Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

1900 i fondatori della Pro Loco di Ala alla ricerca di bellezza, armonia e alberi

 

pro loco

 

 

Tra i primati del nostro Trentino in periodo asburgico, oltre a quello di aver dato origine alla prima Cassa Rurale (quella di Quadra nel Bleggio nel 1892) e alle prime Società di Mutuo Soccorso (tra cui quella di Ala) annoveriamo anche la fondazione nel 1881 della prima “Società di Abbellimento” in Italia e precisamente quella del Tesino, sorta con lo scopo di rimboscare il colle di San Sebastiano. Sono in corso i festeggiamenti in tutta Italia, per ricordare questo importante avvenimento dal quale si fa discendere la nascita delle attuali PRO LOCO.

 

Le “Società di Abbellimento” non erano cosa nuova, soprattutto la Svizzera seppe sfruttare le attrattive dei suoi laghi e montagne con grande maestria; vi contribuivano comitati di cittadini che amavano il loro luogo natio puntando al rispetto del territorio sia come dimora dei residenti sia come luogo da rendere appetibile ai viaggiatori. L’organizzazione di manifestazioni locali non rientrava allora negli scopi che si prefiguravano tali associazioni.

 

Come capitato con le Casse rurali, tali Società fiorirono in parecchi comuni del Trentino, attivando e consorziando forze economiche, culturali e semplici volontari.

Queste iniziative non sfuggirono al concittadino Avv. Giovanbattista Debiasi,   colto e ascoltato esponente della comunità alense a cavallo ottocento e novecento, già impegnato nella Società Musicale, nel Ginnasio ed in numerosi incarichi pubblici. Nel maggio del 1900 si premurò di dare alle stampe un opuscolo di una quindicina di pagine dal titolo “Per una Società di abbellimento” nel quale auspicava la nascita anche a Ala di un’iniziativa simile che attuasse un programma con particolare riguardo alle condizioni locali. In tale opuscolo, il cui ricavato era destinato alla futura Società di abbellimento, dopo una premessa alquanto dotta sulle sue impressioni riguardo  la bellezza,  l’armonia e l’ordine, elencava alcune priorità per la nostra cittadina.

Da poco era stato aperto il “passeggio” (pressappoco attuale viale 4 Novembre fino alla stazione) dotato di piante, le strade comunali erano state riordinate e gli abitanti mantenevano rispetto e pulizia; la strada che portava ai Lessini era da poco ultimata per raggiungere un altipiano onde ”compensarci della monotonia della valle, di spalancare i polmoni ai balsami di quel mare di praterie e la vista al grandioso panorama che dai pinnacoli dell’Adamello muore nello specchio della laguna e del Garda…”. Tutto questo aveva bisogno di manutenzione ed attenzione.

 

Società abbellimento

 

L’autore raccomandava la preservazione degli alberi che conducevano a San Valentino affidandoli alla comunità di Marani e non si dava pace per la “infausta calvizie che rattrista la nostra collina dei Piazzi” (sotto l’attuale pineta). Criticava anche le “opprimenti cinte murarie” dei vari possedimenti agricoli, come fossero dei chiostri o delle trincee.

 

              

San Valentino 1912

L’avv. Debiasi aveva a cuore la preservazione degli alberi al santuario di San Valentino

 

Spiccava una sensibilità rivolta ad aspetti prettamente ambientali, senza dimenticare  le esigenze di pulizia degli edifici abitativi, rilevando le brutture che stridevano con lo sforzo, benemerito seppure non appariscente, attuato dal Comune per aver predisposto con lungimiranza dei canali di scolo di grande valore igienico.

