Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

"EL REBALTOM" - la Città nel 1915 

strutture Amministrative/Militari

 

ala

 

Il 23 marzo del 1859 si inaugurò il collegamento ferroviario Trento- Verona e il successivo  16 marzo la tratta Bolzano – Trento. Nata per i prevalenti interessi commerciali con il Lombardo -Veneto   e  consolidare così la presenza  Asburgica in Italia, la Ferrovia del Brennero  acquisì ben presto e mantenne per  i successivi 150 quel ruolo di asse viario tra Centro e sud Europa.

 

La  perdita in poco più di 7 anni della quasi totalità dei domini in Italia ,  fecero assurgere la Città di Ala  all'insperato ruolo di capoluogo di confine e  ripropose  l'opportunità di rinverdire  i non  del tutto dimenticati fasti dell'epoca d' oro del Velluto.

 

L' Impero in seguito alle compagne Risorgimentali dell'  800  aveva visto la propria presenza in Italia ridotta al solo territorio del Trentino ( si discute ancora se l' Alto Adige sia da considerare Territorio Italiano).

Un pericolosissimo saliente proteso sulla pianura Padana, strategicamente importantissimo quale base di partenza per qualsiasi offensiva verso l'Italia che, per quanto facente parte della Triplice Alleanza, qualche diffidenza la suscitava e qualche oggetto di preventiva eliminazione lo era presso lo Stato Maggiore A.U.

 

Il Territorio Trentino fu pesantemente infrastrutturale di fortezze , alcune moderne,  a difesa delle principali vie di penetrazione verso il Tirolo e dotato di ampi magazzini, depositi truppa, caserme,  viabilità sia su strada che ferrovia. Insomma il Trentino divenne nei primi anni del XX secolo una formidabile  Piazzaforte facente capo alla città  di  Trento.  Nulla di meno delle Fortezze-Piazzeforti di Leopoli e Przemyls  nell'Ucraina Asburgica la prima e della Galizia Polacca la seconda.

 

I Centri come Ala rivestivano, sino al ripensamento dello Stato Maggiore A.U. di raccorciare il fronte nell'eventualità di un conflitto con l'Italia,  un ruolo importante nella logistica  militare per l'avvio di truppe, quali basi per l'accumulo di materiali anche in previsione dei mai costruiti forti dell' Altissimo di Nago e del Monte Zugna (avviato ).

Tutto questo per evidenziare il ruolo della Città , sottolinearne l'importanza e rendere merito ad un prestigio che indubbiamente fu importante e riconosciuto.

 

Complice un'imprenditoria  dinamica, l' affluenza di molte famiglie dal  confinante Regno d' Italia,   e il concentrasi dei servizi connessi alla nuova funzione,   contribuirono al formarsi di una Borghesia  ricca e illuminata che traghettò  lo sviluppo economico verso forme  diverse dalla tradizionale agricoltura  basata sulle monocolture della Vite e del Tabacco.

 

Ai tradizionali cognomi alensi se ne affiancarono presto altri  ancora  ricordati per il ruolo pubblico e imprenditoriale ricoperto in quei pochi intensi  decenni che traghettarono il Trentino  nel Regno d'Italia: Zelgher, Pallaver, Thaler, Wagmeister, Lodron sono quelli di famiglie di origine tedesca  il cui prestigio è tutt'ora  presente  nel ricordo  e  in qualche rarissimo  caso nella toponomastica  della città' . *

 

L'Amministrazione Comunale assecondò questo sviluppo forte anche della grande autonomia Amministrativa che  l'ordinamento Asburgico concedeva ai Comuni. Essi non erano infatti Enti Autarchici, corpi cioè di un Amministrazione Indiretta dello Stato, ma Autonomi Centri di Amministrazione propria forniti di competenze naturali che neppure lo stato avrebbe potuto toccare.  Accanto a queste competenze naturali che non di rado si sostanziavano solo  nella gratificazione  di un orgoglio autonomistico, il Comune  veniva chiamato ad esercitare delle funzioni delegate  senza peraltro che queste compromettessero la loro autonomia. **

 

L'Ordinamento Comunale Austriaco  abituò veramente al senso dell'Autogoverno, alla responsabilità nel gestire  in prima persona i propri interessi attraverso forme  di effettiva autonomia. L'elemento positivo delle strutture amministrative era infatti  dato dalla burocrazia ridotta, costituita da personale del luogo.  Infine  dal fatto  che il controllo si estendeva sulla legittimità e non sul merito  e   che il potere centrale – fatto salvo l'Ordinamento Militare in caso di Guerra – non si sostituiva mai a quello locale.

 

Tutto questo per introdurre alcuni degli elementi della ricaduta di questa forte presenza imprenditoriale, lavorativa, amministrativa e militare  anche sul tessuto urbano.

L'Amministrazione Asburgica non  aveva né costruito  e neppure acquistato per le proprie esigenze ( in primis l'alloggiamento e magazzini militari) alcun immobile ma era ricorsa all'affittanza . Questo fu uno dei motivi per il quale il passaggio al nuovo Stato non comportò pesanti ripercussioni sul piano né proprietario né  immobiliare.

 

Tutti gli immobili adibiti a Pubblica utilità erano infatti di proprietà' Comunale .

