Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Riepilogando a proposito di Centrali, condotte, invasi e BIM


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FB ha il pregio di sollevare i problemi, di portarli all'attenzione di molte persone, di allargare il dibattito, arricchire la conoscenza attraverso i molti contributi addotti, ma a questi innegabili meriti si affiancano la mancanza di coordinamento, la regia e l' interesse destinato a scemare velocemente e a diventare effimero di fronte al sorgere di altre nuove proposte.

 

Il risultato è che molto di quanto sottoposto all'attenzione , finisce per disperdersi in molti rivoli senza alcuna esaustiva e corretta conclusione. Senza giungere ad qualcosa di concreto e definitivo. Quasi una competizione che la piattaforma subdolamente alimenta con l'ampia disponibilità di emoji, di "mi piace" , pur con la democratica opportunità di un dibattito.

 

001Ultima confusa diatriba in ordine di tempo è nata da una fotografia della Centralina detta di Valbona anche se posta sul torrente Ala alla confluenza della prima Valle. Congetture, ipotesi, ricordi mappe, disegni, tutto l'armamentario che la rete mette a disposizione è stato proposto .

 

 

 

 

002Molto interessante ma spesso senza la citazione delle fonti, diventa pressochè inutile o inattendibile. Per alcuni il ruolo della centralina era quello di fornire energia all'impianto della "Busa" , un invaso a monte della Diga di Speccheri e che raccoglie l'acqua di tre vallette che scendono dalla Piccole Dolomiti, altre che fosse al servizio , non ben precisato della Centrale madre di Maso Corona.

 

Molti equivoci trovano origine nelle fonti consultate, nella fattispecie de "i 4 Vicariati" dell'epoca , fine anni 50.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

003A giustificazione va detto che l'AGSM di Verona aveva progetti ambiziosissimi sulle acque del medio Adige e affluenti e sottopose alle autorità Regionali e locali un quantitativo veramente impressionante di progetti, volti alla produzione di energia elettrica ma anche alla regimentazione del fiume Adige e scongiurare le periodiche piene che investivano anche la città di Verona, Progetti illuminanti quelli proposti dal responsabile Ing. Zanella, come la diga di Valda che se costruita avrebbe evitata Trento la catastrofica alluvione del '66 e una diga con analoghe finalità sulla Rienza per Bolzano. Ne sarebbe sorto un sistema di forte ipatto ambientale rimescolando a piacere le acque di bacini imbriferi tra loro diversi, trasformato in canali controllati fiumi e torrenti, costruito opere impattanti gli gli ecosistemi e il paesaggio, infrastrutturato pesantemente il territorio con dighe, canali, condotte, linee elettriche, invasi e centrali. Ebbe realizzazione solamente parte, peraltro cospicua di quanto progettato ma sufficiente per lasciare il segno in molte valli del Basso Trentino, come la Vallarsa, la Valle di S. Valentino, la Valle dei Ronchi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Iniziative AGSM sul bacino idrografico Pasubio-Piccole Dolomiti anni '50.

 

1. La centralina di Valbona che utilizzava l'acqua derivata dal Torrente Ala e captata da uno sbarramento posto   in loc. Acque Nere e portata , tramite canaletta a gravità, al serbatoio posto in quota, tra Pozzo Basso e Pozzo di Mezzo, aggettante sulla Valle dei Ronchi. Dopo un salto di c.a. 300 m alimentatìva una turbina Pelton e una linea da 50.000v la allacciava a quella principale di Maso Corona .

 

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Una stazione di pompaggio era posta in prossimità del serbatoio principale destinato a svolgere il duplice impiego: alimentare la produzione dell'impianto a Valle o ripompare tramite una conduttura fino ad intercettare la condotta principale in prossimità di Pozzo Alto in prossimità del pozzo piezometrico dell'impianto   e innestarsi in questa per portare le acque del Torrente Ala sino al bacino ausiliario de la Busa, la cui funzione consiste tutt'ora nella raccolta di acque provenienti da rivi secondari e alimentare l' invaso principale di Speccheri in Vallarsa. Una cospicua quantità d'acqua del torrente Ala ricondotta al bacino di Vallarsa, sarebbe stata sottratta alla parte terminale di torrente Ala posta a Valle della Centralina di Valbona con grave danno per l' ecosistema e il paesaggio.

 

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2. L' acqua del torrente Ala avrebbe così chiuso un anello con la riserva idrica della Busa . Quindi alternativamente , secondo le necessità, la condotta principale della Centrale di Maso Corona sarebbe stata utilizzata a doppio senso alternato, prelevando o rimettendo l' acqua nell' invaso di Speccheri.

 

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3. Dotato di due pompe da 1-000 cv di potenza che trasferiscono le acque di raccolta naturale e quelle provenienti da Ala nel bacino di Speccheri in un ciclo continuo e alternato con La Centrale di Marani *

 

4. Dalla Centrale “Madre” di Maso Corona si dipartiva una linea elettrica a 50.000v anche' essa con la doppia funzione di attingere energia dalla Centralina di Valbona o cederne alla stessa per alimentare le pompe di rimando in quota.

 

5. Integravano il piano di sfruttamento del bacino del torrente Leno e del torrente Ala i due invasi di S. Colombano che raccolgono le acque del Torrente di Terragnolo per alimentare la sottostante Centrale idroelettrica di S. Colombano.

 

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Queste le intenzioni, alcune come si vede rimaste sulla carta.

