Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

E’ TEMPO DI DOMANDE…E DI RISPOSTE

 

cava

 

 

Chiunque, conoscendola, contempli l’area estrattiva di Pilcante potrà notare che tutto cambia e nulla cambia.

 

Il TUTTO è nella dimensione della fossa che si espande sempre più; il NULLA è nella stagnazione dei ripristini mancati e nelle mitigazioni ambientali fantasma.

 

Sono stati spesi almeno 50.000 euro da noi tutti per mano dell’ amministrazione comunale per un progetto che potesse concedere qualche speranza al miglioramento ambientale.

 

Tutto rimane nebulosamente sospeso, tutto eccetto gli incassi dei cavatori.  Come sempre si scordano gli obblighi che VINCOLANO l’amministrazione comunale ed i cavatori.  Passano le amministrazioni, e se qualcosa cambia è inevitabilmente in peggio.

 

Fu l’ amministrazione Tomasoni che nel 2006 avviò la progettazione del nuovo piano cave.

 

Seguì quella decisionista -2010/2015 –che riteneva sbagliato quanto progettato per le cave dalla precedente amministrazione.      “Ghe pensi mi”. 

Il piano estrattivo fu approvato dal Consiglio Comunale a fine 2013, rimanendo poi impantanato nella fase attuativa che OBBLIGATORIAMENTE doveva partire a fine maggio 2014 con nuove regole ed autorizzazioni di scavo.

 

Quell’ OBLIGATORIAMENTE merita una riflessione.

 

Si è potuto osservare nel corso degli anni quanto gli obblighi, normalmente scomodi, siano gestiti come un elastico che si adatta alla dimensione dell’oggetto. 

E’ risaputo, e gli interessati alla professione non dimenticano mai di ricordarcelo caso mai avessimo memoria corta, che la politica, quella locale forse ancor più, è l’ “arte del compromesso”. Infelice definizione dietro la quale è possibile nascondere ogni nefandezza.

Ad Ala si è troppe volte, per troppi anni, applicata l’ “arte” nei rapporti e nelle decisioni interessanti il settore estrattivo.  I risultati? Sono sotto gli occhi di chi vuol vedere.  L’ “arte del compromesso” applicata con pochi fortunati, a danno di molti.

 

Ora, non è dato sapere se e quando sono state concesse le autorizzazioni estrattive con le regole del nuovo piano.

Sicuramente la palla è passata all’attuale amministrazione senza che la precedente attivasse le regole del piano nei tempi prescritti, come doveva essere.

 

All’ attuale amministrazione comunale l’ Associazione per la Tutela del Territorio di Ala intende sottoporre alcuni quesiti sperando di ottenere delle risposte esaurienti.

L’ Associazione ritiene sia un diritto di tutta la comunità aver ben chiaro quale è la partita che si sta giocando nell’ area estrattiva di Pilcante.

L’ Associazione ritiene pure sia un suo diritto ottenere risposte essendosi battuta per anni per ottenere il risanamento dell’ area divenendo anche parte attiva nel gruppo di lavoro che ha contribuito alla stesura dell’ attuale piano estrattivo, peraltro negligentemente svilito nella sua applicazione.

 

In questo articolo si anticipano alcune domande che, assieme a molte altre, l’Associazione formalizzerà con uno scritto all’ amministrazione comunale, e agli altri soggetti istituzionali che direttamente o indirettamente hanno competenza ambientale, di controllo, contabile, sulle zone estrattive.

 

La conclusione del “sondaggio istituzionale” consentirà, sulla base delle eventuali risposte ricevute o rifiutate, di intraprendere la strada da noi ritenuta migliore per tentare di dare una svolta alla situazione degenerata particolarmente nella zona estrattiva di Pilcante.

 

Percorreremo tutte le vie possibili per verificare se esistono responsabilità che, pur coperte da laute assicurazioni, potranno trovare la sorveglianza in sede amministrativa e civile particolarmente vigile e attenta.

 

Tre le domande:

 

  1. Perché anche questa amministrazione comunale, perfettamente in linea con le amministrazioni che l’hanno preceduta, non fa rispettare quanto previsto dal piano estrattivo comunale, almeno per i ripristini e le attenuazioni ambientali obbligatorie?

 

Ogni qualvolta si accenna alle trasgressioni dei cavatori in merito ai ripristini nelle cave esaurite, si sono sempre alzate all’interno delle amministrazioni flebili voci lamentose dichiaranti l’insufficienza delle cauzioni vincolate dai cavatori a garanzia appunto del ripristino delle cave esaurite. Difensori dell' indifendibile!

Sarà pur di qualcuno la responsabilità di aver favorito anche con cauzioni irrisorie l’attività estrattiva. Quel qualcuno era consapevole già all’origine che le cifre in ballo non sarebbero state un vincolo o incentivo sufficiente a far effettuare i ripristini.

Il risultato (casuale o intenzionale?) è sempre lo stesso: non si ripristina mai!

 

Vediamo le cifre che l’Amm.ne Comunale potrebbe pretendere dai cavatori inosservanti, se si decidesse una buona volta ad emettere ordinanze -peraltro obbligatorie- di ripristino: nell’ area di Neravalle (ripristino ancora da iniziare) che ad oggi dovrebbe essere già ripristinata per 4/6 e completata nel 2020, le cauzioni dei tre cavatori interessati ammontano a € 106.405.

Cosa si aspetta ancora, smettendola di mugugnare, a passare all’incasso ed a sbattere fuori gli inosservanti?  Se il risultato DEVE ESSERE COMUNQUE il mancato ripristino, almeno le cauzioni incassate copriranno in parte gli enormi danni ambientali prodotti dall’attività estrattiva.

 

  1. Avvicinandosi l’approvazione della variante al PRG, come si intende programmare e attuare il ripristino ambientale nell’area estrattiva a valle della SP 90 e a nord della discarica comprensoriale ppff.600?

Se mai la fantasia dei cavatori proponesse una discarica di qualche tipo, e in materia di discariche la loro fantasia può essere illimitata, l’ amministrazione comunale, se analizzerà con scrupolo la cronistoria delle ditte operanti nel settore estrattivo a Pilcante, 

 

....analizziamo la zona estrattiva di Pilcante....  

 

saprà effettuare la scelta che maggiormente tutelerà la cittadinanza tutta, scegliendo di non condannare a discarica terreni che dovrebbero ritornare all’uso agricolo.

C'è, per una volta, una certezza: questa decisione dipende esclusivamente dal consiglio comunale alense, non sarà possibile scaricare responsabilità, come sempre è stato fatto per le cave, su mamma provincia.

 

  1. Il piano estrattivo comunale approvato nel 2013 prescrive il posizionamento di 2 nuovi pozzi piezometrici per il controllo della falda in zona estrattiva di Pilcante.

Sono stati posizionati come da prescrizioni contenute nel piano cave del lontano 2013? 

Sono a disposizione di tutti gli interessati le analisi su detta falda effettuate, se effettuate, a datare dal 2014?

 

Se risposte ci saranno, non necessariamente sul nostro sito, come pure se le risposte mancheranno, sarà nostra premura fornire l’informazione.

 

Marcello Cavagna

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