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- Pubblicato Giovedì, 16 Luglio 2015 16:34
- Scritto da Mario Azzolini
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Nel 1880 nasce la Scuola apprendisti di Ala: le premiazioni annuali e la passione del prof. Luigi Dalla Laita
Il Prof. Ing. Luigi Dalla Laita 1847-1939, insegnante, pittore, progettista specializzato in opere di Comunità come Scuole Asili, spazia in tutta la vita sociale ed economica di Ala a cavallo 800-900
“Una delle istituzioni che procura grandi vantaggi economici alla nostra città preparando ottime maestranze è la scuola complementare per apprendisti sorta nel 1890 di cui è operoso e intelligente direttore il prof. Luigi Dalla Laita”
Comincia così la cronaca dell’Alto Adige del 29.11.1911 che illustra la cerimonia di premiazione dei migliori lavori della Scuola industriale.
Approvata nel 1890 dalla Giunta provinciale del Tirolo inizia la propria attività presso le Scuole Popolari in Via Roma (ex Ginnasio) con lo scopo di impartire a apprendisti e lavoranti una istruzione teorica; tra l’altro la scuola aveva il diritto di pretendere dai vari artigiani locali (chiamati poi maestri d’arte – definizione non pomposa ma efficace e giusta) la frequenza alla scuola dei loro apprendisti .
Il Dalla Laita viene nominato Direttore nel 1900 dal Ministero” del Culto e Istruzione Pubblica” austriaco. Proprio un Anno prima il professore illustra in una conferenza l’importanza delle scuole industriali iniziando dal concetto di ”arte” che invito a leggere nella cronaca del giornale Alto Adige del 30 ottobre 1899, perché è illuminante per comprendere lo spessore del nostro concittadino. D’altronde già nel 1896 si era adoperato per la nascita ad Ala di un “circolo operaio” sull’esempio di quelli già esistenti in Inghilterra con lo scopo di progredire nel bello e nelle arti.
La frequenza alla scuola di durata biennale si attesta sulle cinquanta persone minimo; nel 1902 la Scuola seguirà le Elementari nel nuovo fabbricato, con qualche polemica locale per non aver dato la preferenza al Ginnasio , che invece resterà in Via Roma.
Alto Adige del 1899 che riporta la Conferenza sull’arte del Dalla Laita
Ma ritorniamo alla premiazione del 1911: sono esposti lavori dei sarti, calzolai, pittori, ramieri, fabbri, tipografi, elettrotecnici, , e soprattutto muratori e falegnami ; tutta la gamma delle professioni di allora; accanto ai lavori anche il disegno preparatorio, privilegiato dal Dalla Laita perché “voleva che il disegnatore comprendesse la cosa disegnata per poter all’occorrenza metterla in pratica” . Nozioni teoriche e pratiche in giusto equilibrio.
Particolare interesse suscita un “ signorile menu” dei tipografi, una libreria in finto mogano dei falegnami mentre fanno sorridere un paio di calzoni piuttosto goffi dei sarti. Ma non importa.
Quando i mezzi lo consentono ai più bravi viene elargito un libretto risparmio e un compasso, strumento senz’altro invidiato dagli altri alunni. Premi semplici, utili, apprezzati. Adesso chi si sogna più di regalare un compasso!!!!
Nel 1914, cambio di programma con una bella gita a Trento in treno con visita alle officine delle scuole industriali (le future ITI) e pranzo alla birreria Vilpian, pomeriggio dedicato a visitare una Cooperativa di esportazione vini con omaggio di spumante da portare a casa . Quindi rientro con treno alle 18.00 disciplinati ma non annoiati. Tutti gli anni l’elenco dei prescelti è numeroso: individuo sui giornali di inizio secolo alcuni di loro che diventeranno esponenti storici del nostro artigianato locale come Pezzedi Guido e Foss Rodolfo falegnami, Tognotti Augusto elettricista, Pinter Santo muratore.
Pagella scolastica anno 1928/29 – giusto equilibrio fra materie teoriche e pratiche (da libro sulla Scuola della Cassa Rurale)
I rapporti con gli artigiani sono alterni , lamentando scarsa propensione degli stessi a inviare gli apprendisti a scuola , forse per non privarsi del lavoro dei ragazzi o per sfiducia nelle materie impartite ; addirittura nel 1908 nessuno partecipa alla premiazione.
Qualche perplessità sulle nozioni pratiche può essere giustificata , se nel 1908 il Comune subordina l’erogazione del contributo annuale “affinchè la Scuola assuma un carattere più professionale e conformi i programmi alle esigenze locali degli artigiani locali”: il discorso non fa una grinza, piuttosto che creare fabbriche di disoccupati!!!
