Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Nel 1880 nasce  la Scuola apprendisti  di  Ala: le premiazioni annuali e la passione del prof.  Luigi Dalla Laita

 

Dalla Laita foto

Il Prof. Ing.   Luigi Dalla Laita 1847-1939,  insegnante, pittore, progettista specializzato in opere di Comunità come Scuole Asili, spazia in  tutta la vita sociale ed economica  di Ala a cavallo  800-900

 

Una delle istituzioni che procura grandi vantaggi economici alla nostra città preparando ottime maestranze è la scuola complementare per apprendisti sorta nel 1890 di cui è operoso e intelligente direttore il prof. Luigi Dalla Laita”

Comincia così la cronaca dell’Alto Adige del 29.11.1911 che illustra la cerimonia di premiazione  dei migliori   lavori della Scuola industriale.

Approvata nel 1890 dalla Giunta provinciale del Tirolo inizia la propria attività presso le Scuole Popolari in Via Roma (ex Ginnasio) con lo scopo di impartire a apprendisti  e lavoranti una istruzione teorica; tra l’altro la scuola aveva il diritto di pretendere dai vari artigiani locali (chiamati poi maestri d’arte – definizione  non pomposa ma efficace e giusta)  la frequenza alla scuola  dei loro  apprendisti . 

Il Dalla Laita viene nominato Direttore nel 1900 dal Ministero” del Culto e Istruzione Pubblica”  austriaco. Proprio un Anno prima il professore  illustra in una conferenza l’importanza delle scuole industriali iniziando dal concetto di ”arte” che invito a leggere nella  cronaca del giornale Alto Adige del 30 ottobre 1899, perché è illuminante per comprendere lo spessore del nostro concittadino. D’altronde già nel 1896 si era adoperato per la nascita ad Ala di un “circolo operaio” sull’esempio di quelli già esistenti in Inghilterra con lo scopo di progredire nel  bello e nelle arti.   

La frequenza alla scuola di durata biennale  si attesta sulle cinquanta persone minimo; nel 1902  la Scuola seguirà  le Elementari nel nuovo fabbricato, con qualche polemica locale per non aver dato la preferenza al Ginnasio , che invece resterà in Via Roma.

 

2

Alto Adige del 1899 che riporta la Conferenza sull’arte  del Dalla Laita 

(clicca per leggere)

 

Ma ritorniamo alla premiazione del 1911:  sono esposti   lavori dei sarti, calzolai, pittori, ramieri, fabbri, tipografi, elettrotecnici, , e soprattutto muratori e falegnami ; tutta la gamma delle professioni di allora;  accanto ai lavori anche il disegno preparatorio,   privilegiato dal Dalla Laita perché “voleva che il disegnatore comprendesse la cosa disegnata per poter all’occorrenza metterla in pratica” .   Nozioni teoriche e pratiche in giusto equilibrio.

Particolare interesse suscita un “ signorile menu” dei tipografi, una libreria in finto mogano dei falegnami mentre fanno sorridere un paio di calzoni  piuttosto  goffi dei sarti.   Ma non importa.

 

Quando i mezzi lo consentono  ai più bravi viene  elargito un libretto risparmio  e un compasso, strumento senz’altro invidiato dagli altri alunni. Premi semplici, utili, apprezzati. Adesso chi si sogna più di regalare un compasso!!!! 

 

Nel 1914, cambio di programma con  una bella gita a Trento in treno con visita alle officine delle scuole industriali (le future ITI)  e pranzo alla birreria Vilpian, pomeriggio dedicato a visitare una Cooperativa di esportazione vini con omaggio di  spumante da  portare a casa . Quindi rientro con treno alle 18.00 disciplinati ma non annoiati. Tutti gli anni l’elenco dei prescelti  è numeroso:  individuo  sui giornali di inizio secolo   alcuni di loro che   diventeranno  esponenti  storici del nostro artigianato locale come Pezzedi Guido  e  Foss Rodolfo  falegnami, Tognotti Augusto elettricista, Pinter Santo   muratore. 

 

Pagella Cortiana

Pagella scolastica  anno 1928/29 – giusto equilibrio fra materie teoriche e pratiche (da libro sulla Scuola della Cassa Rurale)

 

I rapporti con gli artigiani sono alterni , lamentando scarsa propensione degli stessi a inviare gli apprendisti a scuola , forse per non  privarsi del lavoro dei ragazzi o per sfiducia nelle materie impartite ; addirittura nel 1908 nessuno partecipa alla premiazione.

Qualche perplessità sulle nozioni  pratiche può essere giustificata  , se  nel 1908 il Comune subordina l’erogazione del contributo annuale “affinchè la Scuola assuma un carattere più  professionale e conformi i programmi alle esigenze locali degli artigiani locali”: il discorso non fa una grinza, piuttosto che creare fabbriche di disoccupati!!!

