Testo fisso

 Per la politica dell'ambiente                                   Chi lotta può perdere,chi non lotta ha già perso! Guevara                                          

Le eccellenze di Ala  al tempo di Francesco Giuseppe.

 

 

 

Wagmaister Giovanni figlio

 

 

“Ai veglioni di carnevale il servizio ristorante venne svolto dal sig. Wagmaister che per i suoi vini ottenne il primo premio all’esposizione vinicola di Vienna”.

 

Così scrive l’Alto Adige del 20 febbraio 1903 illustrando le iniziative del Carnevale alense. Riconoscimento meritato ad una attività commerciale svolta nel cuore di Ala che continuerà fino alla fine del  900 ad opera degli eredi, spesso citata nelle cronache locali per la sua professionalità ,  in particolare durante le ricorrenze di Passo Buole degli anni 20 quando il buffet allestito dal Wagmeister  riscuote consensi unanimi.

 

Wagmaister crauti

 

Wagmaister 1927

Scorcio di piazza Mosè – siamo negli anni 20  

 

D’altronde prima della grande guerra  la ristorazione locale offre anche altre eccellenze degne di attenzione, come la Pasticceria Wolf Arturo , citata nelle cronache del 1898 per la sua partecipazione alla Esposizione Internazionale di Trieste e, nel 1904, per un bellissimo chiosco allestito durante la Festa di San Pietro. L’attività è svolta accanto a quella del Wagmaister nella piazza del Mosè (poi piazzetta Cantore), e il giorno dell’entrata degli italiani in Ala sarà oggetto di un noto episodio di guerra.

 

Foto Cantore donata da Arturo Wolf al Museo - Adige 5.8.56

 

Nel 1956 il M.o Coser ricorda un episodio del 1915 alla pasticceria Wolf

 

 Arturo Wolf,  morto ottuagenario negli anni 50, darà vita nel 1921   ( appena finita la guerra e in piena crisi economica per lo spostamento della Stazione Internazionale) ad  una fabbrica di biscotti nelle vicinanze di S. Martino, prima iniziativa in Trentino per i dolciumi  accolta con grande speranza da tutta la popolazione. Non ho trovato notizie di come è proseguita l’attività.

 

Wolf pasticceria piazza Mosè

 

Diploma pasticceria Wolf 1898

Importante riconoscimento alla esposizione di Trieste del 1898

 

WOLF FABBRICA BISCOTTI

Dopo la guerra Arturo Wolf  avvia la produzione di biscotti

 

Come non accennare all’albergo alla Stazione, punto di riferimento per le numerose maestranze impiegate alla Dogana che soggiornano ad Ala ma anche riconosciuta  eccellenza nel campo dell’ospitalità, a cui si affidano tutti i servizi  esterni di buffet nelle serate di carnevale al Palazzo Angelini o al Teatro Sartori quando c’è  bisogno di coniugare eleganza e professionalità.  

Agape fraterna” titola un articolo del 1887 quando l’albergo ospita una cena degli impiegati doganali e ferroviari  del regno d’Italia esaltando l’impeccabile servizio e la proposta originale di accompagnare il pranzo con la musica di un quintetto mandolinistico locale. Nel 1910 il Norbert Thaller (impegnato nella filarmonica, nella Banda, in municipio , nella ciclistica e tante altre iniziative culturali) costruisce su progetto del nostro Dalla Laita  un nuovo albergo  nella palazzina che diverrà poi cantina Martinelli , ma non entrerà mai in funzione  causa il trasferimento della Dogana italiana a Peri (altri tre alberghi si avviano alla chiusura o alla trasformazione in caserma).  Dopo qualche anno morirà,  rattristato dalla mancanza di prospettive della sua attività e rimpianto da tutta la comunità.

 

Thaler albergo stazione

Albergo Stazione: siamo ai primi 900

 

menu albergo stazione

La cartella porta menù del ristorante alla Stazione

 

Adige Adria     alberghi raccomandati

Il mensile turistico Adige Adria nel 1910  seleziona per Ala il solo ristorante Stazione.

Notare come ad Arco si respiri una atmosfera mitteleuropea anche nei nomi.

 

Alberghi raccomandati 1905 01 - Alto Adige 2.1.1905

Il giornale Alto Adige a inizio 1905 pubblica alcune eccellenze della nostra città

 

Infine  l’albergo al Cervo, all’imbocco della Valle dei Ronchi, storico esercizio arrivato fino agli anni sessanta.

Anch’esso è citato tra gli alberghi “raccomandati” della nostra città ed è il  privilegiato per ospitare i  militari dell’impero Austroungarico.  Struttura   dalla ampia offerta  diretta   con professionalità da  Edoardo Barbieri che nei primi del  900 colma la lacuna dovuta alla temporanea chiusura del Teatro allestendo nel giardino un piccolo teatro all’aperto con palcoscenico  per le serate estive protetto da tendoni per riparare il pubblico “dall’aria frizzante che discende da cima Posta”. 

L’intraprendente gestore poi lo doterà di un’elegante  sala da ballo, molto frequentata.

D’altronde un mese  prima apre il primo “Cinema Moderno”   in via Casali (odierna Via Segantini) ad opera dei fratelli Bertolini di Rovereto  e quindi gli albergatori  sono costretti a rinnovarsi per far fronte al nuovo concorrente che, stando alle cronache dei giornali, fa subito affaroni d’oro e si prevede che andrà ancora meglio quando ci sarà un piano elettrico che accompagnerà il cinema muto.

Ma siamo già nel 1914 e la guerra determinerà un arresto  di queste iniziative. Poi la ripresa sarà difficile. 

 

Al Cervo 1

 

 

Al cervo 2

 

 

Ecco, ho citato alcune attività della ristorazione  che hanno trovato spazio nelle cronache dei giornali dell’epoca, ma senz’altro in città prosperavano altre significative iniziative commerciali e artigianali grazie alla favorevole  posizione di confine; d’altronde dall’elenco degli Hotel raccomandati possiamo vederne altri che purtroppo non ci sono più. 

Ma potremo riparlarne ancora.  Sarà una coincidenza ma i primi tre esercenti portano un cognome di derivazione tedesca.

 

Al Cervo 3

Albergo al Cervo: notare il ponte spostato

 

Foto e documenti di  Enrico Brusco -  Tessadri Paolo (menù albergo Stazione) e archivio personale.

 

Mario Azzolini

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