Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

La cultura non sia riservata ai “siori”: nel 1896 nasce ad Ala la  Biblioteca popolare.

 

 

 scomazzoni 1Casa Scomazzoni in Via Nuova  sede della Biblioteca Popolare

 

 

La fondazione di una biblioteca popolare è un urgentissimo bisogno” scriveva il cronista locale del Giornale del Leno nel dicembre 1895, lamentando ad Ala l’ignoranza di tanti artigiani e contadini che prima di ogni elezione chiedevano il significato di “Deputato – Dieta – Parlamento” oppure “Nazionalità – Società Umana”.

Giudizio ingeneroso ma che fotografava  l’esigenza delle classi sociali meno abbienti quando ad Ala  , a differenza degli altri paesi del Trentino tutti con la loro biblioteca popolare, mancava una struttura di questo tipo, pur essendo dotata di un Gabinetto di lettura frequentato dalle famiglie facoltose fin dal 1873 (fondatore G.B. Pizzini) e della Biblioteca del Ginnasio riservata però  agli studenti.

L’apertura di biblioteche popolari in ogni borgo era mutuata dal movimento che in Italia prese piede dopo l’unificazione, appunto per consentire anche alle classi più modeste di affacciarsi alla cultura ed all’informazione.  

 

società lettura

Avviso convocazione del Gabinetto di Lettura nel 1884 (archivio Enrico Brusco)

 

Nonostante l’invito dell’altro giornale locale , l’Alto Adige, a non creare doppioni ed a servirsi del Gabinetto di lettura  al modico costo di una corona al mese per non togliere risorse alla nuova Scuola Elementare, venne creato un apposito comitato presieduto da Arturo Wolf  con l’incarico  di raccogliere i volumi con una sottoscrizione popolare di denaro o libri. Risultato oltre le aspettative con oltre 800 volumi e 200 soci , esaltato nella prima assemblea del novembre 1896 che elesse  tra il Direttivo l’infaticabile prof. Luigi Dalla Laita, che allora presiedeva anche il circolo operaio. La sede sita al primo piano di Casa Scomazzoni in Via Nuova venne inaugurata  alla presenza di tanti artigiani, ma pochi studenti e maestri, assenza della borghesia.

Quest’ultima  restava fedele al Gabinetto di lettura che offriva   ben 1.220 volumi,  sempre aggiornati alle novità del momento, 1.080 prestiti e 18 giornali e un ambiente di prestigio. Numerose furono le iniziative  di beneficenza  organizzate a sostegno della nuova iniziativa supportate da Giacomo Sartori e dall’avv. Alessandro Mondini con la partecipazione della Banda e della Filodrammatica locale; ma anche conferenze con il proposito di spiegare la funzione delle  biblioteche popolari, purtroppo spesso disertate da maestri, studenti e borghesia.

 

sottoscrittori biblioteca 2

Giornale Alto Adige 6 giu 1896 -   terzo elenco contribuenti con volumi o denaro

 

L’attività proseguiva tra alti e bassi, sebbene fossero presenti     ben 5.000 volumi nel 1899,  ma pochi soci.

Nel  Direttivo trovava posto la presenza delle maestranze italiane occupate alla Dogana o alle Ferrovie del Regno , segno che i maggiori utilizzatori erano famiglie venute da fuori, con la Società “Dante Alighieri” che la riforniva di volumi per la difesa della lingua italiana. 

Un cronista scriveva   addirittura di 500 soci ma la ritengo una cifra esagerata. Nel 1908  iscrizione in massa dei ferrovieri italiani (socialisti) con l’intenzione di imprimere una connotazione politica all’abbonamento dei  giornali. Il primo maggio di quell’anno i ferrovieri (molto numerosi  per la presenza della Stazione internazionale) ricordarono la ricorrenza del Lavoro con una sfilata alle cinque del mattino (per non perdere ore di lavoro)  preceduti dalla Fanfara.

D’altronde in quegli anni ad Ala c’erano ben cinque sale lettura, quasi tutte legate ai vari partiti politici.

Nel 1910 la presidenza venne affidata al medico dott. Riccardo Largaiolli, sempre impegnato in iniziative di valore educativo,  coadiuvato dai  bibliotecari Mondini Mario e Fortunato Soini, con l’intenzione di promuovere nuova linfa ed entusiasmo. “Tra i collaboratori anche un signore noto ad Ala come il “Brachetim”  (dal ricordo della sig.a Matilde Scomazzoni)” .

