Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

"Effetto farfalla?  No, uno sciame di lepidotteri"

 

 

20220106 133502

 

Cercate di promettere un po' meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni.” (A.Degasperi)

 

Tre le premesse:

1.

Nessuna pregiudiziale nell'attività imprenditoriale che nel caso, possa unire al risanamento corretto e decoroso dell' attuale zona delle cave /Discariche, anche lavoro e crescita, meglio se nel rispetto delle regole, della sua collettività e dell'etica dell'ambiente. Con troppa frequenza si sono incrociati sul nostro territorio i nomi di personaggi non estranei a vicende giudiziarie legate allo smaltimento e questo anche recentemente. Ma si sa “ Bruto è uomo d'onore” e queste notizie sfilano senza lasciare dubbi e perplessità.

Il trattamento dei rifiuti è per definizione un affare sporco e per questo riteniamo oltremodo necessaria la virtù della trasparenza dell'onestà, della correttezza, della vigilanza e della responsabilità di chi vi è preposto.

“Ofelè fa el to mestè”! Recita il detto lombardo e se i soggetti sopra menzionati esercitano il proprio senza alcun dubbio con efficienza spregiudicatezza e capacita di visione, vorremmo che analoghe virtù appartenessero anche alla Pubblica Amministrazione e per una volta, nella circostanza, si dimostrasse capace o quantomeno mostrasse la volontà di pervenire ad una soluzione equa, dove il vantaggio sia reciproco evitando che il prezzo più alto da pagare ricada sempre, in forme diverse, sulla Collettività.

 

2.

Ed è qui che compare colei che sembra sempre cadere dal pero: L'Amministrazione Comunale.

E' in questa fase di bonifica che dovrebbe manifestarsi l' indirizzo e la regia dell' Amministrazione nel fissare le regole, nel pretenderne il rispetto, nel manifestare quella coerenza che da decenni chiediamo, impiegare quella determinazione che non abbiamo mai visto e che non accadrà certamente ora con questi attori e in questa situazione.

Cosa succederà? Questo l'interrogativo che ci poniamo e al quale possiamo dare risposte dettate dall' esperienza e dai trascorsi, dagli indirizzi e da quanto il palazzo di “vetro fumé” lascia trasparire.

Non possiamo saperlo, non diviniamo, ma l'esperienza insegna che solamente la coesione, il coinvolgimento, della comunità avranno possibilità di condurre a buon fine la vicenda,   con l'abbandono dei compromessi e il perseguimento di velleitarie illusioni   con interlocutori più capaci, leggi RFI.

Da sole le pur esaltanti virtù degli Amministratori non saranno sufficienti ad evitare il realizzarsi di una situazione sfavorevole al territorio.

Una sola curiosità rimane ancora: capire il modo, la malizia o l' ingenuità con la quale cercheranno di uscire da una situazione nella quale loro stessi con silenzi, tolleranza, alchimie buro/amministrative hanno creato nel tempo.

 

3.

Troppe le Amministrazioni di Ala che nei confronti del territorio di Pilcante, annoverano pedigree indecorosi, formatisi nei   variegati modi nei quali la regolamentazione e la sua interpretazione sanno flettersi e quindi lo consentono. Ricordiamo che sinora tutte indistintamente, o quasi ,   si sono sempre schierate in modo unilaterale a beneficio dell' Imprenditoria. Consideriamo e lo abbiamo scritto e motivato, che l'ultimo pubblico intervento di quell' ormai dimenticato dicembre 2019, altro non è stato che un' abile “Mossa Kansas City”.

Si parlerà di bonifica ma non si tratteranno i temi che noi e tanti altri hanno evidenziato : un ritorno compensativo alla comunità per gli svantaggi, il rispetto delle regole, la salvaguardia della salute e del territorio, non arriviamo a chiedere velleitariamente il mantenimento delle promesse e dei solenni pubblici impegni, non siamo cosi ingenui da farlo, ma siamo i grado di ricordarlo facendolo rivivere con atti, parole, tempi modi rappresentazioni e sceneggiate.

Temiamo qualche escamotage, qualche imbonimento, paventiamo dilazioni, aggrovigliamenti in Commissioni e in consulenze, diffidiamo delle promesse e delle immancabili rassicurazioni, sospettiamo della loquela e delle dolci lusinghe che cercheranno di sviare l'attenzione dalla reale dimensione e finalità della questione. Questo temiamo .

 

Perché questo lungo preambolo?

 

Perché tutto ciò di cui siamo a conoscenza, tratto da documentazione ufficiale, porta a delle considerazioni che aprono molte perplessità sulla volontà dell'amministrazione Comunale di perseguire nella direzione favorevole alla cittadinanza e dar compimento ai patti accettati e sottoscritti prima con la mozione del Consiglio Comunale poi con le indicazioni poste dal Comitato “No discarica” e che nel precedente nostro scritto, abbiamo riassunto.

 

Il Tavolo di lavoro che abbiamo scaramanticamente definito un “ectoplasma”, tale si sta rivelando nella realtà, essendo volontà della Giunta Comunale scioglierlo e considerarne, come compiute ed esaurite, le funzioni.

Esaurite sarebbe un grande risultato ma nella realtà sono stati esaminati solamente alcuni problemi, si sono ignoratati gli obiettivi promessi e sottoscritti, si è venuto meno alla strategia di comportamento, si sono trascurate le rassicurazioni, le precauzioni, gli accorgimenti preliminari, il “bonus” compensativo, il dialogo con la popolazione promesso ma mai neppure accennato.

