Testo fisso

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1919 ……….il Giro d’Italia passa anche ad Ala, fra speranze e desolazione.

 

01-Giro Italia 1919 01

 

Giro d’Italia che passa da Ala, S. Martino

 

“Le vie per le quali dovranno passare i corridori sono pavesate a festa, festoni e bandiere nazionali sventolano da ogni finestra, dal balcone di palazzo Angelini è esposta la bandiera bianco-rosso-verde degli alensi, ritornati dalla prigionia russa……Bandiere nazionali e ghirlande di verde adornano la pasticceria Wolf (poi Giovanelli) …..e da piazza Cantore a Piazza Statuto è un continuo andirivieni di ciclisti, chi  incaricato del servizio d’ordine ,molti  con le loro “Kadach “,  chi a guardia del vessillo del “Veloce Club Ala” che, finalmente può fare bella mostra delle sue medaglie patriottiche senza che qualche poliziotto austriaco possa contaminarlo con le sue mani ….”.

 

Questa la cronaca del Giornale “La libertà” del 23.4.19  che illustra il passaggio da Ala della seconda tappa della corsa ciclistica “Roma-Trento-Trieste”. La guerra è terminata da meno di sei mesi e il Circolo Romano “Audax “ in collaborazione con il giornale “Il Messaggero”  organizza la corsa ciclistica per portare alle regioni e città da poco redente il messaggio delle cento città sorelle consegnato   dal Sindaco di Roma.   La corsa è in tre tappe, da Roma fino a Rimini per 320 KM, poi a Trento per concludere a Trieste.  A dire il vero partecipano solo 40 atleti , tutti italiani e un solo belga, ma importa poco visto che le motivazioni sono di natura patriottica.

 

06-vessillo ciclistica

Il glorioso vessillo del Veloce Club Ala creato da alcune signore di Ala e  inaugurato il 15.9.1910; ricco di medaglie, nel 1954 è stato donato al Museo Civico da Mondini Mario.

 

Ma continuiamo la nostra cronaca:  “Uno striscione con la scritta “Salve” accoglie i ciclisti in piazza Statuto gremita di gente, dove c’è il traguardo che frutta al vincitore 100 Lire regalate dalla città di Ala (per dare un’idea del valore, 1 Kg di riso costava circa una Lira).  E’   Girardengo  il primo corridore a vincere il premio di Ala, distanziando di ben venti minuti il gruppo, che percorre Via Nuova coperto da una pioggia di cartellini colorati e fiori.” L’arrivo a Trento vedrà vincitore ancora Costante Girardengo con un premio di 300 Lire (Ala non ha certo sfigurato) . Alla sera gran ricevimento all’Hotel Bristol e medaglia commemorativa a tutti i partecipanti.  Il giorno dopo terza ed ultima tappa fino a Trieste; Girardengo bisserà il traguardo aggiudicandosi il primo premio dopo 954 Km. percorsi in tre tappe: una bella galoppata non c’è che dire.

 

Girardengo

Costante Girardengo (1893 – 1978) . Professionista dal 1912 al 1936.

 

La corsa permette anche di testare l’organizzazione in vista del ben più impegnativo settimo  giro d’Italia che inizierà circa un mese dopo:  10 tappe per circa 3.000 Km  con partenza da Milano e la prima con arrivo proprio a Trento per poi toccare tutte le terre redente prima di scendere fino a Roma e poi risalire ancora a Milano.

Nelle intenzioni degli organizzatori doveva entrare in Trentino dal Tonale ma all’ultimo momento le cattive condizioni metereologiche hanno consigliato la pianura con  arrivo in Trentino da sud passando anche da Ala. Scrive il giornale La Libertà:  “Tutte le vie di Ala sono imbandierate copiosamente. Giunge verso le ore 14 il primo gruppo dei sei con Girardengo in testa accolto con un grande applauso. Dopo ben 7 minuti arriva il secondo gruppo.  E la corsa procede oltre la salita fuori della città sulla strada ben battuta”.

 

05-Giro Italia 1919 02

Giro d’Italia che passa da Ala, curva di S.Martino

 

Quindi la cronaca prosegue col   passaggio attraverso la cosiddetta “Zona devastata”fingendo di non accorgersi dei  paesi  annichiliti  dalla guerra e a Marco parla delle “ pittoresche rovine di Marco  con la strada fatta sulle macerie delle case, all’ombra del tricolore che simboleggia sul morto paesello la risurrezione”.

Come si vede i toni sono molto enfatizzati

Anche se sei mesi dopo, lo stesso giornale parlando dei paesi vicini ad Ala, afferma che Santa Margherita è completamente distrutta con 82 case rase al suolo mentre la popolazione vive in 45 baracche; Serravalle con tutti i vigneti e gelsi distrutti oltre alle case; Marco ha solo il campanile e sei case  in piedi, con 115 baracche che ospitano tutta la popolazione (ogni famiglia ha diritto a soli 15 mq. anche se numerosa!!!) . Una desolazione. D’altronde poi, in Friuli, i corridori attraverseranno il Tagliamento a piedi.

 

03-Rovine Santa Margherita

 

Santa Margherita bombardata

 

02-Rovine Serravalle

 

Serravalle bombardata

 

Alla partenza della prima tappa risultano iscritti 27 ciclisti in “equipe” e altri 73 “isolati”; alla fine del giro a Milano, vinto da Girardengo con un vantaggio di ben 51 minuti sul secondo, resistono solo  una quindicina  di atleti.  

La velocità si attesta sui   24 Km /ora, mentre ai nostri giorni raggiunge quasi i 40. 

Girardengo, che in questa gara  mantiene sempre il primo posto in classifica – unico caso in tutta la storia del giro -  a conclusione  della carriera potrà vantare due giri d’Italia e ben sei Milano-Sanremo ma, purtroppo, nessun Tour de France. Lascerà il posto all’astro nascente Binda.

 

Vignetta zona devastata -  Libertà 28.11.19

 

Vignetta pubblicata dal Giornale “La libertà”  nel novembre 1919 in occasione di un servizio sulle nostre zone devastate (archivio personale)

 

L’anno dopo il Veloce Club Alense collabora alla vigilanza  della  Torino-Salò che passa anche per Ala, stavolta  senza Girardengo.

Poi finisce il periodo delle gare attraverso le terre redente: i problemi saranno ben altri.

Solo nel  1925 appare nelle cronache la corsa Trento Ala Trento, con trofeo dedicato ad Ettore Zomer, giovane alense  promettente iscritto al Veloce Club Ala morto tragicamente nel 1922. Una curiosità: alla gara partecipa la signorina Costa e, malgrado una spaventosa caduta, "conclude stoicamente la gara".

 

04-giro Italia 1919 03

 

Giro che passa da Ala, curva di S. Martino

 

 

Ringrazio Enrico Brusco per le preziose  e inedite  foto concesse.

 

Azzolini Mario

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