Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

La solidarietà di Ala nelle grandi tragedie di inizio 900.

 

terremoto Messina

 

La mattina del 28 dicembre 1908 Messina, Reggo Calabria, le zone attorno allo stretto di Scilla e Cariddi cambiarono faccia per sempre: un terremoto dell’intensità 10 della scala Mercalli (che ne ha 12) uccise – si  stima - fra le 50.000 e 100.000 persone. Messina fu rasa  al suolo per il 90%.  Si pensa  che l’80% dei suoi abitanti perirono.

 

Messina

 

Messina Avanzi della Chiesa delle Grazie

 

La solidarietà si mette in moto, seppur lentamente con i mezzi di comunicazione di allora.

Non solo in Italia ma in tutta Europa e America  la tragedia suscita grande commozione e fioriscono le iniziative di sostegno.

Anche  Ala, allora sotto l’impero Austroungarico, non si tira indietro e già meno di un mese dopo  il maestro Ercolani , direttore della Banda dal 1903 , organizza con  la Scuola di musica e l’orchestra a fiati  un concerto per strumentisti  e gran successo di pubblico e l’incasso di 85 corone.

 

pro calabria e sicilia

 

Forse perché legato alla Sicilia dove nel 1904 aveva vinto a Palermo un premio di composizione,  il maestro Ercolani si mette al lavoro e in due mesi sforna un brano di musica descrittiva.

Titolo “Sicilia e Calabria” con sei movimenti: Dall’alba al tramonto – La notte del terremoto – Parapiglia e pianto – La carità umana – Il soccorso mondiale – Sbigottimento e squallore. Una vera fatica ,  composta in poche settimane e poi imparata velocemente dai suonatori della Banda che sono dei dilettanti.

Il successo in Piazza San Giovanni è buono e anche in tale occasione le offerte non fanno sfigurare Ala. La  gara di solidarietà, portata avanti  anche in altre città,  avrà nel 1919, appena terminata la guerra, uno strascico polemico. Ecco i fatti : in Austria  si patisce  la fame e l’Italia si è impegnata a portare aiuti alla popolazione soprattutto per bambini ed anziani. Probabilmente c’è, come al solito,  della disorganizzazione  e il Giornale “Tiroler” di Bolzano, stando a quanto scrive il giornale “Libertà” ,     lamenta  la  lentezza  degli aiuti italiani che per ora sono limitati a Vienna mentre Innsbruck è alla fame e ricorda che in occasione del terremoto di Messina gli aiuti da parte tedesca non sono mancati. “La Libertà” , dopo aver definito il Tiroler un portavoce della clericaleria tedesca vecchio stampo dell’Alto Adige,  risponde che sì, allora gli aiuti dall’estero non mancarono  ma che poi non sono stati granchè: ma quanti pervennero dal SudTirolo? 

E   avvia una polemica inopportuna  ricordando che in quella occasione ”gli ufficiali di Pola e Trieste (allora sotto l’Austria)  annaffiarono la loro gioia con champagne e il generale Conrad (capo dell’esercito austriaco) sbattacchiò la spada perché credeva fosse giunto il momento, aggredendo l’Italia in lutto , di realizzare il suo folle sogno di conquista”. Tralasciamo ulteriori commenti sgradevoli, e ricordiamo invece l’atteggiamento fraterno e tempestivo della nostra città.

 

sicilia e calabria

Ecco la locandina del poema musicale "Sicilia e Calabria" in prima assoluta composto dal Maestro locale Ercolani


 

Ma non è la prima volta e nemmeno l’ultima.

Nell’agosto del 1907 una furiosa grandinata colpisce la Val di Cembra e la zona di Lavis e Mezzocorona ” distruggendo tutta una annata di produzione. “Non una foglia, non un grano d’uva rimase sui tralci…” come racconta il giornale Alto Adige del 15 agosto 1907.

Il paese di Verla risulta il più danneggiato e le stime parlano di sei milioni di  corone di danni tanto che la stampa scrive “che è ora di scomodare qualche pezzo grosso a Vienna”.  

Ala mantiene sempre il suo profilo di fratellanza, dedicando una intera Domenica di fine settembre: purtroppo pioggia al mattino ma al pomeriggio fa capolino il sole e si decide di aprire la cancellata delle Scuole Elementari  dove è giunta una moltitudine di concittadini che aggrediscono la “Pesca miracolosa”,  “Posta umoristica” e tiro al bersaglio.  Poi concerto della Banda e accensione dei palloncini che aiutano l’illuminazione ad acetilene del piazzale e lancio di palloni aerostatici. Infine  intrattenimento dell’orchestra di Giacomo Sartori.

Novità assoluta la presenza di un “Grafofono” prestato dal barone Malfatti che gracchia un pò di musica.  Soddisfazione dell’onnipresente prof. Luigi Dalla Laita motore del comitato di beneficenza, lieto del buon incasso consegnato al delegato di Verla. Raccolte oltre 800 Corone, una generosa sommetta per l’epoca e se confrontata con quanto offerto da altri Enti (Municipio Mori 100 Corone)

 

gruppo mandolinistico

Giacomo Sartori sempre in prima fila nelle manifestazioni di beneficenza con il suo gruppo che suonava pezzi anche ballabili. La foto tratta dall’archivio di Enrico Brusco è impreziosita da una artistica cornice del fotografo Segatini , che operava a Rovereto in quel periodo”

 

Purtroppo nell’aprile del 1910 un furioso incendio illumina tutta la Val Rendena e il paese di Iavrè appare  completamente distrutto; si salvano la chiesa e un paio di case. Le fiamme iniziano verso le dieci di sera, colgono di sorpresa gli abitanti che riescono a malapena a fuggire senza salvare alcuna suppellettile. Case in legno senza fondamenta fanno presto a bruciare e, aspetto sottovalutato, tali costruzioni non sono suscettibili di una buona copertura assicurativa: quindi senza casa e senza indennizzo. Purtroppo in quegli anni gli incendi che distruggono mezzo paese sono frequenti (per esempio nel 1892 a Malè).

 

Incendio Iavrè foto 27-28.04.10

L’Alto Adige del 28.4.1910 pubblica un appello a favore degli incendiati.

 

Anche in tale occasione parte la gara di solidarietà.

E’ ancora la Società Filarmonica che mette insieme tutti gli allievi della Scuola Musicale e organizza in poco meno di un mese un concerto di beneficenza; in tale occasione il solito Maestro Ercolani compone “Pensiero mesto” adatto all’occasione.

Anche il nostro Compositore Giacomo Sartori non si tira indietro e il mese dopo allestisce un altro spettacolo nel salone delle Scuole elegantemente addobbato e gremito di pubblico, alternando mandolini, poesie, romanze, con l’accompagnamento al piano di un giovanissimo Guido  Lodron. L’incasso  sarà  oltre ogni previsione. Caldo asfissiante dicono le cronache ma la gente entusiasta  che afferma “Peccato sia finito”.

 

pro javre

La tipografia Azzolini si occupava della pubblicità dei concerti

 

 

In fondo semplici  manifestazioni, con i costi ridotti all’osso , tanti volontari e probabilmente  zero SIAE,   organizzate col cuore in mano. Complimenti!!!!

 

gruppo bandistico mascherato

Spesso suonatori della Banda si alternavano in piccoli gruppi per  intrattenere le feste con musica da ballo

 

Azzolini Mario

Foto archivio personale,  Brusco Enrico, Banda di Ala  

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