- Dettagli
- Pubblicato Lunedì, 22 Dicembre 2014 09:50
- Scritto da Mario Azzolini
- Visite: 4581
ALA 1908 : STASERA TUTTI A SENTIRE LA BALABANOFF.
Balabanoff…Sembra il nome di una cantante lirica .
Invece, riporto da Internet : “Angelica Balabanoff nata in Russia nel 1878 e morta a Roma nel 1965 è stata una attivista e politica russa. Giunta a Roma nel 1900 divenne allieva di Antonio Labriola e iscrivendosi poi al Partito Socialista nel 1913 affiancò Mussolini nella Direzione dell’Avanti. Allo scoppio della prima guerra mondiale adottò le parole d’ordine “guerra alla guerra” , aderendo nel 1917 al Partito Bolscevico Russo dopo aver conosciuto Lenin. Dal 1919 al 1921 fu segretaria della Terza internazionale lavorando a stretto contatto, oltre che con Lenin, anche con Stalin , Trotzki, Zinoviev; ma nel 1921 ebbe forti contrasti con loro e rientrò in Italia. Durante il fascismo soggiornò in Svizzera e Stati Uniti tornando in Italia solo dopo la fine della seconda guerra mondiale; aderì al Partito Socialdemocratico di Saragat e morì a Roma nel 1965 a ben 87 anni”.
Quindi un personaggio di grande rilievo, vissuto intensamente fino a raggiungere un’età avanzata , che ha condiviso i più tragici momenti storici e politici del secolo scorso e frequentato i maggiori esponenti della sinistra rivoluzionaria di quell’epoca.
Ma cosa c’entra con Ala?
All’inizio del 900 la nostra città assaporava una vita politica particolare : socialisti, clericali e liberali si affrontavano a viso aperto, complice la presenza in loco di una folta rappresentanza di ferrovieri orientati verso il Partito Socialista. Ad Ala esistevano ben quattro sale di lettura, forse troppe per la nostra piccola città perché (sospetta il giornale) legate ai partiti ; il dibattito in Consiglio Comunale spesso acceso alimentava polemiche sulle cronache locali. Anche il mondo della cultura risentiva di tale contrapposizione con la “Pro Cultura” di tendenze filo liberali e la “Lega per la Cultura Sociale” filosocialista.
I Ferrovieri si mostravano i più attivi nell’organizzare conferenze e dibattiti e nel 1908 si iscrivevano in massa alla biblioteca popolare per istruirsi e per avviare un confronto con gli altri soci. Nel 1908 la ricorrenza del primo maggio (nato vent’anni prima) è ricordato dai Ferrovieri con un corteo alle cinque del mattino (si proprio le cinque) , tanto per non disertare il lavoro.
Presenza capillare per le associazioni di categoria come ”Alleanza Contadini” cattolica e la “Lega di Isera “ socialista mentre la “Lega Nazionale” di tendenze irredentistiche era egemonizzata, almeno ad Ala, dai liberali. La gente partecipava spesso numerosa ed interessata (350 contadini all’oratorio nel 1910 per la costituzione della sezione locale della Alleanza Contadini alla presenza di DeGasperi – partecipazione più contenuta invece alle adunanze della Lega Nazionale ).
Quindi una bella arena politica per quei tempi, resa ancora più vivace dall’irredentismo di qualche classe sociale.
L’arrivo della Balabanoff ad Ala nel gennaio del 1908 invitata dai socialisti ad una conferenza dal titolo “Coscienza moderna” accende la curiosità e le rispettive fazioni.
Può essere interessante la cronaca del dibattito descritta da “ l‘Alto Adige” liberale e dal “Il Popolo” socialista. Non disponiamo purtroppo della cronaca del “Trentino” (cattolico) poiché c’è proprio un buco di circa un mese nelle pubblicazioni. Peccato!!.
“L’Alto Adige”, che rileva una inusitata presenza di persone tra cui sei o sette signore (fatto insolito per quei tempi nelle riunioni politiche ) , parte subito con una critica alla relatrice che ha dato “l’impressione di una lezione imparata a memoria e ripetuta a viva voce tutta d’un fiato e con la velocità di un torrente in piena” . Incalza quando “Secondo la conferenziera il capitalista è padrone della terra, il lavoratore un’appendice della macchina ed un servo della gleba. Ad arte è tenuto nell’ignoranza e fustigato perché il suo lavoro serva ad accrescere la ricchezza del capitalista………le mogli dei lavoratori sono costrette a lasciar perire i propri figli per allattare quelli dei ricchi, le giovani proletarie debbono rinunziare alle gioie della maternità per guadagnarsi il pane nelle fabbriche ed altre donne sono obbligate a vendersi sulla via al primo incontrato. L’uomo tenuto nella ignoranza ,….. si dà all’alcolismo” . Diventa ironico riportando che :”….i lavoratori nelle grandi città imparano che sono essi che fanno i miracoli ….Non sono quindi i santi del paradiso che operano prodigi e quindi le chiese vengono disertate…Tutto questo è merito del partito socialista! ”. Secondo il giornalista (udite questa!!!!)” la Balabanoff fece la parte del serpente biblico: assaporate il frutto dell’albero socialista e discernerete il bene dal male “.
Termina il giornale liberale affermando che alla fine si tentò, senza risultato, l’intonazione dell’inno dei lavoratori, ma invano perché la moltitudine si riversò subito all’uscita , in gran parte” stomacata da tanta semina di odio di classe e di tante cose dette e ridette che potranno trovare applicazione in Russia ma non in un paese come il nostro dove il sentimento di umanità è largamente diffuso e dove sovente gli sfruttati sono……… Ma lasciamo stare”. (Forse intendeva dire che gli sfruttati sono i proprietari terrieri, ma dalle tasse, tema abbastanza ricorrente in quegli anni ).
Naturalmente di tutt’altro tono la cronaca del “ Il Popolo” giornale di ispirazione socialista. Inizia descrivendo la sala filarmonica stracolma di gente – 400 persone – con addirittura 25 signore e signorine (conosco bene la capienza della Filarmonica, poi sede della Banda, e stento a credere che potesse contenere tante persone). Comunque grande entusiasmo, battimani. Addirittura la modestia della relatrice accreditò le simpatie del corrispondente della “Voce Cattolica”. Ne ha per tutti: ceti borghesi, cristiano sociali o pretini, “i quali accecano i lavoratori per sfruttarli; e intanto la loro condizione rimane inferiore a quella degli antichi schiavi e alle stesse bestie”. Rimarca la dose “ le cosiddette classi superiori, appunto perché più evolute, si dan le mani d’attorno per tenere le masse nell’ignoranza, le favoriscono nell’assorbimento dei pregiudizi”.
Termina con un invito “solo il partito socialista è il partito della giustizia e della rivendicazione dei diritti degli uomini. Allo stesso debbono venire col tempo tutti, tutti.” ….“Applausi prolungati alla fine accolsero le sagge parole della Balabanoff”.
Come si vede allora non si andava tanto per il sottile. Le due cronache enfatizzano quello che i loro lettori si aspettano di sentire . I toni sono accesi e coloriti , forse a noi fanno sorridere, ma ricostruiscono il dibattito politico di quei tempi , dalle posizioni molto nitide e contrapposte. Senza mezze misure.
Azzolini Mario
{jcomments on}