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- Pubblicato Domenica, 20 Gennaio 2013 16:10
- Scritto da Redazione
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2012 : la Profezia avverata
Chiunque si fosse cimentato nel profetizzare l'atteggiamento di questa amministrazione nei confronti del proprio territorio, avrebbe avuto certamente molta più fortuna dei Maya e della loro profezia sulla fine del mondo.
Non si tratta infatti di divinazioni particolarmente elaborate, non sono chiamate in causa astrali congiunzioni, né periodizzazione di serie numeriche, per divinar responsi è sufficiente l'esame storico dei comportamenti delle amministrazioni che in questi ultimi anni si sono succedute.
Diverso il colore politico, la composizione ideologica, l' estrazione sociale e magari anche quella culturale ma tutte sono perfettamente sovrapponibili nel loro atteggiamento di distacco verso il territorio e di passiva sudditanza ai poteri forti, rappresentati alternativamente dalla Provincia con il suo inefficiente servizio Miniere e dalle Associazioni economiche di categoria; potenti macchine economiche capaci di inserirsi con efficiente tempismo nei meccanismi decisionali della Pubblica Amministrazione e “ mutatis mutandi” indirizzarne o rallentarne il funzionamento con una legittima azione di lobby che spetterebbe eventualmente alla politica contrastare.
L'ultima seduta del Consiglio Comunale ci ha da anni abituati al rito ormai consunto rappresentato dalla concessione della proroga dell'attività estrattiva nelle cave di Pilcante - Chizzola.
La sesta proroga , la terza dell'amministrazione Peroni, la terza in due anni e mezzo dal suo insediamento – un record.
La più colpevole tra tutte le precedenti perché voluta da un Amministrazione che in Campagna Elettorale aveva dichiarato di prestare attenzione ai problemi del territorio e intenzionata a trovarvi una soluzione.
“ Ma il coraggio uno , se non ce l'ha, non se lo può dare”
La terza proroga maturata nella totale, assoluta, colpevole inefficienza della politica nel fornire indicazioni e nella macchina amministrativa nel proporre e sostenere soluzioni. Una proroga di soli tre mesi si potrà ribattere, ma almeno con questo escamotage si potranno, in una sola legislatura, avere più proroghe di quanti non siano gli anni che la compongono.
18 sono i mesi trascorsi dall'insediamento della Giunta Peroni - dal giugno 2010 al gennaio 2012 - prima che qualcuno dei referenti/responsabili considerasse i tempi maturi per un' assunzione di responsabilità e prendere atto dell'esistenza del problema.
Fu esattamente un anno fa in questo periodo che per iniziativa esclusiva di una forza politica venne riaperto il tavolo di confronto con l' assessore provinciale competente e riproposto il problema per ricercare una soluzione radicale allo scempio rappresentato dalla cave di Pilcante - Chizzola.
Una devastazione non solo dell' Ambiente ma di tutto quanto è classificato nella disciplina della buona amministrazione e del rispetto delle norme e della convivenza, consumatasi nell' indifferenza degli esecutivi che si sono avvicendati nel tempo.
Maggioranze ed opposizioni si sono nel tempo dimostrate colpevolmente incapaci di esercitare le funzioni che la politica e gli stessi elettori avevano e hanno loro attribuito, limitandosi ad una quieta e sonnolenta gestione di un quotidiano fatto di scontati comunicati ricondotti alle ricorrenze canoniche del bilancio e delle elezioni.
E' ancora una volta necessario per quanto superfluo, ribadire che il dissenso e la contrarietà non sono nei confronti degli operatori economici, che non vi è alcuna pregiudiziale ideologica per l'attività estrattiva, nel gioco delle parti e nell'interpretazione dei ruoli è indubbio che il palmares spetta alle aziende estrattive; il loro lavoro e la conduzione economica sono attuati nel rispetto della vocazione imprenditoriale: ottenere il massimo con il minimo dispendio, circoscrivendo i disagi quanto basta per rispettare il perimetro normativo di riferimento .
Anche se non è sempre stato così come le numerose documentabili testimonianze ne fanno fede.
