ma naturalmente questa è un esercizio che non si improvvisa.

 

Aver concepito una delega come quella della “comunicazione” è stata un ' indubbia brillante   intuizione con grandi potenzialità , capace di contenere i germi di una democrazia compiuta. Ma si devono dedicare ad essa i tempi che richiede e considerarla in un' ottica di servizio. Collaborazioni esterne per l'individuazione di metodi e di strumenti ? Senz'altro opportune purchè non limitate ad un ricorso   occasionale.

 

Ps: Un accenno alla presentazione.

Cinque gli esponenti dell ' esecutivo, otto ( poi ridotte a 7) le persone del pubblico. E da sempre così.

Si cambi giorno od ora, luogo o sede, modalità di presentazione , si offrano brindisi, tartine, o cadeau” il bilancio delle presenze è annoverabile tra le delusioni cui si va puntualmente incontro ogni qualvolta è richiesto il coinvolgimento della cittadinanza, sia esso propositivo o informativo; l'immagine che si viene a costituire, rappresenta la distanza tra cittadini (per nulla innocenti) e l' Amministrazione. Operazione tutt'altro che semplice.

Forse il fitto tessuto Associativo locale potrebbe costituire una via , lunga e dispendiosa, per far circolare le informazioni e acquisire indicazioni utili.

 

Qualcosa potrebbe forse essere cambiato nella formula dimostratasi da tempo inefficace . Una piccola pubblicazione ad hoc, sintetica e di facile riconoscibilità, una rubrica ( oggi si direbbe un “data base” ) di parole chiave collegabili a numeri e descrizioni sintetiche e semplici.

 

Esiste è vero l'alternativa del Giornalino del Comune “ , nome con il quale è ormai universalmente conosciuta la pubblicazione dell' Ente Comunale .

 

Nessuna Amministrazione o più correttamente, nessuna maggioranza e minoranze   sembrano resistere al fascino dell' edizione patinata, graficamente pregevole, agiograficamente impostata , con un' informazione a volo d'uccello, alta e leggera . Si tratta di una gestione condivisa da tutte le forze politiche, quindi, una responsabilità equamente spalmata sull'intera rappresentanza eletta.

 

un saluto   Luciano

 

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