 

scomazzoni 2

La sede era situata nella centralissima Via Nuova al primo piano di casa Scomazzoni

 

La partenza della Dogana nel 1912 con il trasferimento delle maestranze italiane  assestò un colpo mortale alla già traballante attività. Nel luglio 1914 ultima conferenza del sodalizio col  prof. Umberto Debiasi sull’importanza della lingua italiana e della funzione   dei libri che, assieme al telegrafo ed alla stampa , “affratellano  gli uomini” ( purtroppo dopo qualche giorno scoppia la grande guerra!).

Dato che i  60 soci erano evaporati a poche unità, i locali furono chiusi con  trasferimento dei libri alle Scuole ma durante la guerra le truppe italiane ne approfittarono  asportando parecchi volumi (tolto dalla  relazione del 1915  del Sindaco Pallaver alle autorità militari italiane”).  

La fine della guerra consentì la ripresa di numerose attività preesistenti  come la Ciclistica, la Banda, il Circolo di Lettura della borghesia. Quest’ultimo era ospitato a Palazzo Angelini  per  poi trasferirsi  in Casa Tognotti in Via Teatro,  promuovendo anche conferenze e concerti da camera. 

Nonostante vari appelli (molto accorato quello del Gennaio 1921 sul Giornale “Domani della Vallagarina”) la Biblioteca popolare non riuscì a riprendersi tanto che divenne insopportabile constatare che perfino i “preti” erano riusciti a riaprire il loro Circolo popolare di Lettura. Amen e fine dell’esperienza.  

Molteplici le cause: senz’altro il calo dei residenti per l’emigrazione  (meno 800 persone rispetto al 1914) e poi il disagio economico sopportato dalla popolazione rimasta, troppo sfiduciata e pressata da ben altri probblemi ; infine la scarsa presenza di una classe media acculturata e intraprendente che invece  era attiva ai tempi  della Dogana Internazionale.    

 

Biblioteca popolare risorgerà I^parte-Domani Vallaga 26.1.21 01

Appello sul giornale del 26.1.21 per la riapertura della Biblioteca popolare

 

Un cenno merita a questo punto anche la Biblioteca Parrocchiale, operante dal 1902 come Circolo Popolare di Lettura vivendo di   alterne fortune a seconda dei volontari che lo presidiavano.

Mons. Basilio Anzelini nel  1942  la  trasferì in Via Nuova con apertura alla Domenica mattina dopo la Messa delle dieci.

Disponeva di tremila volumi con una media di prestiti mensili di 300/400. Come scriveva il cronista dell’Adige nel 1952 “offre  libri che non esaltano lo spirito, ma sanno educare, plasmare gli animi e formare l’uomo…. si passa da Salvaneschi al Cronin da Pittigrilli a Russel e non manca Guareschi con il suo Don Camillo”.

Meritati gli elogi del cronista alle volontarie la sig.a Maria Mandarano (camiciaia) e Giuseppina Vasini (cassiera alla Famiglia Cooperativa e prima donna in Consiglio Comunale) che offrivano la loro opera con suggerimenti e consigli adatti per le letture.  Con gli anni 70 e il trasferimento in Piazza San Giovanni (dove adesso c’è l’Ufficio Anagrafe del Comune),  l’esperienza si avviò, come in tutti i paesi,  verso il declino e la chiusura definitiva.

 

Maria Mandarano

    Vasini e Menolli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Maria Mandarano e Giuseppina Vasini (prima a destra) che gestirono  con zelo la Biblioteca Parrocchiale per tanti anni.

 

Che fine hanno fatto invece le preziose raccolte della biblioteca Ginnasiale (che nel 1919 contava già oltre 10.000 pubblicazioni riordinate dal prof. Domenico Pandini) e del Gabinetto di Lettura esistente già dal 1873?

Tutto confluì nella Biblioteca civica di Ala inaugurata nel 1952 nella casa “Dalla Laita” lasciata in eredità al Comune nel 1939 dopo una poderosa opera di catalogazione del Maestro Italo Coser. Ma per le vicende della nostra   Biblioteca , come la apprezziamo  ora e che  non fa parte di questa ricerca,  rinvio  all’articolo di Giuliana Zomer sui “4 Vicariati”  del Dicembre 2002, o alla  storia della Biblioteca civica pubblicata nel 1989 dalla Cassa Rurale a cura di Delpero Luigi.

 

Società Dante Alighieri

La Soc. Dante Alighieri fu fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosuè Carducci con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale italiano. Si diffuse anche nelle terre irredente dove dopo la guerra rifornì numerose biblioteche scolastiche. Svolge ancora attività.

 

 

Azzolini Mario

 

Ringrazio la sig.a Matilde Scomazzoni per le foto e testimonianza.

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