Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

LIBERAZIONE

 

 

" Pillole " del 25 aprile  - e dintorni - ad Ala

 

Il 25 aprile 1945 l'VIII Armata Britannica superava il Po e dilagava nella pianura Padana incalzando l'Esercito Tedesco in ritirata. Lo stesso giorno il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale ) proclama l'insurrezione Generale che provocò l' occupazione delle principali città del Nord Italia.

 

Il 28 Aprile il Comandante in capo delle Armate Tedesche in Italia, Gen. Von Vietinghoff concorda la resa  delle truppe Germaniche consentendo un' ancor più rapida avanzata alleata verso il confine sud del Reich Tedesco.

 

Il 28 aprile Riva del Garda insorge contro i Nazi fascisti  e il 30 aprile la prima staffetta delle truppe Statunitensi arriva in Piazza 3 novembre; il 4 maggio truppe della V armata USA entrano a Rovereto e a Trento che si era sollevata due giorni prima.

 

Ormai quasi tutto il Trentino era  liberato e poco dopo le truppe Americane provenienti dalla Germania si sarebbero ricongiunte con quelle che risalivano la Valle dell'Adige non prima che si consumasse l'eccidio di Stramentizzo con 28 morti (31 con i tre ragazzi ammazzati a Molina il 2 Maggio).

 

Questa la rapida quanto sommaria cronistoria di quei giorni. E ad Ala?

 

 

In pillole non certo perchè quegli avvenimenti siano stati meno tragici e  immuni dagli orrori della guerra rispetto ad altri, ma solo per la non titolarità di questo sito in disamine più ampie e storiograficamente più dettagliate. Comunque perchè  non scenda l'oblio sulla memoria  di una Storia raccontata in “minore”, riportiamo  episodi e situazioni lontani nel tempo così come sono stati conservati  dagli allora giovani testimoni .

 “ La memoria si indebolisce se non la eserciti ”, e prodigarsi per mantenere vivo lo spirito del tempo è comunque un esercizio che  con tutta la modestia del caso, riteniamo meritorio.

 

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Il 26 aprile un' esecuzione sommaria in località Marani pone fine alle vite di Marco Deimichei di Ronchi e Vito Fracchetti di Avio. Arruolati nel CST (Corpo di Sicurezza Trentina) sostitutivo – con la FLAK (antiaerea)  e  per la sola zona del TAA - della leva ordinaria.  Nel fatale convincimento che ormai ogni pericolo fosse cessato, abbandonavano l' acquartieramento di Rovereto per far ritorno alle proprie abitazioni. Intercettati da una pattuglia tedesca che procedeva in senso opposto, privi di documenti e di convincenti giustificazioni, vennero passati seduta stante per le armi. Una lapide ne ricorda l'accaduto sul luogo dell'esecuzione.

 

Il 27 Aprile  vengono  assassinati don Domenico Mercante parroco di Giazza e il soldato tedesco Leonardo Dallasega . Il reparto tedesco si allontana dall'abitato diretto a sud con il possibile anche se poco  probabile scopo di minare la Chiusa Veronese, nel ritorno....

 

il 29 aprile cade sotto il fuoco tedesco Ernesto Debiasi poche centinaia di metri dall'abitato di Sdruzzina.

 

il 3 maggio gli Americani entrano in Ala.

 

Entro i margini della cronologia ufficiale trovano spazio altri episodi - frammentati nella ricostruzone - ma non per questo meno reali e importanti per comprendere il clima di quelle convulse giornate.

 

La sottrazione di materiali e approvvigionamenti  che si credevano abbandonati dalle truppe tedesche in ritirata, provoca la minaccia , da parte di queste ultime,  di una  rappresaglia ai danni dell'abitato dei Ronchi. La restituzione  e l'intervento del sacerdote  scongiurano un possibile  disastroso evolversi degli avvenimenti.

 

I Tedeschi in fuga demoliscono con l'esplosivo il ponte sul Torrente Ala all'altezza della chiesetta di S. Giovannino.

 

Esponenti del Comitato di Liberazione  intentano un processo alle “Collaboratrici” di Ala  applicando la punizione della rasatura. L'intervento del religioso don Ettore - Camilliano responsabile del nosocomio di Ala sfollato ai Ronchi - evita il perpetrarsi di questo atto.

 

Vengono presidiate le località strategiche dell'Oratorio e dell' ex Campo Sportivo  adibite “ all'ammasso “ alimentare il primo e ai materiali edili il secondo. Non è data testimonianza sulla ripartizione dei beni   di grande valore  per la presenza di molte attrezzature edili ( compressori, betoniere ecc)   localizzati nel secondo sito – n.d.a.

 

Nei giorni seguenti si procede, (o almeno si tenta ), alla requisizione  sul territorio,  dai Busoni, alle pendici  di Pozzo Basso, da S. Pietro a S. Margherita  dei materiali sparsi, impiegati nelle opere di fortificazione di quella che venne conosciuta come linea Blu; utensili, vasche, tubazioni e quanto in modo diverso poteva essere impiegato nell'opera di ricostruzione.

 

Il Convitto Silvio Pellico viene  adibito a sede del comando Statunitense.

Il collegio era metà di pellegrinaggio di donne e ragazzi per la distribuzione di cibo e generi di conforto che in esso di praticava, non ultimo le prime , pur razionate, “penicilline” , antesignane degli antibiotici  fino a quel momento assenti dalla farmacopea Europea e solo da allora messi a disposizione anche dei  civili.

 

Sul Cerè, dove più tardi si sviluppà il primo nucleo della zona industriale nord di Ala, sorsero le baracche per i prigionieri, prevalentemente tedeschi adibiti a lavori di ripristino della viabilità, prima di essere rimpatriati dopo breve permanenza.

 

A maggio inoltrato muore dilaniato dallo scoppio di una bomba GP da 250 kg, una delle moltissime fatte cadere  sullo scalo ferroviario dalle formazioni aeree alleate, un soldato di nazionalità Bulgara aggregato all'esercito tedesco. Lo scoppio avvenne nella campagna adiacente il Cimitero, sul far del mezzogiorno. La nazionalità è tutto quanto rimane nella memoria.

 

Sono smantellate le postazioni anticarro installate in località “ Malusel” e  “Fusi” a Marani; le piastre della pesante torretta Panther tagliate con la fiamma ossidrica furono  traferite con trasporti di fortuna a Rovereto. Analogo destino anche per la terza postazione anticarro collocata a S. Margherita.

 

La domenica del Corpus Domini , la guerra pretese il suo ultimo doloroso tributo con la morte di tre ragazzi  in quelli chiamati “Castelletti” in località Bastie. Il luogo, all'interno dell'omonimo parco, pur se inagibile e diroccato è ancora perfettamente leggibile.

 

Per molti anni, finita la guerra, la valle riecheggiò periodicamente del sordo rumore di esplosioni; erano le cariche di demolizione dei numerosi Bunker che punteggiavano il territorio a sud dell'abitato di Ala facenti parte della Linea di resistenza  tedesca sopra nominata.

 

Ma l'elenco delle vittime non si interruppe in quel tragico 1945. 

I residuati allungarono sin dentro gli anni '70 la scia di morte di quanti inavvertitamente o per imprudenza  ebbero l' avventura di imbattersi nei micidiali ordigni.

 

Cordialmente

Luciano

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