 

Progetti di riutilizzo? Nei passati anni si ipotizzava una nuova condotta su un percorso diverso, lungo la strada e con la doppia funzione di alimentare la Centralina e con una parte dell' acqua da dirottarsi verso l'acquedotto.

 

L'AGSM propose al Comune di Ala l'acquisto per un importo non esagerato e la Municipalità discusse sull'opportunità o meno di dar seguito alla proposta. Provvidenza volle che l'offerta fosse ricusata anche per l' adesione della Azienda Elettrica Municipale nel consorzio/sistema provinciale e quindi cedendo le proprie quote il Comune di Ala, come la quasi totalità di quelli Trentini, perse ogni autonomia decisionale, amministrativa di programmazione.

 

I mutamenti, naturali sopravvenuti, rendono ora irrealizzabili molte ipotesi.

 

Le precipitazioni della Valle dei Ronchi e dell'alta Vallarsa erano negli anni 50 e successivi, superiori ai 2.200mm annui, ora si sono ridotte a poco più di un terzo e con un andamento incostante adatto più alla creazione di un invaso che non uno sbarramento di laminazione come esiste(va) alle Acque Nere.

 

Le esigenze agricole sono cresciute nella Valle dei Ronchi.

 

L'acquedotto storico di Ala, non più determinante per l'approvvigionamento idrico, svolge comunque una funzione importante con la presa delle Gere.

 

009Il Rifacimento dell'attuale tracciato, ormai improponibile, comporta costi esorbitanti, soprattutto per il rispetto delle norme geologiche in materia di sicurezza contro frane .

Tutti elementi che imporrebbero un tracciato in galleria o in una condotta interrata appunto sul fondo valle , con, si presume, conseguente pompaggio in quota.(?) (molti ricordano le tante volte in cui la canaletta subì seri danni) e i molti cedimenti che provocarono danni alla Frazione di Brustolotti.

 

L'AGSM nel chiedere il rinnovo, ora in scadenza , della concessione ipotizzava la costruzione di un secondo impianto molto a Valle , quasi all'altezza della Passerella per sfruttare un salto di c.a. 50 m.

 

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Altri progetti

 

A giustificazione va detto che l'AGSM di Verona aveva progetti ambiziosissimi sulle acque del medio Adige.

 

Molti furono presentati, esaminati accolti o respinti. ma la documentazione rimase a disposizione per le più svariate interpretazioni giustificabili al tempo ma soggette a opportune smentite che il diverso andamento degli eventi avrebbe richiesto.

 

Alcuni di questi progetti dell' AGSM di VR:

 

0111.         Utilizzo della Galleria Adige - Garda per implementare i prelievi che si sarebbero fatti dal Lago per una Centrale a Turbine Francis nella zona di Chievo;

Un progetto ambizioso e colossale per risorse impiegate , dimensioni delle infrastrutture e Territori interessati.

 

Un interesse che non si limitava alla sola produzione energetica ma all'irrigazione dell'intera pianura veronese/Rovigotta regimentando il corso del Fiume Adige e trasformando di fatto il Lago di Garda in un lago a regime controllato e vocato a scopi agricoli energetici compromettendo quasi completamente ogni sviluppo turistico.

 

Una visione molto vasta e proiettata nel futuro, con investimenti giganteschi. Ben 4 impianti nella piccola zona di Vallarsa/Ala.

 

Due sbarramenti con lago artificiale che alimentano altrettante Centrali, un invaso (la Busa) ad uso riserva idrica, uno sbarramento a laminazione con condotta per scorrimento per alimentare una centrale, quella appunto di Valbona la cui produzione ammontava tra gli 8 e i 10 milioni di Kwh annui.

 

2.      Si inizio la costruzione di un canale navigabile che congiungesse il sistema Mincio/Po, con la zona di Chievo e Bussolengo per il trasporto su chiatte del petrolio necessario all' alimentazione della Centrale di Salionze e forse di altre.

Il canale venne scavato   ed è tutt'ora visibile, ma non divenne mai operativo.

 

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3.     Il posizionamento di alcune turbine ad immersione nel tratto dl fiume Adige tra Calliano e Mori (4). Progetto tornato di attualità.

 

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4.             Creazione di una vasca in loc. Malga Fanta della capacità di 1.000.000 di mc sotto Corno d' Aquilio sulla Lessinia Veronese, con la funzione di serbatoio per le acque dell'Adige pompate da Borghetto/Peri con due condotte di oltre 1m. di diametro. Acqua che avrebbe alimentato l'impianto di produzione in loc Peri o Borghetto, utilizzata per la produzione di energia nei momenti di punta da un impianto posto in prossimità di Peri / Borghetto sfruttando un " salto " di c.a. 1.200 mt.

 

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Questi i dati raccolti da testimonianze e, disegni, progetti e relazioni Ufficiali della AGSM esecutivi.

 

*fonte per la parte della memoria : Carlantonio Lanz, Quadro Tecnico dirigenziale dal 1959 ( anno di avvio della Centralina di Valbona) al 1982.

 

Un Grazie ad Augusto Laghi per le ricerche cartografiche e lo stimolo alla discussione

 

Le ipotesi sul possibile ripristino e la tipologia degli interventi sono tratte dalle discussioni del Consiglio Comunale ancora negli anni 2008-2010, ma cui non sono seguiti progetti esecutivi.

 

un saluto 

Luciano

 

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