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- Pubblicato Sabato, 02 Febbraio 2013 10:57
- Scritto da Redazione
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Willy il Coyote, l'Orso Yoghi
- il Ranger Schmit -
e tanti piccoli Babe (il maialino)
E così fiduciosi più del parere degli esperti che non delle testimonianze dirette e non sempre attendibili , prendiamo atto che il territorio di Ala è stato eletto a dimora di una coppia di Lupi, di uno o forse più Orsi e non ultimi e questi si, con ampia dovizia di dettagli, dai cinghiali.
Preziosi indicatori della salubrità e integrità di un territorio si potrebbe dire e in parte è sicuramente vero come è altrettanto inconfutabile che per le prime due specie di selvatici, l'areale eletto a domicilio è talmente vasto che invocarne la cittadinanza pecca di sciovinismo campanilistico preoccupazione peraltro prontamente superata dalla loro elezione a mascotte di un turismo da non incoraggiare.
Inseritasi per libera scelta sembra essere sinora solamente la coppia di Lupi, romanticamente battezzati Giulietta e Romeo per l'abitudine di antropomorfizzare cose e animali e perché no, anche per smitizzare l'atavica paura verso questo animale e favorire una auspicabile pacifica convivenza con l'uomo.
Non altrettanto si può dire per l'Orso pur titolare di una cittadinanza acquisita in molti anni di convivenza con le genti trentine (Jus soli – si direbbe) . Una convivenza accettata a patto che il plantigrado si adegui allo stile di vita dell'uomo, ne rispetti le consuetudini e le leggi, non prevarichi la proprietà altrui, non si ritenga titolare unico del territorio, accetti insomma le leggi dell'ospitalità altrimenti , catturato, viene ridotto all'impotenza in qualche ripristinato recinto enfaticamente chiamato parco o forse drasticamente silenziato.
E' ancora troppo vivo il ricordo del primo rilascio avvenuto in prossimità di Tovel dell'Orsa Jurka sul finire degli anni 90 , per accogliere con benevolenza una sperimentazione non ancora conclusasi e periodicamente messa in discussione dagli inurbani comportamenti dei tanti Yoghi ormai presenti.
Non riesco a scordare l' immagine del povero animale intontito dai sonniferi, sconvolto da un viaggio di molte centinaia di Km all'interno in un ricovero che per quanto confortevole consisteva pur sempre in un traballante cilindro, energicamente “invitato” a scendere e prendere possesso della sua nuova residenza. Un avvio esitante, circondato dai fucili spianati a tutela dei molti presenti, sconcertato da odori insoliti e rumori così nuovi.
Un tentativo di fuga reso incerto dal generale disorientamento, una corsa verso il bosco, miseramente conclusasi con un ruzzolone …...e poi via finalmente “libero” addobbato con un trasmettitore FM pronto ad offrirsi quale marchio identificativo della Trentino Trasporti e di altre consociate .
Ed infine i terzi incomodi: i cinghiali che costituiscono ormai a detta degli operatori del bosco, dei coltivatori e degli allevatori, una vera e propria calamità dovuta al loro numero in crescita e alle doti di sopravvivenza, adattamento e proliferazione avute in dono dalla natura.
Spaziano dalle alte praterie della Lessinia arando letteralmente i pascoli alla ricerca di tuberi, sino ai coltivi di pianura per razzolare negli orti e nei campi.
Così devastante è stato valutato l'impatto sull'ambiente da mobilitare – manu militari - la sezione venatoria nel tentativo (riuscito) di ridurne la popolazione con qualche deroga alle consuete norme venatorie. E cosi i dati ufficiali portano a 58-60 il numero degli abbattimenti nel territorio di Ala.
Un provvidenziale intervento quello dei cacciatori, quasi quanto la presenza dei primi per questi ultimi.
Non si deve comunque trascurare un piccolo particolare che differenzia in maniera sostanziale queste nuove presenze; il lupo ha compiuto una libera opzione di domiciliazione, la presenza dell' Orso è comunque il risultato di una scelta supportata legislativamente e validata dalle competenti autorità; ma la degenerazione del numero dei cinghiali ha ben altre e meno naturali cause! Il cinghiale è stato abusivamente introdotto nell'ambiente sottovalutandone le conseguenze o forse preconizzandone una serie di vantaggi.
Dove e da da chi non è ovviamente dato a sapere.
Forse nel Veneto (ah! sti Veronesi!), o in Lombardia (Sti Taliani!), sta di fatto che l'animale, come nelle sue prerogative, si è diffuso oltremisura costringendo a defaticanti appostamenti, pedinamenti, inseguimenti, (riclassificazione forzosa di strade forestali?) con costi di trasferimento e di munizionamento speriamo rimborsati.
Una fatica che speriamo lasci, come consuetudine e parziale indennizzo, il godimento delle spoglie e dei trofei.
Cordialmente, la redazione
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