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- Pubblicato Martedì, 13 Novembre 2012 08:32
- Scritto da Rizzi Luciano
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“Come si chiama la nostra Biblioteca?.......“
“Ciao, spegaza giornal !
Quel por om del maestro,
pasoti corti strapegoni e moli,
che fin l'altro dì el metèa sul foli
ogni monada se ghe neva l'estro ! "
Con queste parole Nando da Ala nella sua poesia “ E' Mort el Nando” tracciava un'immagine colorita del Maestro Italo Coser. Un ritratto fatto di poche caustiche fulminanti parole, uno schizzo, quasi una vignetta per l'uomo conosciuto come il Giornalista, Il bibliotecario, il Segretario della Scuola Elementare.
Un ritratto dissacrante e svillaneggiante solo per quanti non conoscevano o non hanno avuto modo di conoscere questi due personaggi, emblematici ma illuminanti caratteri di una certa scomparsa Alesità.
Così simili e così distanti, apparentemente inconciliabili e inesorabilmente vicendevolmente attratti . Lingue salaci e intelligenze argute, pronti entrambi alla battuta dissacrante, allo sberleffo verso la consuetudine e la normalità; più il Nando del maestro in verità. Ma entrambi accomunati da un commovente amore per la loro città. Usandone il nome come pseudonimo Nando il Poeta, dedicandole intelligenza, impegno, passione, azioni e tanto, tanto tempo, il Maestro Coser.
E così mentre uno sfarfallava nel suo mantello, perennemente a bordo di un treno, ininfluente il tragitto tanta era la frenesia di cogliere ogni attimo di quelle sue interminabili inquiete giornate, l ' altro manifestava le sue passioni con il lavoro, lo studio, la ricerca, l'applicazione e la volontà .
La virtù dell'azione del Maestro contrapposta alla spigliatezza, alla genialità e all'esuberanza del Nando.
In entrambi la volontà comune di depositare nella storia della città un segno della loro presenza, una traccia del loro passaggio.
Forse per dare sostanza ad un'inquietudine intellettuale il Nando, per compensare con il lavoro la mancanza di una famiglia e di amori terreni il Maestro Coser. Ambedue desolatamente vittime della solitudine e forse per questo animati da una vitalità ed esuberanza straordinari.
Se Ala dispone di una Biblioteca, se questa è classificata Storica, se figura o figurava, tra le maggiori e più importanti del Trentino, lo deve al Maestro Italo Coser
Vivendo a Trento, negli anni settanta, non era inusuale, accertata la mia provenienza da Ala , che seguisse il commento: “ Ah ! El paes del Nando! quel con quela bela Biblioteca”. Un genuino momento di orgoglio e anche la spiegazione di quanto sia ora difficile scindere i due personaggi.
Anche in morte condividono almeno una peculiarità. La collocazione nel dimenticatoio di questa Città da questi come da altri amministratori, l'ingratitudine di una “ intellighenzia” insensibile alla memoria .
Non l'oblio per onore del vero.
Una celebrazione ormai lontana nel tempo per il Nando è stata consumata “ una Tantum “, voluta e sostenuta quasi certamente da coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerli.
La sorte sembra essere stata più benigna per il Maestro Coser.
Una sala, udite, udite “ ben una sala “, della Biblioteca è dedicata ad Italo Coser. Una sala importante ma che sembra soffrire di qualche carenza normativa.
Ricorre quest'anno il sessantesimo della rifondazione della Biblioteca.
Ma di rifondazione si può parlare solamente perché sessant'anni fa un piccolo cicciotello maestro di scuola elementare neppure originario di Ala – proprio come il Nando! anche lui originario di Avio scelse di affigliarsi a questa cittadina – si rimboccò, da solo, le maniche per dare avvio alla seconda fondazione della prestigiosa Istituzione cittadina.
Non è difficile evocare la figura così abilmente descritta da Nando, girovagare per le case alla ricerca di libri, non di rado proprio quelli della Biblioteca Civica, che la guerra aveva disperso, aiutato nel lavoro da giovani e ragazzi per il trasporto e la sistemazione, ripagandoli infine con una gita a Venezia (immaginiamo a sue spese).
E un'immagine istintiva è quella del Maestro dietro la sua scrivania ingombra di carte nell'angolo della sala lettura al primo piano dell'immobile ora adibito a sede delle associazioni e dell'Inter club e tuttora custode della prestigiosa Pietra Miliare Romana.
Pochi gradini di una scala in legno portavano all'unico ambiente accessibile al pubblico nel quale si svolgevano tutte le funzioni di una biblioteca: la catalogazione, il prestito, la lettura e la consultazione e da parte del maestro anche quella di corrispondente locale del quotidiano l'Adige. (Da qui quel “Spegaza giornal” dei versi iniziali).
Una sala lettura di una biblioteca nella quale il maestro ovviamente poteva …..fumare. Proprio come a casa sua e tale certamente la considerava non solamente per il tempo condiviso ma perché i suoi affetti e le sue gratificazioni erano lì, in quello scombiccherato e tanto amato luogo.
Suo il merito della Rifondazione, suo quello di aver custodito, protetto e conservato la piccola collezione Naturalistica, la sezione Numismatica e la piccola preziosa armeria di cimeli storici.
Almeno sino quando poté essere presente. Ora rimane fortunatamente la Biblioteca; la sezione Numismatica fu oggetto di furto con destrezza, quella Naturalistica si volatilizzò pezzo dopo pezzo . Di quanto eventualmente rimane inoltriamo preghiera per una opportuna quanto tardiva valorizzazione.
E sorge spontaneo un interrogativo : A che serve disporre di una piccola collezione chiamata “ Lascito Dalla Laita” se questa è da decine di anni scomparsa e vive nei recessi profondi della Biblioteca o di qualche magazzino Comunale? Preziosamente conservata senza dubbio alcuno, sicuramente vezzeggiata e coccolata, ma in attesa di che cosa?
Di un nuovo Howard Carter ? Riconsegniamola alla luce, consentendone il godimento a quanti lo desiderano.
Infine una doverosa richiesta all'Assessore alla Cultura, non solo per il ruolo istituzionale ricoperto ma perché un tempo fu il Bibliotecario successore del Maestro Coser e il protagonista di quella che un domani chiameranno la Terza Fondazione, ma principalmente quale uomo di cultura.
Questa città dispone di alcune onorevoli e invidiabili strutture e associazioni che sono conosciute con il nome della Città : anche la Biblioteca è “solamente” la Civica Biblioteca di Ala.
Non sarebbe il caso signor Assessore di cominciare a considerare l'importanza della conservazione della memoria di alcuni rispettabilissimi nostri concittadini dedicando loro qualche luogo o istituzione che ne ravvivi e conservi la Memoria?
Suonerebbe così male intitolare la Biblioteca Cittadina a ITALO COSER ?
Quanto ha dato è molto più di quanto una pur capiente sala può contenere. Non Le pare?
O si pone il problema dei timbri, delle etichette, della carta intestata …...o della pigrizia e della disattenzione diffusa?
Cordialmente
Luciano Rizzi
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