Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

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il "muro del pianto" di via Gattioli

 

 

 

 

 

Clinicamente si parlerebbe di accanimento terapeutico, in psichiatria si userebbero i termini “devianza” e  “perversione” la terminologia della  politica si nasconderebbe dietro le nebbie della burocrazia e  della necessità di ulteriori informazioni, il buonsenso , quello usato da molti cittadini per commentare lo stato del muro tra via Gattioli e il centro natatorio,  parla più direttamente  di porcheria.

 

E infatti di sciatteria, noncuranza, scarsa vigilanza e una carenza macroscopica di senso estetico  sono state dispensate a piene mani nel tentativo di dare connotazione  classica/moderna al muro divisorio tra la strada e la piscina.

 

Ci sono luoghi deputati  anche solamente dal caso a divenire riferimenti architettonici, altri nobilitati da fortunate scelte urbanistiche, altri invece a rappresentare le nequizie di esercitazioni stilistiche  di progettisti in cerca di realizzazione e affermazione e l'ennesimo esempio di  un'amministrativa che rinuncia ad esercitare il controllo  e supinamente si flette magari mugugnando di nascosto, a superiori volontà.

 

Già perché questa volta non vi è una diretta responsabilità di progettisti locali, semmai l'avvallo di una compiacente accettazione di quanto “proposto/imposto” dall'alto.

 

Si sussurra che il mirabile intervento in stile “pompeiano post Vesuvio ” sia un regalo dell'amministrazione provinciale magari con  l'intervento diretto di esperti di grido (di dolore).

 

Qualcosa allora non torna.

 

Il Centro Storico inizia con l'ex Convitto e precisamente nelle case recentemente restaurate dall'ITEA e infatti il parco Pizzini non risulta inserito in quella  Zona di rispetto.

 

Il muro divisorio che costeggia via Gattioli non sembra posto sotto tutela , tant'è che se ne ipotizzava l'abbattimento o un suo abbassamento fino a raccordarsi con quello della scuola elementare; e allora perchè  deve intervenire a piè pari la PAT per farci dono di una bruttura che saremmo stati in grado di costruirci da soli?

 

Il degrado estetico è ora assoluto come il servizio fotografico dimostra. Devastata una continuità stilistica, creato un saliscendi di linee neppure tra loro parallele,  praticati degli inserti con la pietra della Lessinia o di Prun , ulteriormente evidenziato quello che sembra sempre più un magazzino di frutta del CON.CO.PRA., ricreata con poca ricercatezza un'isola ecologica come peggio non si sarebbe potuto , realizzate  aperture a vanvera senza  con queste eliminare il pericolo di investimento dei pedoni per le ampie zone “morte”   presenti.

 

E su tutto la piantumazione  di due (!) asfittiche pianticelle più a provocatoria testimonianza dei tagli indiscriminati che per la reale volontà di ricreare una barriera vegetale (a proposito degli abbattimenti, , nessuno è riuscito a produrre sinora la relazione dei Tecnici Forestali che dovrebbe certificare lo stato di malattia e pericolosità delle piante abbattute è stata inoltrata richiesta al servizio tecnico ma dimentichiamo spesso i tempi di risposta della P.A. di Ala).

 

Ci sarebbe stato spazio per accogliere altre piante ma evidentemente  si è voluto togliere o smussare la continuità stilistica tra vecchio e nuovo, si è introdotta  la nuova cifra stilistica che ridisegnerà la città.

 

E poi perché dare soddisfazione ai cittadini che lo richiedevano? Quale gratificazione può derivare dall'esercizio di un potere  se qualche volta  questo non scivola  nella  prevaricazione  o nell'esercizio di qualche  piccola tirannia?

 

Il primo cittadino si era impegnato – quando ancora era flebile ma vivo il ricordo delle promesse elettorali, a:

 

-        mantenere uno spazio d'intrattenimento o comunque addolcirlo  con qualche panchina, fioriera, cestino, lampione...... e infatti ecco i parcheggi desolatamente spogli ma moderni ed efficaci;

 

-        conservare al meglio la continuità stilistica della via, e infatti eccone i risultati.Povero Parco Pizzini! Che brutta fine all'orizzonte!

 

-        ripristinare le piante a confine e infatti laggiù in distanza, in  un angolo verso valle , che non disturbino con l'ombra o le foglie, è possibile all'occhio attento rilevare due sparuti e raggomitolati vegetali che potrebbero anche essere di plastica.

 

Non c'era bisogno di questa ennesima dimostrazione per rafforzare l'idea di una decadenza della guida politica;  fin dal primo mattino  questa amministrazione  ha lasciato intendere  quale sarebbe stato il  buongiorno.

 

 Rimane ora intatta l'ansia di capire cosa riserverà alla città questo andazzo senza idee, la scarsa lungimiranza,  la prosopopea progettuale , la consunta tensione ideale e l' ormai dimostrato scarso rispetto  per la città.  Quale malinconico tramonto.

 

Intanto godiamoci la perla architettonica desiderosi di conoscerne l'autore per manifestare personalmente il gradimento e il ringraziamento.

 

il Grillo

 

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