Il Tavolo si è rivelato uno specchietto per allodole, un modo per ricondurre le rivendicazioni nell'alveo di una percorso governabile e controllato, Istituzionalizzarlo per svuotarlo della carica emozionale e civica, privarlo di alcune fondamentali competenze. per sostituirlo con quella che ipotizziamo potrà chiamarsi :“ La Commissione per le Cave” un organismo alle dirette dipendenze della Giunta, con obiettivi con non conosciamo ma nei confronti dei quali paventiamo timori e preoccupazioni e dalla quale la presenza del Comitato, ringraziato e licenziato, è ipotizzata con un ruolo non ancora definito.

 

Il piano cave verrà ridisegnato crediamo in funzione di sversamenti di materiale derivante dai molti progetti in   primis la Circonvallazione ferroviaria di Trento, sversamenti che non rientrano comunque nelle volontà espresse dalla Comunità e previsto dallo stesso Piano Comunale, ma dei quali non è noto alcuna indicazione circa il trattamento che se correttamente svolto garantirebbe, forse, il ripristino del territorio non certo ad uso agricolo come è stato dichiarato e sostenuto.

Se il tavolo di lavoro viene dichiarato superato e sostituibile con la Commissione cave, non altrettanto si può dire lo siano i problemi che portava e gli obiettivi che si proponeva. Dal traffico, alle polveri, dagli indennizzi alla viabilità, dal rispetto del conferito, ai quantitativi e ad altro.

 

Il tempo delle Commissioni ci riporta agli anni 70 , Un luogo indefinito, senza tempo e luogo capace di trasformare ed ingoiare ogni problema. Mentre servirebbe un sostanzioso potenziamento della sorveglianza e dei controlli, della definizione di obiettivi e la capacità di perseguirli con comportamenti coerenti.

Si riparte da zero, buttando al macero due anni, calando il silenzio su quando starebbe maturando, autorizzando altri insediamenti e forse non tutto sembrerebbe riecheggiare delle assicurazioni così disinvoltamente fornite. I nuovi insediamenti industriali per il trattamento dei rifiuti non sono ancora in esercizio e già chiedono e ottengono l'inserimento di una diversa tipologia di materiali da trattare.

 

Senza una solida rappresentanza del Comitato, dell'Associazionismo, della Società civile , ogni organismo costituito scomparirà nel pozzo oscuro e profondo che inghiotte tutte le Commissioni che operano senza la presenza del pubblico. Della Commissione Edilizia abbiamo già scritto e descritto.

 

Su una cosa crediamo di essere molto vicino alla realtà: In Consiglio comunale non si esaminerà quanto promesso e frutto di impegno, neppure i miserandi risultati ottenuti. L'intera presentazione poggerà sulle nuove future prospettive, sulle concessioni in divenire, in uno stravolgimento degli impegni e la presentazione di una nuovo Eden. Situazione ideale per arrivare al 2023.

 

Giudichiamo il tutto un grande inganno, di comunicazione, di coinvolgimento, di trasparenza.

 

Alla prossima con il Kartodromo

 

Alcune considerazioni pratiche

Iniziamo col dire che quando l' imprenditore scrive  di essere in possesso di specifico progetto del 30/06/2017 , prot, 10949, dichiara una parziale verità. 

Quel progetto autorizza esclusivamente lo scavo delle particelle 844-851-845/2/3 in seguito accatastate nella p.ed. 386. 

 

 

B-partic. 386

 

Ma dalla dichiarazione rilasciata a Italferr sembrerebbe essere già in possesso di progetto approvato per il ripristino.

Non dovrebbe esserci ancora alcun progetto di ripristino se si rispettano le norme previste dall’ attuale Piano attuativo. Infatti la p.ed. 386 ricade parzialmente nella seconda fase dei ripristini, da attuare solo se completata la prima fase di scavo.

 

 

C-ripristino

 

Cambio del piano in corso ??

 

D-fasi coltivazione

 

L’attuale piano prevede il completamento della prima fase di scavo per poi proseguire con il ripristino, ma attualmente non è ancora completato lo scavo delle p.ed. 840/1 e 833/1 facenti parte della prima fase di estrazione.  

Completata questa Ia fase, dovrà essere presentato e approvato un progetto comune per attuare la fase IIa di ripristino. Questo progetto coinvolgerebbe almeno altri due imprenditori oltre al nostro, avanguardia nei contatti Italferr.

Inoltre, la p.ed. 386 non sarebbe tutta utilizzabile per la seconda fase del ripristino in quanto ricade per buona parte nella terza fase di ripristino, e questa terza fase è conseguente al completamento della seconda fase di scavo, fase ancor lontana dall’ iniziare.

 

F-vista possibile riempimento

 

Secondo l’attuale piano estrattivo, anche la p.ed. 386, come le altre proprietà, andrebbe ripristinata con pendenza scarpata di 18°, quindi non riempita.

E’ illusorio pensare che mantenendo la pendenza prevista il nostro riesca a collocarvi 200.000 mc.

Si comprende dal disegno in sezione che il materiale collocabile sarebbe poca cosa rispetto ai 200.000 mc previsti.

 

E-sezione ripristino

 

E’ un’ulteriore prova che si sta rapidamente avvicinando una consistente modifica all’ attuale Piano estrattivo.

 


 

Questo è quanto, per ora . La documentazione è ampia e dettagliata e per quanto arbitrariamente oggetto di maldestre secretazioni, questa viene sempre a galla. Stiano tranquilli gli Amministratori “saremmo” i primi a congratularci nell'eventualità di una soluzione equa e rivolta al bene della collettività ma sappiamo che “Roma non fu fondata in un giorno” e questa Giunta avrebbe bisogno di anni per diventare almeno......

 

la Redazione

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