Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Accoglienza nel Comune di Ala

 

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Il fenomeno dei migranti  è, in un mondo globalizzato, d’interesse mondiale. Oltre ad essere globale è anche molto complesso da gestire poiché coinvolge temi sia economici e culturali sia sociali ed etici.

 

Penso che ognuno di noi  sia sufficientemente informato  su questo  spostamento biblico di masse in cerca di pace, diritti ed opportunità, mentre la conoscenza su questo tema riferita al nostro territorio sia carente.

 

In Trentino, alla data del 3 marzo 2017, i  richiedenti asili per protezione internazionale risultano essere  1451; circa tre quarti provengono dall’Africa (soprattutto da Nigeria, Mali, Gambia) ed il restante dall’Asia (soprattutto Pakistan, Bangladesh, Afghanistan). La maggioranza dei migranti accolti si trova nei comuni di Trento e Rovereto. Oltre la metà del totale dei profughi è alloggiato in strutture collettive di prima accoglienza; gli altri migranti sono in appartamenti per 4/5 persone circa (fonte Cinformi).

 

Come avvenuto in occasione dell'Emergenza umanitaria Nord Africa, la Provincia autonoma di Trento ha responsabilmente risposto a una precisa richiesta del Governo italiano (nel rispetto della normativa nazionale ed europea) di fornire accoglienza alle persone giunte sulle coste italiane. Si tratta di migranti partiti dall'Africa con i cosiddetti “viaggi della speranza” a bordo di barconi sovraffollati, instabili e privi di dotazioni di sicurezza. Sono persone che fuggono da guerre, violenze e persecuzioni, spesso costrette a pagare intermediari senza scrupoli (i cosiddetti “mercanti di morte”) che organizzano i viaggi verso l'Italia. Per l'accoglienza straordinaria dei migranti giunti in Trentino dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo è stato sottoscritto un protocollo di intesa fra Provincia autonoma di Trento e Commissariato del Governo.

 

I richiedenti asilo  vengono  informati sui diritti ed obblighi loro spettanti con riferimento alle condizioni di accoglienza,  assistenza legale e all'assistenza sanitaria cui hanno diritto, nonché alla frequenza dei  corsi di apprendimento linguistico,  al rispetto delle leggi vigenti ed al mantenimento di un comportamento rispettoso verso gli addetti all’accoglienza, verso gli altri richiedenti asilo e, naturalmente, verso l'intera comunità. Ad essi spetta un “pocket money”  giornaliero di 2,50 euro.

 

Il richiedente protezione internazionale accolto ha diritto all'accoglienza fino alla notifica della decisione della Commissione territoriale. Dal momento della notifica del riconoscimento della protezione internazionale o della concessione della protezione umanitaria, il periodo di accoglienza previsto è di ulteriori sei mesi, fatte salve eventuali proroghe. In caso, invece, di esito negativo, l'eventuale presentazione del ricorso avverso la decisione della Commissione territoriale consente al richiedente protezione internazionale di rimanere in accoglienza secondo i termini stabiliti dall'ordinamento giuridico.

 

Sul nostro territorio ci sono  8 richiedenti asilo alloggiati in due appartamenti di privati cittadini, uno ad Ala e l'altro a Pilcante. Nell'appartamento di Ala abitano 2 afghani: Asadullah (22 anni) e Rafiullah (26) e due nigeriani: Victor (29) e Alexander (29). A Pilcante abitano: due afghani: Abdulwali (23) e Shamsul (24), un nigeriano: Henry (36) e un bengalese: Rahim (21).

 

Queste persone sono nel progetto di accoglienza coordinato dalla Provincia autonoma di Trento e vengono seguite in toto dal Cinformi tramite il terzo settore (ad Ala dalla cooperativa Punto d'Approdo); partecipano ai corsi di italiano del progetto, alle conversazioni con i volontari di Ala in biblioteca due volte a settimana e alle diverse attività che permettono l'integrazione nel territorio.

 

Questa  è  la storia di  uno di loro, Rahim.

Rahim viene dal Bangladesh, è arrivato dalla Sicilia, è stato al Campo di Marco e dopo è andato nella seconda accoglienza in un appartamento di Isera dove, oltre a partecipare al corso obbligatorio di italiano, ha collaborato come volontario a pulire le strade del comune e a sistemare/conservare i beni pubblici di Isera.

A settembre 2016 è stato trasferito a Pilcante perché ha iniziato un tirocinio formativo in una pizzeria di Ala come aiuto cuoco.

 

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Il primo ottobre 2016, nell'ambito della Settimana dell'Accoglienza tenutasi in biblioteca, ha partecipato come “libro vivente”, insieme al suo operatore referente Daniel Lobagueira, raccontando la propria storia ai cittadini che l'hanno ascoltato con molto interesse.

 

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A Rahim è stata riconosciuta la protezione nazionale ed è quindi uscito dal progetto in piena autonomia. Dopo aver dimostrato la propria bravura nel tirocinio, gli è stato offerto dal suo datore di lavoro un contratto, ha quindi preso in affitto un appartamento ad Ala dove intende rimanere a vivere.

 

Questo dimostra che il progetto di accoglienza attivato nella nostra provincia può funzionare sempreché  ci sia una sinergia fra le istituzioni e la società civile.

 

Quando quest’ultima viene adeguatamente informata e coinvolta si ottengono sempre più risultati positivi contrastando quindi i luoghi comuni che troppo spesso vengono usati per obiettivi meramente speculativi.

 

Per saperne di più consultare il sito: www.cinformi.it dove troverete tutte le risposte alle vostre domande.

 

Mauro Ferone

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