Le stesse famiglie preferiscono dirottare i figli verso mansioni generiche (facchini, carrettieri)  ma subito retribuite , favoriti dalla presenza della Dogana e di tutto l’indotto; si accorgeranno nel 1912, dopo  la partenza della Dogana Italiana,  che sarà  difficile collocare i ragazzi disoccupati verso professioni  che richiedono un minimo di specializzazione. 

Certo sotto l’Austria  la legislazione verso gli apprendisti è  avanzata con sanzioni anche penali se i ragazzi non vengono  inviati ai corsi; il problema è che quasi mai  le inadempienze sono oggetto di segnalazione.

Si potrebbe affermare :   “norme precise  di  ispirazione asburgica  ma gestione all’italiana”.

 

Sembra di capire che le donne siano  escluse, anche se nel 1903 appare un corso di “tenitura libri” con  ben 78 iscritti fra uomini e donne, a cura  di don Cosser, intraprendente cappellano di quegli anni, che chiamerà il Dalla Laita nel 1907 a Folgaria a progettare l’Asilo Italiano .

 

Asilo folgaria Dalla Laita1

   

La scuola subisce un’interruzione    nel 1915, con  il Dalla Laita  internato  in Austria per le sue simpatie irredentistiche.

Tutto riprende faticosamente nel 1920  con la riapertura con ben 56 alunni, sempre con il Dalla Laita coadiuvato dai maestri Giovanni Piamarta e Lorenzi a titolo gratuito , nonostante la scomparsa di tutte le attrezzature e materiale da disegno e, guarda caso, un allentamento della disciplina dei ragazzi  dopo alcuni anni di forzata inattività.

Comunque la esposizione dei lavori con premiazione riprende nel 1924; non ci sono i soldi per i premi? Mettono mano al portafoglio  alcune famiglie generose  cui si aggiunge  l’intervento della Pirelli di Milano per  fornire l’ambito compasso. Per chi resta senza premio c’è sempre l’esortazione del Dalla  Laita  che raccomanda “di istruirsi anche nella vita politica essendo indispensabile che l’operaio conosca quanto succede intorno a lui e abbia una cognizione esatta di ciò che fa e deve fare”.

 

Piamarta

Il maestro Giovanni Piamarta, collaboratore del Dalla Laita, partecipa alla vita sociale e si  impegna  nella Famiglia Cooperativa come Presidente dal 1934 al 1961

 

Nel 1930 nel corso dei festeggiamenti dei 50 anni della Scuola il Dalla Laita viene insignito della medaglia d’oro al valore scolastico.

Anche in  tale occasione non manca la consegna  del diploma agli alunni e alcuni di loro  diventeranno bravi “artieri”  come Ferrari Emilio meccanico, Vicentini Leone elettricista, Pinter Gino  e Otello fabbri, Veronesi Gino falegname, mentre tanti altri troveranno occupazione nelle piccole aziende locali.

 

Morirà nel 1939 a 92 anni , appena in tempo per non vedere la seconda interruzione della scuola a causa della Guerra. Vent’anni dopo il maestro Coser  lo ricorderà  in un bel articolo che potrete consultare in basso.

 

fioriera Ferrari Emilio1

Fioriera esposta alla premiazione del 1930 e costruita da Emilio Ferrari ( da famiglia Walter Ferrari)

 

Dopo il 1945 si registra un periodo di forte depressione economica e  disoccupazione , ma  cominciano a sorgere ad Ala le prime fabbriche.

Si tratta di fornire una mano d’opera qualificata avvertendo il bisogno di una Scuola che faccia ponte tra le elementari  ed il mondo del lavoro.

Per iniziativa del Direttore Didattico Fioroni e dei maestri Simonetti Renzo ( sindaco dal 1960 al 1969 fautore della  industrializzazione di Ala) e Delpero Luigi vengono aperti tre laboratori e nel 1959 la Scuola Metalmeccanici, come verrà poi chiamata,  si trasferisce nella attuale Casa ACLI finita di edificare nel 1956 e proprio il 1  gennaio 1957, come racconta “L’Adige”,   il Presidente ACLI Rizzi Fernando consegna emozionato  i diplomi ai frequentanti la scuola muratori proprio nella nuova casa sociale di Via Teatro  che essi stessi hanno costruito. 

 

Ma questa è un’altra storia, scritta da altrettanti pionieri  e persone di buona volontà come il Dalla Laita.

Concludo con  una constatazione : tutte queste persone,  dopo essersi cimentati in tali  iniziative,  diventeranno competenti amministratori comunali  mettendo a frutto la loro preparazione acquisita.

 

Metalmeccaniche Cerimonia  di apertura dei primi corsi della neonata Scuola metalmeccanica nel 1953

 

1

Italo Coser ricorda il Dalla Laita nel 20.mo della morte 

 (clicca per leggere)

 

Azzolini Mario

{jcomments on}

X

Diritti riservati

Copia non permessa