Le stesse famiglie preferiscono dirottare i figli verso mansioni generiche (facchini, carrettieri) ma subito retribuite , favoriti dalla presenza della Dogana e di tutto l’indotto; si accorgeranno nel 1912, dopo la partenza della Dogana Italiana, che sarà difficile collocare i ragazzi disoccupati verso professioni che richiedono un minimo di specializzazione.
Certo sotto l’Austria la legislazione verso gli apprendisti è avanzata con sanzioni anche penali se i ragazzi non vengono inviati ai corsi; il problema è che quasi mai le inadempienze sono oggetto di segnalazione.
Si potrebbe affermare : “norme precise di ispirazione asburgica ma gestione all’italiana”.
Sembra di capire che le donne siano escluse, anche se nel 1903 appare un corso di “tenitura libri” con ben 78 iscritti fra uomini e donne, a cura di don Cosser, intraprendente cappellano di quegli anni, che chiamerà il Dalla Laita nel 1907 a Folgaria a progettare l’Asilo Italiano .
La scuola subisce un’interruzione nel 1915, con il Dalla Laita internato in Austria per le sue simpatie irredentistiche.
Tutto riprende faticosamente nel 1920 con la riapertura con ben 56 alunni, sempre con il Dalla Laita coadiuvato dai maestri Giovanni Piamarta e Lorenzi a titolo gratuito , nonostante la scomparsa di tutte le attrezzature e materiale da disegno e, guarda caso, un allentamento della disciplina dei ragazzi dopo alcuni anni di forzata inattività.
Comunque la esposizione dei lavori con premiazione riprende nel 1924; non ci sono i soldi per i premi? Mettono mano al portafoglio alcune famiglie generose cui si aggiunge l’intervento della Pirelli di Milano per fornire l’ambito compasso. Per chi resta senza premio c’è sempre l’esortazione del Dalla Laita che raccomanda “di istruirsi anche nella vita politica essendo indispensabile che l’operaio conosca quanto succede intorno a lui e abbia una cognizione esatta di ciò che fa e deve fare”.
Il maestro Giovanni Piamarta, collaboratore del Dalla Laita, partecipa alla vita sociale e si impegna nella Famiglia Cooperativa come Presidente dal 1934 al 1961
Nel 1930 nel corso dei festeggiamenti dei 50 anni della Scuola il Dalla Laita viene insignito della medaglia d’oro al valore scolastico.
Anche in tale occasione non manca la consegna del diploma agli alunni e alcuni di loro diventeranno bravi “artieri” come Ferrari Emilio meccanico, Vicentini Leone elettricista, Pinter Gino e Otello fabbri, Veronesi Gino falegname, mentre tanti altri troveranno occupazione nelle piccole aziende locali.
Morirà nel 1939 a 92 anni , appena in tempo per non vedere la seconda interruzione della scuola a causa della Guerra. Vent’anni dopo il maestro Coser lo ricorderà in un bel articolo che potrete consultare in basso.
Fioriera esposta alla premiazione del 1930 e costruita da Emilio Ferrari ( da famiglia Walter Ferrari)
Dopo il 1945 si registra un periodo di forte depressione economica e disoccupazione , ma cominciano a sorgere ad Ala le prime fabbriche.
Si tratta di fornire una mano d’opera qualificata avvertendo il bisogno di una Scuola che faccia ponte tra le elementari ed il mondo del lavoro.
Per iniziativa del Direttore Didattico Fioroni e dei maestri Simonetti Renzo ( sindaco dal 1960 al 1969 fautore della industrializzazione di Ala) e Delpero Luigi vengono aperti tre laboratori e nel 1959 la Scuola Metalmeccanici, come verrà poi chiamata, si trasferisce nella attuale Casa ACLI finita di edificare nel 1956 e proprio il 1 gennaio 1957, come racconta “L’Adige”, il Presidente ACLI Rizzi Fernando consegna emozionato i diplomi ai frequentanti la scuola muratori proprio nella nuova casa sociale di Via Teatro che essi stessi hanno costruito.
Ma questa è un’altra storia, scritta da altrettanti pionieri e persone di buona volontà come il Dalla Laita.
Concludo con una constatazione : tutte queste persone, dopo essersi cimentati in tali iniziative, diventeranno competenti amministratori comunali mettendo a frutto la loro preparazione acquisita.
Cerimonia di apertura dei primi corsi della neonata Scuola metalmeccanica nel 1953
Italo Coser ricorda il Dalla Laita nel 20.mo della morte
Azzolini Mario
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