Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

ALA 1908  : STASERA TUTTI A SENTIRE LA BALABANOFF.  

 

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Balabanoff…Sembra il nome di una cantante lirica . 

Invece, riporto da Internet : “Angelica Balabanoff nata in Russia nel 1878 e morta a Roma nel 1965 è stata una attivista e politica russa. Giunta a Roma nel 1900 divenne allieva di Antonio Labriola e  iscrivendosi poi al Partito Socialista  nel 1913 affiancò Mussolini nella Direzione dell’Avanti. Allo scoppio della prima guerra mondiale adottò le parole d’ordine “guerra alla guerra” , aderendo nel 1917 al Partito Bolscevico Russo dopo aver conosciuto Lenin. Dal 1919 al 1921 fu segretaria della Terza internazionale lavorando a stretto contatto, oltre che con Lenin, anche con Stalin , Trotzki, Zinoviev; ma nel 1921 ebbe forti contrasti con loro e rientrò in Italia. Durante il fascismo soggiornò in Svizzera e Stati Uniti tornando in Italia solo dopo  la fine della seconda guerra mondiale; aderì al Partito Socialdemocratico di Saragat e morì a Roma nel 1965 a ben  87 anni”.

 

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Quindi un personaggio di grande rilievo, vissuto intensamente fino a raggiungere un’età avanzata ,   che ha  condiviso i più tragici  momenti storici e politici del  secolo scorso  e frequentato   i maggiori esponenti della sinistra rivoluzionaria   di quell’epoca.

 

Ma cosa c’entra con Ala?

 

All’inizio del 900 la nostra città assaporava una vita politica particolare : socialisti, clericali  e liberali si affrontavano a viso aperto, complice la presenza in loco di una folta rappresentanza di ferrovieri  orientati verso il Partito Socialista. Ad Ala esistevano ben quattro  sale di lettura, forse troppe per la nostra piccola città  perché  (sospetta il giornale) legate ai partiti ; il dibattito in Consiglio Comunale  spesso acceso alimentava polemiche sulle cronache  locali. Anche il  mondo della cultura risentiva di tale contrapposizione  con la “Pro Cultura” di tendenze filo liberali e la “Lega per la Cultura Sociale” filosocialista. 

I Ferrovieri si mostravano i  più attivi nell’organizzare conferenze e dibattiti e nel 1908 si iscrivevano in massa alla biblioteca popolare per istruirsi e per avviare un confronto con gli altri soci.  Nel  1908 la ricorrenza del primo maggio (nato vent’anni prima) è ricordato  dai Ferrovieri con un corteo alle cinque del mattino (si proprio le cinque) , tanto per non disertare il lavoro.

Presenza capillare    per le  associazioni di categoria   come ”Alleanza Contadini”  cattolica e la “Lega di Isera “ socialista mentre la  “Lega Nazionale” di tendenze irredentistiche era  egemonizzata, almeno ad Ala,  dai liberali. La gente  partecipava spesso   numerosa ed interessata (350 contadini all’oratorio nel 1910 per la costituzione della sezione locale della Alleanza Contadini alla presenza di DeGasperi – partecipazione più contenuta invece alle  adunanze  della Lega Nazionale ).

Quindi una bella arena politica per quei tempi, resa ancora più vivace dall’irredentismo di qualche classe sociale.  

L’arrivo della Balabanoff ad Ala nel gennaio del 1908  invitata dai socialisti ad una conferenza dal titolo “Coscienza moderna” accende la curiosità e le rispettive fazioni.

Può essere interessante la cronaca del dibattito descritta  da  “ l‘Alto Adige”  liberale e dal   “Il Popolo” socialista. Non disponiamo purtroppo della cronaca del “Trentino”  (cattolico) poiché c’è proprio un buco di circa un mese nelle pubblicazioni. Peccato!!.

 

“L’Alto Adige”, che rileva una inusitata presenza di persone tra cui sei o sette signore (fatto insolito  per quei tempi  nelle riunioni politiche )  , parte subito con una critica alla relatrice che ha dato “l’impressione di una lezione imparata a memoria e ripetuta a viva voce tutta d’un fiato e  con la velocità di un torrente in piena” . Incalza quando  Secondo la conferenziera  il capitalista è padrone della terra, il lavoratore un’appendice della macchina ed un servo della gleba. Ad arte è tenuto nell’ignoranza  e fustigato perché il suo lavoro serva ad accrescere la ricchezza del capitalista………le mogli dei lavoratori sono costrette a lasciar perire i propri figli per  allattare quelli dei ricchi, le giovani proletarie debbono rinunziare alle gioie della maternità   per guadagnarsi il pane nelle fabbriche ed altre donne sono obbligate a vendersi sulla via al primo incontrato.  L’uomo tenuto nella ignoranza ,….. si dà all’alcolismo” .  Diventa ironico riportando che  :”….i lavoratori nelle grandi città imparano che sono essi che fanno i miracoli ….Non sono quindi i santi del paradiso che operano prodigi e quindi le chiese vengono disertate…Tutto questo è merito del partito socialista! ”. Secondo il giornalista    (udite questa!!!!)” la Balabanoff    fece la parte del serpente biblico: assaporate il frutto dell’albero socialista e discernerete il bene dal male “.

Termina  il giornale liberale affermando che alla fine si tentò, senza risultato, l’intonazione dell’inno dei lavoratori, ma invano perché la moltitudine si riversò subito all’uscita , in gran parte” stomacata da tanta semina di odio di classe  e di tante cose dette e ridette che potranno trovare applicazione in Russia ma non in un paese come il nostro dove il sentimento di umanità è largamente diffuso e dove sovente gli sfruttati sono……… Ma lasciamo stare”. (Forse intendeva dire che gli sfruttati sono i proprietari terrieri, ma dalle tasse, tema abbastanza ricorrente in quegli anni ).

 

Naturalmente di tutt’altro tono la cronaca del “ Il Popolo” giornale di ispirazione socialista. Inizia descrivendo la sala filarmonica stracolma di gente – 400 persone – con addirittura 25 signore e signorine (conosco bene la capienza della Filarmonica, poi sede della Banda,  e stento a credere che potesse contenere tante persone). Comunque grande entusiasmo, battimani. Addirittura la  modestia della relatrice  accreditò le simpatie del corrispondente della “Voce Cattolica”.  Ne ha per tutti: ceti borghesi, cristiano sociali o pretini, “i quali accecano i lavoratori  per sfruttarli; e intanto la loro condizione rimane inferiore a quella degli antichi schiavi e alle stesse bestie”.  Rimarca la dose  “ le cosiddette classi superiori, appunto perché più evolute, si dan le mani d’attorno per tenere le masse nell’ignoranza, le favoriscono nell’assorbimento dei pregiudizi”.

Termina con un invito  “solo il partito socialista è il partito della giustizia e della rivendicazione dei diritti degli uomini. Allo stesso debbono venire col tempo tutti, tutti.” ….“Applausi prolungati alla fine accolsero le sagge parole della Balabanoff”.

 

Come si vede allora non si andava tanto per il sottile.  Le due cronache  enfatizzano    quello che i loro lettori si aspettano  di sentire . I toni  sono   accesi e coloriti , forse a noi fanno sorridere, ma ricostruiscono  il    dibattito politico di quei tempi , dalle posizioni molto nitide e contrapposte.  Senza mezze misure.   

 

Azzolini Mario

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