Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

CambiAla   era lo slogan di allora.     AiutALA ! quello di adesso

 

rapp

 

Non riteniamo di aver bisogno di preamboli giustificativi, ma Rossi/Daldoss/Gilmozzi & Compagnia Cantando di sigle politiche, non hanno solamente creato le premesse legislative ma hanno, in misura nettamente più discreta ed efficace, avviato il processo del quale vediamo le conseguenze non solamente nella periferia ancora incontaminata ma negli stessi Centri Storici dei nostri paesi e città , laddove, come previsto dalla " legge Daldoss", percentuali altissime (vedi Ala) di edifici storici possono essere pesantemente manomessi se non abbattuti e ricostruiti con la gradimento di Sindaco e Assessore che hanno accolto con genuino entusiasmo * la "legge del fare" di Daldoss.

 

l154

Fotografie tratte dallo studio allegato al provvedimento legislativo della PAT 

 

Nella 1a foto rappresentante Via Ospitale Vecchio e piazza Buonacquisto, come da didascalia , gli edifici raffigurati in B/N possono (potenzialmente) essere demoliti e ricostruiti. Prossimamente non mancherà il rendering con “palazzina tre piani , vista sulla Gioppa, finiture di pregio”

Nella 2a la planimetria della città dove ben 154 sono gli edifici passibili di ristrutturazione.

Quanto sopra a riprova della limitata visione che si possiede del Centro storico di una Città, identificato frettolosamente nei Palazzi e nelle luminarie e non come sostiene Italia Nostra nell'allegato articolo , un insieme inscindibile.

Ma queste cose non vengono diffuse, certo si possono ( potrebbero) chiedere ma a frittata fatta difficile ricomporre le uova.

Non consideriamo, che laddove si parla di ristrutturazione, questa potrà essere realizzata con materiali atipici, per capire: laddove prima si usava calce, mattoni, cotto, legno, ora saranno ammessi , cemento a vista, acciaio, vetro ….plastica.

Soprattutto quest'ultima viste le assicurazioni che nel nuovo impianto di Sdruzzinà verrà trattato solamente questo materiale.

Non sottraiamo troppo tempo ai lettori, la città e lì con i suoi pregi e i suoi difetti, con le speranze che speriamo non deluse da una visione “Risanatrice” destinata a plasmarla a fini commerciali.

 

Tre epigrammi,.due d'autore, possono aiutare a stemperare una situazione che appare alquanto preoccupante:

 

di Petrolini il primo

Ala è destinata con il nuovo corso a diventare :

" Più bella e più splendente che prià!"

 

di Trilussa il secondo:

" Roma de travertino rifatta de cartone, saluta l' imbianchino, suo prossimo padrone"

 

della saggezza popolare il terzo

“Masa scaveza lapis en quel comun”

 

il testo delle dichiarazioni da “LAVOCEDELTRENTINO”

* esordisce l'assessore all' Urbanistica Ing. Gatti

“La variante centri storici dà a tutti i 1300 edifici storici (ad Ala, nelle frazioni, le malghe) una carta d’identità; prevede la possibilità di recuperarli anche con interventi di architettura contemporanea e apre all’individuazione di nuovi percorsi pedonali all’interno di Ala. Porta la data di ieri, martedì 2 marzo 2021, la delibera adottata dal Commissario ad acta architetto Mario Giovanelli per la seconda adozione della “Variante Centri Storici”, …..............................                

cui fa seguito : il Sindaco p.i. Claudio Soini

Il nostro programma elettorale prevedeva il completamento di questo importante progetto e noi stiamo lavorando su questo settore e su tutti gli altri temi con grande impegno per cercare di rispettare gli impegni assunti con la nostra cittadinanza. In questi anni abbiamo lavorato molto sulla materia urbanistica e tanto è stato fatto, riteniamo infatti che dare corpo alle tante istanze pervenute negli anni da cittadini e operatori economici sia una necessità ed una priorità assoluta, siamo dunque felici e soddisfatti che questo primo percorso si sia concluso dopo tanti anni di attesa”.

 

…....e quella di    Italia Nostra   da IL TRENTINO

TRENTO: Il residente regionale Beppo Toffolon ne illustra i capisaldi: tutela del patrimonio storico culturale, visione del centro storico come un insieme irrinunciabile, protezione del patrimonio naturale. Poi aggiunge, parlando di Trento: «Credevamo di essere riusciti a far capire che il centro storico è un elemento sacro, in una città, eppure le politiche odierne lo mettono in grave pericolo». Il famoso Decreto del Fare, dichiara infatti demolibile un terzo del patrimonio di interesse storico soggetto a ristrutturazione. «Se si taglia si deve anche saper ricucire» conclude. Toffolon si riferisce a un certo tipo di politica comunale che si preoccupa di demolire, evitando però il problema di garantire nuove opere degne, integrate nella città ed all’altezza delle sue bellezze. (segue)

 

rappezzi (Copy)

 

fotografati 4 rappezzi nella recente pavimentazione di via nuova, contati 15 nel Cenro Storico. Quanto vi rimarranno? Data ultima sarà edizione dei velluti, pena l'attribuzione di un nuovo titolo “Ala città del (provvisorio) rappezzo”.

 

la redazione

 

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