No, la responsabilità è nell'indolenza degli amministratori nella loro incapacità di assumere decisioni, si badi bene non è richiesto il coraggio di Piero Grasso, del Giudice Livatino, di Giovanni Falcone e dei tanti che hanno posto il bene collettivo quale principio ispiratore, no la colpa consiste nell' aver trascurato il problema, nell' aver rimandato le responsabilità e sempre posposto i disagi delle popolazioni interessate. La responsabilità consiste in una conoscenza da sempre sottaciuta, nel parlare senza agire, nel rigettare le proposte perché impegnative, nel nascondersi dietro l'ignavia delle “competenze” : la più vile delle giustificazioni che una politica stracciona può assumere.
La normativa prevede che il territorio di una cava esaurita venga ripristinato, si ripropongano cioè le condizioni iniziali .
Altre soluzioni sono comunque valutate da parte degli organismi pubblici per rendere meno laborioso e costoso il ripristino consentendo per il riempimento, l'utilizzo di materiali di diverse tipologie ma che non consentirebbero, sull'ambiente recuperato, attività agricole e quindi impieghi diversi da quelli originali: un parco, un'area artigianale, una zona verde.......altre che avrebbero il solo merito di rendere meno impattante la deturpazione provocata all'ambiente.
Assolutamente da respingere ogni qualsivoglia ipotesi volta a trasformare le cave esaurite in discariche . Il territorio ha già dato e ne sta tutt'ora subendo le conseguenze negative.
Questo è il compito che l'amministrazione deve e può imporre se necessario all'Operatore o al proprietario della Cava; un compito non eccessivamente oneroso o di grande responsabilità, disciplinato da una precisa legislazione e normativa, con tempi e modi prefissati; nulla è affidato al caso o alla discrezione.
Dichiarare esaurita una cava e procedere al suo ripristino. Un semplice assolvimento di funzioni e una manutenzione del territorio che richiedono solamente atti amministrativi e per i quali è richiesto un solo attributo: quello che un tempo si chiamava “ schiena diritta” o responsabilità.
Doti sempre più carenti.
Ma è proprio qui, sul crinale della proroga che la Pubblica Amministrazione mette in scena la sua migliore recita.
Nel sottile duellare tra il fioretto della norma e quello della sua interpretazione il tempo sembra spesso rimanere sospeso. Tutto si muove al rallentatore, tutto è assimilabile all'ipnotico movimento ondulatorio del cobra davanti al suo incantatore , tutto concorre a sopire le decisioni e frenare lo scorrere degli avvenimenti. E allora la decisione principale consiste nel non decidere, l' apice dell'azione è nel perseguire il suo contrario.
Dove è stata questa amministrazione in questi 30 mesi ? Quali proposte ha messo in campo? Quali azioni per il ripristino? Come si è atteggiata nei confronti delle provincia? Quali gli atti per far prevalere il diritto e il bene collettivo e contenere il lobbysmo ?
Nulla! Solo un frettoloso quanto tardivo intervento alla VIA, un incespicante procedere nei confronti dei tecnici provinciali, e nella peggiore delle ipotesi una rassegnata accettazione di volontà superiori.
La perfetta interpretazione di un ruolo totalmente passivo e poco dignitoso per chi dovrebbe difendere il proprio territorio e neppure molto onesto nei confronti delle tante promesse fatte.
Quanto scritto non è per niente un inedito, gli stessi concetti e le medesime denunce si susseguono inalterate da molti anni, uguali alle promesse fatte, agli impegni verbalmente assunti, alle assicurazioni fornite, al tanto detto e al nulla sinora fatto.
A questa amministrazione incapace perfino di organizzare la tanto promessa serata informativa per le popolazioni, dovremmo affidare il secondo e ultimo scorcio di legislatura con animo leggero ?
Gli auguri e la fortuna che ancora rimangono conviene dedicarli alla Città e alla sua popolazione corredati dall'auspicio che il tempo possa correr veloce e la città dimenticare la pochezza politica e culturale di questo esecutivo.
Una piccola galleria fotografica
Redazione
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