 

Avv. Debiasi Giobatta

L’avv. Debiasi Giobatta, estensore dell’opuscolo sulla necessità di una Società di Abbellimento ad Ala

 

Trascorsero dieci anni e finalmente nel dicembre 1910 un gruppo di cittadini guidato dall’ing. Guido Sartori elaborava uno statuto che, approvato dalla Autorità locale, consentiva la nascita della “Società di Abbellimento” presieduta da Pietro Pallaver (che era anche Podestà). Gli auspici dell’avvocato Debiasi, seppur dieci anni dopo, trovarono attuazione e, bella notizia, sulla collina dei Piazzi era iniziato nel frattempo il rimboschimento.

Abbiamo scarne notizie sulla sua attività anche se nel 1912 una cronaca locale lamentava la sua latitanza causata anche dalla scarsità di fondi a sua disposizione. E’ pur vero che i suoi esponenti intervenivano costantemente per esortare l’abbellimento delle facciate e per facilitare un ordinamento delle affissioni che deturpavano le vie cittadine, invitando i proprietari a consentire il montaggio di apposite tabelle.

 

Piazzi senza alberi

La Collina dei Piazzi, desolatamente priva di alberi

 

Sappiamo che nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, la Società aveva ottanta soci ed era presieduta dall’avv. Debiasi e da vari esponenti della borghesia locale, tra cui il prof. Luigi Dalla Laita ed il musicista Giacomo Sartori. Si finanziava con la tassa sulle affissioni e il contributo dei soci e del Comune (dalla relazione del Sindaco Pallaver alla Autorità italiana subito dopo l’entrata in Ala).

La guerra bloccò tutto e la ripresa fu lenta; l’abbellimento cittadino poi non era ritenuto prioritario dato che la gente era afflitta da ben altri gravi problemi.  

 

Caffè Commercio

Tra le prime iniziative della Pro Loco di inizio secolo l’installazione di tabelle ove affiggere i manifesti in modo ordinato

 

Verso la fine degli anni venti risorse come Pro Loco ed era aggregata al carro del regime, come con gran parte delle Associazioni che facevano parte dell’Opera Nazionale Dopolavoro. Era presieduta dal dott. Adone de Bonfioli, farmacista. Tra tante necessità e pochi finanziamenti,  riuscirono ad abbellire   l’attuale Largo Vicentini (caffè Commercio) e a dotare di piante la Via Tommasoni e lungo il torrente Ala. Qualche attenzione fu dedicata a Ronchi, meta di villeggiatura estiva, offrendo alla popolazione consigli per la conduzione degli appartamenti affittati ai turisti.

Lo scoppio della seconda guerra bloccò ogni iniziativa e nel maggio 1950 fu rifondata alla presenza di 87 soci che elessero Presidente Carlo Zanotti e la nuova Direzione, la quale partì a tutto gas con numerose iniziative, l’apertura del Cinema, il progetto del collegamento di Passo Pertica, tema quest’ultimo ricorrente negli anni 50 e 60.

 

Piazza Ospedale con scritte fascismo

Durante il ventennio, le Pro Loco provvedevano alle scritte inneggianti al Regime

 

Mi fermo qui perché l’attività del secondo dopoguerra è stata ampiamente ricordata nel 1991 da Luigi Delpero sulla Rivista i 4 Vicariati alla quale rimando per una completa lettura.

Questo il link:

http://bibliotecadigitale.provincia.tn.it/it/pvPageH5B.asp?skin=pvw&puc=002039&pa=1&nu=69#234

Per curiosità ricordo che c’è stato un anno, il 1954, in cui  abbiamo rischiato di avere accanto alla Pro Loco anche una “pro Ala”, a testimonianza che la vita di quest’Associazione ha sopportato momenti tempestosi e di crisi, ma è sempre stata una fucina di persone che hanno dedicato tempo ed energie alla vita sociale; al loro interno si “fecero le ossa” alcuni esponenti che ambivano a dirigere il Comune, fornendo loro competenze e orizzonti culturali che saranno preziosi nell’affrontare i nuovi incarichi. Attualmente opera sotto la Presidenza di Gaiga Stefano.

 

Azzolini Mario

Foto archivio Brusco Enrico

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