Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

ALA: NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA

 

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E’ ormai un metodo consolidato quello di ottenere consenso puntando sempre più sugli effetti speciali e non su un percorso di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini che sarebbe un dovere della politica. Un percorso che indubbiamente sarebbe faticoso e che porterebbe probabilmente a delle modifiche all’idea iniziale del progetto, ma che sicuramente avrebbe anche un aspetto propedeutico ad una effettiva partecipazione democratica dei cittadini alla vita pubblica.

 

Sfruttando anche la grave crisi sociale ed emotiva che stiamo vivendo, l’amministrazione preferisce mettere i cittadini davanti al fatto compiuto dispensandoli dal verificare se quello che ha fatto, o meglio dire quello che ha offerto o elargito, era necessario oppure se si poteva fare a minor costo o in modo migliore.

 

Chi è che ai giorni nostri ha il tempo per andare a leggersi, se si riescono a trovare, le delibere sul sito del Comune?

Chi è che ha il tempo per vedere o ascoltare in streaming, in modo molto difficoltoso, il Consiglio Comunale? Praticamente nessuno. Troppi gli impegni di lavoro e familiari.

La vita è già stressante così perché complicarsela? E poi i politici sono tutti uguali, o no?

 

Eliminato il dibattito pubblico, evitato il confronto, ridotta se non distorta l’informazione, sopportato, non senza mugugni, il fastidio di qualche “soldato giapponese” ormai fuori dal tempo, tutto viene ricondotto all’elargizione, alla benevola concessione di cadeau dispensati ai sudditi, pardon cittadini.

 

E allora che ne dite di un po' di panchine in granito con relative fioriere ( 23.000 euro) per facilitare l’attesa dell’apertura del supermercato?

 

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E delle nuove ringhiere artistiche sul ponte?

 

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Poi facciamo un nuovo parco, anzi due, anzi tre, anzi per tappare la bocca ai soliti noiosi ambientalisti ne facciamo quattro.

 

1) E quindi via libera al parco fluviale con giochi per bambini in via della passerella.

 

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2) Al parco con giochi per bambini in via don Marcante.

3) Al parco con giochi per bambini in via Volta nella recente lottizzazione.

4) Dulcis in fundo il “parco” in via Anzelini dietro l’ex canonica.

 

Per fortuna ad Ala abbiamo molti parchi giochi e aree ricreative.

Ma siamo sicuri che tutta questa abbondanza di aree verdi sia ottimale sia dal punto di vista dell’offerta sia dal punto di vista ambientale?

Sono già alcuni anni che è evidente che il personale comunale, al quale si sommano anche tutti quei lavoratori stagionali dei vari progetti, per il notevole carico di lavoro non riesce a completare una puntuale manutenzione ed è costretto ridurre gli interventi.

 

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Poi, se oltre che a curarli deve anche tenerli monitorati dal punto di vista della sicurezza, il lavoro diventa praticamente ingestibile.

 

Un parco pubblico è soggetto a dei stringenti controlli sulla sicurezza, è per questo che l’amministrazione comunale ha sostituito molti giochi per i bambini ed anche la pavimentazione antitrauma.

 

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Sulla scelta delle sostituzioni hanno sicuramente influito alcuni aspetti che l’amministrazione ha evidenziato con il comunicato stampa del 27 marzo scorso,  https://www.facebook.com/comunediala/posts/2636813166617246  ma indubbiamente ha molto influito anche il discorso economico.

Infatti nei vari parchi ad Ala si è puntato sui giochi in alluminio (54.000 euro) rispetto a quelli di legno di robinia previsti solo per il parco in località Sega (34.600 euro).

Anche sulla pavimentazione si potevano diversificare le scelte, puntando sull’aspetto naturale/ambientale nelle zone montane e scelte più attente alla praticità ed anche ai possibili problemi sanitari e d’igiene, nelle zone cittadine.

 

(vedi il campo abbandonato di beach volley frequentato da bambini ed animali)

 

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Difatti il disagio è stato prontamente segnalato:   Interrogazione consigliere Ilaria Zomer

 

 

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Però l’unico criterio che non deve essere mai sottovalutato è quello della sicurezza dei bambini. Non c’è risparmio economico che lo giustifichi. Anche perché la sicurezza deve essere garantita sempre e non scaricata sul dipendente comunale addetto alla manutenzione che deve continuamente livellare lo strato della ghiaia e della corteccia della pavimentazione.

 

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Ma l’aspetto più deprimente relativo alle scelte delle ultime amministrazioni è quello della continua cementificazione del territorio e la sfrontatezza nel presentarla come progetti ambientali. Anche nel progetto di ristrutturazione del Parco Bastie, previsto dal 2017, ora bloccato per scelte economiche, è prevista una nuova strada pedonale che toglie ulteriore spazio verde.

 

Come il progetto del “parco urbano” in via Anzelini, area strategica a ridosso delle aree scolastiche indispensabile per la creazione di un polmone verde per Ala, che prevede “ la creazione di un nuovo percorso pedonale che unisca via Quattro Vicariati con via Tre Chiodi, la formazione di una piazza pavimentata e la realizzazione di un parcheggio per circa 35 posto auto con accesso da via Anzelini” ,   un parcheggio quindi come già tentato qualche anno fa (vedi sotto l'articolo "Parcheggio o parco"  del 25/05/2018), alla faccia della tanto sbandierata transizione ecologica.

 

PARCHEGGIO O PARCO?

Ovvero

AUTO O BAMBINI?

 

Da diversi anni si è sempre guardato al terreno annesso alla canonica come spazio strategico per completare il polo scolastico. Era previsto il completamento della strada pedonale iniziata 30 anni fa che parte da via tre chiodi tra i numeri civici 15 e 17 per permettere agli alunni di transitare in tutta sicurezza. Si era in attesa che la Curia decidesse la vendita per trasformare quell'area di verde pubblico da campagna a parco per farne un polmone verde in difesa del Polo Scolastico. Anche la Scuola Materna era interessata a parte del terreno per ampliare il proprio cortile per migliorarne la fruibilità dei bambini. Adesso, che finalmente la Curia ha ceduto il terreno, questa Amministrazione ha deciso di trasformarlo nell'ennesimo parcheggio. Ma perché si è fatta questa scelta sciagurata? Dove andranno a depositarsi i fumi di scarico delle decine e decine di automobili e la inevitabile polvere che si solleverà? Sicuramente buona parte nel cortile dell'asilo ed il rimanente nel cortile della scuola media.

Si parla sempre dell'importanza, per la loro salute, di far andare i bambini a scuola a piedi e si organizzano i pedibus ma poi si fanno scelte che vanno in senso opposto.

Ma i genitori dei bambini, dei ragazzi e la cittadinanza è stata coinvolta in questa scelta? E la Scuola Materna?

Se l'Amministrazione ha fatto correttamente tutto il percorso d'informazione, ascolto e partecipazione, come dice sempre che fa, mi scuso subito, altrimenti dovrà dare delle spiegazioni.

 

Parcheggio o parco 2

 

In futuro si spera, e la speranza è l’ultima a morire, che l’amministrazione si dimostri più sensibile a progetti indispensabili per la comunità (vedi i lavori per le nuove scuole fermi da diversi anni) e che l’attenzione all’ambiente sia concreta e non apparente.

Basta sprecare risorse in iniziative ad effetto!

 

Mauro Ferone

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