 

I servizi  essenziali alle nuove incombenze , la necessità di dover espletare alcune funzioni proprio del nuovo assetto, quali la dogana, il  presidio del confine, la movimentazione di merci, determinarono l' urgenza  di far fronte alla progressiva burocratizzazione della città;  passaggio  obbligato  verso  quello  sviluppo che la costruzione della nuova linea ferroviaria aveva determinato.

 

Il risveglio  non rimase racchiuso negli ambiti  dell'amministrazione Imperiale ma si estese ben presto  nel tessuto economico e produttivo di una società che non  disdegnava   l'assunzione di un ruolo e di una ispirazione  che la storia recente  aveva  avviato e che forse non si era del tutto smarrito. La vocazione della Città  nacque e si sviluppò in tempi rapidi  nel comparto mercantile e artigianale, caratteristiche  che per decenni rappresentarono  la cifra identificativa e preponderante delle attività economiche.

 

Sorsero, alberghi, locande, punti di accoglienze e ristoro, pensioni per ospitare  il personale non solo della dogana o delle diverse intendenze, ma per l'indotto da queste innescato.

Case di spedizione, laboratori artigianali, infrastrutture per  i corpi Militari e non , alloggiamenti per gli Ufficiali, magazzini per le merci in transito,  fino alla leggendaria Squadra Rialzo, specializzazione delle Ferrovie addetta alle operazioni per l'inversione di marcia delle locomotive .

(Ricordiamo che con l'impero A.U.  ogni branca dell'amministrazione era disciplinata  in una rigida gerarchia, nella quale le procedure e le divise imperavano sovrane . Un cappello, una greca sul braccio bastavano per costituire prestigio e motivo di orgoglio)

 

L'elenco a seguito riportato limita l'excursus delle localizzazioni alla sola amministrazione Imperiale escludendo il censimento delle strutture e degli edifici ad uso alberghiero e commerciale, oggetto di una similare recente trattazione.

Tutto questo  evidenziare il ruolo della Città, sottolinearne l'importanza e rendere merito ad un prestigio che indubbiamente fu importante e riconosciuto.

 

In questa dimensione gran parte del patrimonio immobiliare della città venne gradualmente  destinato alle esigenze dell'amministrazione civile e militare A.U., all'ospitalità dei tanti impiegati e funzionari che quivi soggiornavano con le loro famiglie, alla ricezione alberghiera e come abbiamo detto ai  grandi capannoni per deposito e smistamento delle merci i transito.

 

L'Amministrazione Civile accompagnò questo sviluppo con accortezza e lungimiranza; le infrastrutture amministrative e di servizio si adeguarono progressivamente, i servizi crebbero di pari passo con le esigenze ( sanitari – di mutuo soccorso - Asilo – Scuola - Bagni Pubblici).

Venne agevolato lo sviluppo del commercio  e alla ristorazione con la concessione di licenze a privati, il potenziamento della rete viarie e di distribuzione dell'acqua ( adeguamento del' acquedotto alla Rocca), l' apertura di strade extraurbane ( odierni Viali Malfatti e Quattro Novembre ).

Insomma la graduale consapevolezza del ruolo che la Città rivestiva, una piena identità con questo nuovo corso che era stato avviato con   l'apertura delle linea ferroviaria.  Emerse e si affermò  la capacità di appropriarsi di un 'opportunità di crescita non solamente economica per la città'.

 

Ricordiamo che le principali istituzioni , ancor oggi motivo di soddisfazione  per la cittadinanza, videro la luce in quel mezzo secolo di pace e sviluppo (1866 – 1914):

 

L' Ospedale (dapprima in via Sentaruolo o meglio Via Ospedale Vecchio),  

L'asilo in via (allora ) S. Giovanni,

la nuova scuola Elementare,

la  società di Mutuo Soccorso, ( antesignana della cooperazione ) , grande  intuizione  di un nostro concittadino di Ronchi – El Pojo -,

i Bagni Pubblici ,  

e il grande fiorire associativo e culturale     Società Musicale, Filodrammatica, Sportiva e  altro.

 

Nella foto dell'epoca vogliamo individuare la localizzazione  delle sedi delle principali Istituzioni e l'ubicazione di alcune delle infrastrutture che rivestivano un ruolo molto importante nell'economia della città.

 

* ( sottolineare quanta  noncuranza  vi sia stata e permanga a tutt'oggi, nelle Amministrazioni che nei decenni si sono succedute, nel ricordare   con qualche dedicazione pur minore, questi e altri illustri cittadini è qualcosa che riempie più di malinconia che di indignazione. Abbiamo in abbondanza memorie per glorie  più subite che meritate, di personaggi che sono passati lasciando labili tracce,   il segno di avvenimenti determinati e imposti e poco o niente delle radici della nostra Storia e dei personaggi che hanno contributo a costruire un'identità: qualche esempio velocemente?  Abbiamo una via Carletti, una piazza Cantore,  perfino un Borgo Cantore!, una Via Bg.ta Mantova, una Via 27 maggio  , un  corso 4 novembre, un C.so P.sso Buole, e  qualche altra)

  

** M Garbari strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità Asburgica

  

Luciano Rizzi 

Archivio Piero Sartori

 

El Rebaltom-prima parte

El Rebaltom-seconda parte-l'alimentazione, il pane

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